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Affronta la tua giornata con una sana risata

Una serie di disegni geometrici in cui si riconosce uno schema ripetitivo

Pattern

Inglese, pronuncia: pètn

Etimologia

Il termine Pattern dal altino paternus, dalla radice patronus = "padre".

Significato
  1. Il pattern in generale è un modello, uno schema ripetitivo riconoscibile nello spazio e/o nel tempo in un sistema più complesso.
  2. Il termine pattern è utilizzato soprattutto in ambito scientifico, ma anche in altri contesti - ad esempio in determinati fenomeni dinamici come la danza delle api o la circolazione delle masse d'aria calda e fredda nell'atmosfera, ma anche nella politica, aspetti sociali, affettivi o lavorativi - quando si vuole indicare uno schema di comportamenti, azioni, fenomeni o situazioni ricorrenti.
  3. In ambito tessile il termine pattern è molto usato per descrivere la trama o il disegno, per esempio di un tappeto o un tessuto.
  4. Una pattern texture è un'immagine formata dalla combinazione di forme organiche o geometriche e colore, e tecnicamente, un motivo o un disegno che si ripete, secondo una simmetria e un ordine.
  5. Nella descrizione letteraria e cinematografica, il pattern narrativo è uno schema dai tratti ben delineati e visibili della narrazione (possiamo dire che alcuni dei grandi autori dell’epica hanno seguito lo stesso pattern nel raccontare le gesta degli eroi).
ballo, ma uno strano dipinto, dietro ci sono rovine di una città la scena è la solita: la madonna con il bambino ricevono imagi"Adorazione dei Magi" Albrecht Dürer (1504) immagine WC.

Il 6 gennaio è la festa della befana

Scopriamo insieme come viene festeggiata in Italia e in altre parti del mondo.

In molte regioni italiane, in questo periodo, si eseguono diversi riti purificatori simili a quelli del Carnevale, in cui si scaccia il maligno dai campi grazie a pentoloni che fanno gran chiasso o si accendono imponenti fuochi, o addirittura in alcune regioni si costruiscono dei fantocci di paglia a forma di vecchia, che vengono bruciati durante la notte tra il 5 e il 6 gennaio. Qui da noi, secondo la leggenda si deve appendere al caminetto, o vicino una porta o una finestra della casa, una calza grande, così l’indomani mattina la si troverà piena di doni della befana.

La befana nel mondo è festeggiata invece in vari modi, in Spagna ad esempio, il 6 gennaio tutti i bambini si svegliano presto per vedere i regali che i Re Magi hanno lasciato. Mentre il giorno precedente mettono davanti alla porta un bicchiere d’acqua per i cammelli assetati e anche qualcosa da mangiare.

In Francia nel giorno della befana si fa un dolce speciale, all’interno del quale si nasconde una fava. Chi la trova diventa il re o la regina della festa.

In Islanda il 6 gennaio viene chiamato il tredicesimo, perché da Natale fino a questa data trascorrono 13 giorni. Questo è l'ultimo giorno del periodo festivo nel quale si dice addio al Natale. Si inizia con una fiaccolata, alla quale partecipano anche il re e la regina degli elfi. A metà strada arriva anche l'ultimo dei Babbo Natale, il tredicesimo (il primo Babbo Natale arriva l’11 dicembre e poi ne arriva uno ogni giorno fino a Natale, poi dal 25 dicembre in poi ne va via uno al giorno). La fiaccolata finisce con un falò e con dei fuochi d’artificio.

In Romania, invece, la festa dell' epifania rappresenta la venuta dei Re Magi ed è un giorno festivo. Ancora oggi in alcuni paesi i bambini vanno lungo le strade e bussano alle porte per chiedere se possono entrare per raccontare delle storie. Di solito come compenso ricevono qualche spicciolo. Anche i preti vanno di casa in casa per benedire le case.

Beh se siete stati buoni riceverete dolcetti altrimenti... carbone !!!

Buona Epifania a tutti !!!

i re magi rendono omaggio a Gesù Bambino
"The Magi"  Harry Siddons Mowbray (1915) - Olio su tela montata su cartone - Custodito allo Smithsonian American Art Museum (United States).

Buona Epifania !!!

Cosa c’entra la Befana con l’Epifania?
Segui il percorso per scoprirlo.

Epifànìa

dal greco epifàino (che significa “mi rendo manifesto”);
da cui epifàneia (che può significare manifestazione, apparizione, venuta, “presenza divina”);
in latino epiphania.

Epifania assume un significato religioso per questa festività, infatti è detta meglio «Epifania del Signore». Questa è una festa cristiana celebrata il 6 gennaio (cioè dodici giorni dopo il Natale). Nei Paesi in cui non è festività civile, viene spostata alla domenica tra il 2 e l’8 gennaio. L’Epifania è considerata dalla Chiesa cattolica una delle massime ricorrenze solenni celebrate, assieme alla Pasqua, il Natale, la Pentecoste e l'Ascensione.
È festa di precetto.

Befànìa

corruzione lessicale di epifania attraverso bifanìa come leggiamo nei testi antichi:

A noi vale, giorno festivo, la cui solennità si celebra a’ 6 di Gennaio, per l’apparizion della stella a’ Magi: e dicesi per vocabolo corrotto, Befania.

Befania assume invece un significato laico per la festività dell’Epifania.

Befana

da Befania diciamo Befana come leggiamo nei testi antichi:

Passò di questa vita il presente giorno, dopo la befanìa e da questa diciamo Befana, a un fantoccio di cenci, che, in tal giorno, pongono, per ischerzo i fanciulli e le femmine alle finestre. Il dì di befania vo’ porger befana alla finestra, perché qualcun le dia d’una balestra.

Un tempo alle finestre o nelle verande senza vetri venivano poste queste figure che simulavano la presenza di una donna, che alla sera al buio ingannavano gli avventori. Questi scherzi generavano rabbia che sfociava in un colpo di balestra. In seguito le befane si ridussero di dimensione e questo divenne un gioco d’abilità.

E da befana a donna brutta o contraffatta: “Oride il Beffardo”.

Beffa

da Befana attraverso un processo onomatopeico nasce la radice beffa.

Azione diretta a deludere clamorosamente o a schernire qualcuno in seno a una comunità: farsi beffa di qualcuno. Anche in modo figurato: è stata una beffa del destino!
Si dice anche: "Restare col danno e con le beffa" per dire danneggiato e deriso.

Da qui il verbo beffare cioè colpire con una beffa, deridere, mettere in ridicolo; e beffarsi cioè prendersi gioco, ostentare disprezzo o disinteresse: beffarsi dei superiori.

un disegno tecnico della sezione di un piano ferroviario con la misura tra le due rotaie

Perché lo scartamento standard degli Stati Uniti (distanza tra le due rotaie) è di 4 piedi e 8,5 pollici

A prima vista questa misura sembra alquanto strana, perché è stata scelta?
Perché questa era la misura utilizzata in Inghilterra, e perché le ferrovie americane sono state costruite da progettisti inglesi.

Ma perché gli Inglesi le costruivano in questo modo?
Perché le prime ferrovie furono costruite dalle stesse persone che, prima dell’avvento delle strade ferrate, costruivano le linee tranviarie usando lo stesso scartamento.

Ma perché i costruttori inglesi usavano questo scartamento?
Perché quelli che costruivano le carrozze dei tram utilizzavano gli stessi componenti e gli stessi strumenti che venivano usati dai costruttori di carrozze stradali, e quindi gli assi avevano la stessa larghezza e lo stesso scartamento.

Bene! Ma allora perché le carrozze utilizzavano questa curiosa misura per la larghezza dell’asse?
Perché, se avessero usato un’altra distanza, le ruote delle carrozze si sarebbero spezzate percorrendo alcune vecchie e consunte strade inglesi, in quanto questa era la misura dei solchi scavati dalle ruote sul fondo stradale.

Ma chi aveva provocato questi solchi sulle vecchie strade dell’Inghilterra?
Le prime strade di collegamento costruite in Europa (e Inghilterra) furono quelle costruite dall’Impero Romano per le proprie legioni. Prima di allora non vi erano strade che percorrevano lunghe distanze.

E i solchi sulle strade?
I carri da guerra romani produssero i primi solchi sulle strade, solchi a cui poi tutti gli altri veicoli dovettero adeguarsi per evitare di rompere le ruote. Essendo i carri da guerra costruiti tutti per conto dell’esercito dell’Impero Romano, essi avevano tutti la stessa distanza tra le ruote.

In conclusione

lo scartamento standard di 4 piedi e 8,5 pollici deriva dalle specifiche originarie dei carri da guerra dell’Impero Romano. Quindi, la prossima volta che ti capitano in mano delle specifiche tecniche e ti stupisci per il fatto che le misure sembrano stabilite per il culo di un cavallo, magari poi ti accorgerai di aver fatto la giusta congettura. Visto che i carri da guerra furono costruiti proprio con le misure necessarie a contenere i sederi di due cavalli da guerra, con questo abbiamo risposto anche alla domanda originale.

Ed ora un’utile estensione a questi discorsi

Quando si vede uno Space Shuttle nelle sua rampa di lancio, si notano i due booster attaccati al serbatoio principale. Questi due propulsori sono due razzi a combustibile solido o SRB. Gli SRB sono stati costruiti dalla Thiokol nei propri stabilimenti situati in Utah. Gli ingegneri che li hanno progettati avrebbero voluto farli un po’ più grossi, ma gli SRB dovevano essere trasportati in treno dalla fabbrica alla rampa di lancio; visto che la linea ferroviaria che collega lo Utah alla base di lancio attraversa nel suo percorso alcune gallerie, i razzi dovevano essere costruiti in modo da passarci dentro. I tunnel ferroviari sono poco più larghi di una carrozza ferroviaria, e come abbiamo saputo le carrozze ferroviarie sono poco più larghe di una coppia di cavalli.

Ne consegue che la misura standard utilizzata nel più avanzato mezzo di trasporto progettato in questo secolo è stata determinata oltre due millenni orsono prendendo a modello due culi di cavallo!

dei ragazzi davanti ai computer

Una risposta ha provato a darla il settimanale «Panorama» che in una lunga inchiesta ci presenta i "46 lavori del 2030". Si parte da tre certezze: ognuno nel corso della vita farà almeno due o tre lavori diversi; molti dei lavori del futuro, oggi, non esistono; la chiave per trovare un buon impiego sarà l'adattabilità.

Una immagine di edifici con la realtà aumentata che indica in ogni edifico indica una categoria di le caratteristiche

Smart Building

Inglese, pronuncia smar buldi.

Etimologia

La locuzione Smart Building composta da smart = "intelligente" e building = "edificio" è stata coniata dalla IBM. Con il suo programma Smarter City Challenge, la società ha comunicato la sua visione dell'urbanizzazione - basata sulla centralizzazione dei dati, con una forte attenzione alla sicurezza.

Significato

Una definizione di smart building, per quanto possibile univoca, è stata proposta dal The National Institute of Building Sciences: uno smart building è un edificio in grado di fornire “funzionalità avanzate attraverso una rete intelligente di dispositivi elettronici progettati per monitorare e controllare l’impianto meccanico, elettrico, di illuminazione e altri sistemi”. Gli scopi ultimi sono quelli di migliorare il comfort, la vivibilità, aumentare la sicurezza e il risparmio energetico.

La moda dello Smart

Quello di aggettivare come smart tutto è decisamente la moda del momento, smartphone, smart city, smart home, smart building e chissà cosa arriverà d'altro. A volte effettivamente è una realtà, tutti questi oggetti stanno diventando più intelligenti, anzi si sta affacciando persino l'intelligenza artificiale, a volte però è solo un auspicio. Anche in quest'ultimo caso però, siamo di fronte ad un movimento positivo. Perché non fare le cose in maniera più intelligente? Allora è giusto migliorare il comfort, la vivibilità, aumentare la sicurezza e il risparmio energetico. Tuttavia, ci sentiamo di dissentire quando si lega lo smart esclusivamente ai dispositivi elettronici. Ci sono tante soluzioni smart che non hanno nulla di elettronico. Ci piace ricordare, come esempio, il caso di una città in cui, non era stato progettata in modo smart la zona pedonale. La piazza, d'inverno era troppo fredda e buia a causa dell'ombra degli edifici. La soluzione smart è arrivata in seguito, istallando su alcuni edifici, nel muro cieco, degli enormi specchi. Il sole ora illumina la piazza naturalmente in estate e attraverso gli specchi d'inverno e non c'è niente di elettronico a farlo, solo l'intelligenza umana.

un ripiano, appoggiati ad esso dei calchi in gesso, in alto una finestra basculante, una borraccia appesa, un quadretto sul muroL'Atelier dell'artista: un daguerréotype del 1837 realizzato dall'inventore di questo procedimento fotografico, Louis Jacques Mandé Daguerre.

Dagherrotipia

Sostantivo femminile

Etimologia

Il termine Dagherrotipia deriva da dagherrotipo (processo fotografico) da Daguerre = cognome di colui che è riconosciuto universalmente come l'inventore di questo processo fotografico.

Significato

La dagherrotipia fu il primo procedimento fotografico per lo sviluppo di immagini (tuttavia non riproducibili). Messo a punto dal francese Louis Jacques Mandé Daguerre da un'idea di Joseph Nicéphore Niépce e del figlio di questi, Isidore, venne presentato al pubblico nel 1839 dallo scienziato François Arago, presso l'Académie des Sciences e dell'Académie des Beaux Arts.

Il dagherrotipo è il risultato del procedimento, cioè l'immagine fotografica.

Dua calici brindano con un fondo di fuochi d'artificio

Capodanno

Sostantivo

Etimologia

Il termine Capodanno deriva dal latino, è composto da caput = "principio" + anni = "anno".

Significato

Capodanno è il primo giorno dell'anno. Nel mondo moderno cade il 1º gennaio del calendario gregoriano in uso ai fini civili in alcune parti del mondo e nella larghissima maggioranza degli stati è un giorno di festa.

Curiosità

Il calendario sardo, come molti altri di derivazione agricola e legati al ciclo dei lavori nei campi, cominciava a Settembre.

Latine loqui

Detti latini

La nostra cultura è figlia di quella latina, così come lo sono i nostri proverbi che hanno origini molto più antiche di quanto pensiamo. Questi detti popolari sono delle vere e proprie pillole di saggezze che si sono tramandate di generazione in generazione e che, in molti casi, non hanno perso il loro valore nonostante i tanti anni passati.

Versione Latino

Caput Anni

Analisi del testo

Capodanno

In antichità, in epoca romana, nella legislazione agraria, segnava l’inizio dell'annata agraria quindi l'odierno settembre, mese di bilanci e resoconti. Ancora oggi nella lingua sarda settembre si indica con cabudanni e l’8 settembre, giorno di Santa Maria, si rinnovano i contratti legati all’agricoltura ed alla pastorizia.

un fotogramma dell'instant movie descrizione nella didascalia
Lele Esposito sul palco di Amici 15

Instant Movie

Inglese - Pronuncia: instnt muvi.

Etimologia

Locuzione inglese composta da instant = "istantaneo" + movie = "film".

Significato

L'instant movie è un film, documentario o cortometraggio scritto e pubblicato in tempi strettissimi, nel quale viene raccontato e/o interpretato e/o commentato un noto avvenimento della cronaca recente, a volte ancora in corso.

Curiosità

Dai film ai libri è stata recentemente formata la locuzione “instant book” per indicare un’opera testuale prodotta con la stessa modalità.

Generalmente l'instant book quasi sicuramente è aderente alla realtà, tanto che spesso è scritto da giornalisti; Al contrario gli instant movie non sempre sono documenti della realtà, persino quando sono realizzati da giornalisti o pseudo tali. Spesso romanzati, pregni di ideologismo o ricostruzioni interpretate, hanno solo il soggetto che attinge più o meno liberamente da un avvenimento di attualità oppure da un personaggio vivente.

L'instant movie si affianca all'E-Book condividendo i suoi stessi canali di distribuzione. Nasce dalla frenesia moderna e dalla tecnologia che oggi tende al tempo reale. Video e foto nascono oggi già in formato digitale, da qui al montaggio, il passo e lo sforzo sono brevi. Gli instant movie condividono con gli E-Book, sempre più, anche tutti i dispositivi.

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