Le comete hanno sempre portato con sé un carico di suggestioni e leggende antiche. Racconta una leggenda che in una notte di 2 mila anni fa, Hormidz, re di Persia, mentre una notte guardava il cielo stellato, fu colpito dalla visione di una stella particolarmente splendente nel mezzo del quale riuscì a notare il volto di una donna accanto al viso di un bambino sul cui capo c'era una corona.
Gli venne in mente che in uno dei libri profetici aveva letto qualcosa di simile sull'avvento in Giudea del Re dei re. Chiamò altri due re, Jazdegerd e Peroz e si mise con loro in cammino seguendo la stella. Il viaggio durò due anni e si racconta che grazie al potere di quella stella i tre re non sentirono né fame, né sete, né stanchezza. La stella precedeva i Re e si fermò solo nel luogo dove era il Bambino.
Intorno a questa stella parecchi astronomi e teologi hanno discusso a lungo: Keplero sosteneva che il passaggio di quella stella fosse legato a una congiunzione di Marte, Giove e Saturno, che unendo la loro luminosità avevano determinato quella luce così forte scambiata poi per la cometa. Il periodo in cui sembrano essere passate era nell'anno 8 a.C intorno al 4 dicembre.
Fino a qualche anno fa, alcuni astronomi avevano pensato che la cometa della leggenda non fosse altro che la cometa di Halley che è possibile vedere ogni 76 anni. Ultimamente invece, l'astronomo D. W. Hughes ha stabilito riprendendo le teorie di Keplero che la cometa sia quella passata il 4 dicembre. Questa data sembra quasi certa perché coincide con la data del censimento di Augusto.
Alcuni studiosi retrodatano l'evento tra il 7 e il 6 a. C., periodo in cui ci fu una lunga congiunzione planetaria tra Giove e Saturno, che apparvero così attaccati da sembrare un'unica stella. Un discorso simile si verificò anche qualche anno dopo, tra il 3 e l'1 a. C., questa volta i pianeti erano Giove e Venere. C'è chi parla di supernova; antiche cronache cinesi ci raccontano di una "stella nova" comparsa nel 5 a. C.
Ma a rischiarare il cielo del Medio Oriente potrebbe essere stata anche una cometa, come vuole la tradizione. Nel 12 a. C. transitò nel nostro emisfero la splendente cometa di Halley e fu cosi che la nascita di Cristo venne fissata in quell'anno. La stessa cometa fu notata nel 1301, e Giotto ne rimase talmente colpito che la rese protagonista in un quadro "con la coda" nell'affresco Adorazione dei Magi, nella Cappella degli Scrovegni a Padova.