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Domenica, 25 Dicembre 2016 02:00

Il #Natale come fonte di ispirazione in Arte e #Poesia Famosa e #xBambini

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Uno sfondo di un rosso scuro e caldo tante stelle formano un albero di natale nell'ombra la slitta di babbo natale

I Dolci; La Cucina; La Famiglia; Le Feste; Le Luci; Babbo Natale; I Giocattoli; L'albero; Gesù; Il Presepe, sono tante le fonti di ispirazione del Natale. Per gli adulti che hanno ancora voglia di sognare e per i bambini raccogliamo oggi una serie di filastrocche e poesie sul Natale.

Poesie di Natale famose

un uomo stempiato occhi gonfi, naso grosso, bocca sottile
Giuseppe Ungaretti
Natale

Non ho voglia di tuffarmi
in un gomitolo di strade.
Ho tanta stanchezza
sulle spalle.
Lasciatemi cosi
come una cosa posata
in un angolo
e dimenticata.
Qui non si sente altro
che il caldo buono.
Sto con le quattro
capriole di fumo
del focolare.


sguargo vispo, capelli e sopracciglia moloto scure, viso magro con bocca carnosa
Gianni Rodari
Lo Zampognaro

Se comandasse lo zampognaro
Che scende per il viale,
sai che cosa direbbe
il giorno di Natale?

"Voglio che in ogni casa
spunti dal pavimento
un albero fiorito
di stelle d'oro e d'argento".

Se comandasse il passero
Che sulla neve zampetta,
sai che cosa direbbe
con la voce che cinguetta?

"Voglio che i bimbi trovino,
quando il lume sarà acceso
tutti i doni sognati
più uno, per buon peso".

Se comandasse il pastore
Del presepe di cartone
Sai che legge farebbe
Firmandola col lungo bastone?

" Voglio che oggi non pianga
nel mondo un solo bambino,
che abbiano lo stesso sorriso
il bianco, il moro, il giallino".

Sapete che cosa vi dico
Io che non comando niente?
Tutte queste belle cose
Accadranno facilmente;

se ci diamo la mano
i miracoli si faranno
e il giorno di Natale
durerà tutto l'anno.


viso giovane, occhi profondi, capelli perfetti, orecchie evidenti
Guido Gozzano
È nato! Alleluia!

È nato il sovrano bambino,
è nato! Alleluia, alleluia!
La notte che già fu sì buia
risplende di un astro divino.

Orsù, cornamuse, più gaie
suonate! Squillate, campane!
Venite, pastori e massaie,
o genti vicine e lontane!

Non sete, non molli tappeti,
ma come nei libri hanno detto
da quattromill'anni i profeti,
un poco di paglia ha per letto.

Da quattromill'anni s'attese
quest'ora su tutte le ore.
È nato, è nato il Signore!
È nato nel nostro paese.

Risplende d'un astro divino
la notte che già fu sì buia.
È nato il Sovrano Bambino,
è nato! Alleluia, alleluia!


viso distinto, occhi pensierosi, fronte alta, baffetti a riga orizzontale
Salvatore Quasimodo
Il Presepe

Natale. Guardo il presepe scolpito
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.

Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.

Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure in legno ed ecco i vecchi
del villaggio e la stalla che risplende
e l'asinello di colore azzurro.


un viso con le tracce del tempo, occhi dolci, coppola e pipa dritta
Umberto Saba
A Gesù Bambino

La notte è scesa
e brilla la cometa
che ha segnato il cammino.
Sono davanti a Te, Santo Bambino!

Tu, Re dell'universo,
ci hai insegnato
che tutte le creature sono uguali,
che le distingue solo la bontà,
tesoro immenso,
dato al povero e al ricco.

Gesù, fa' ch'io sia buono,
che in cuore non abbia che dolcezza.

Fa' che il tuo dono
s'accresca in me ogni giorno
e intorno lo diffonda,
nel Tuo nome.


viso allungato, quasi completamente calvo, sguardo spiritato, baffi da sparviero
Gabriele D'Annunzio

I Re Magi

Una luce vermiglia
risplende nella pia
notte e si spande via
per miglia e miglia e miglia.

O nova meraviglia!
O fiore di Maria!
Passa la melodia
e la terra s'ingiglia.

Cantano tra il fischiare
del vento per le forre,
i biondi angeli in coro;
ed ecco Baldassarre
Gaspare e Melchiorre,
con mirra, incenso ed oro.


viso pacioccone da vecchio comunista, baffoni bianchi, capelli brizzolati scompigliati
Giovanni Pascoli

Notte di Natale

Si vegliava sui monti. Erano pochi
pastori che vegliavano sui monti
di Giuda. Quasi spenti erano i fuochi.
Ognuno guardava i cieli, come stanco
stanco nel cuore; ognuno avea vicino
il dolce uguale ruminar del branco.

E un canto invase allora i cieli: Pace
sopra la terra! E i fuochi quasi spenti
arsero, e desta scintillò la brace.
come per improvvisa ala di venti
silenziosi, e si sentì nei cieli
come il soffio di due grandi battenti.

Erano in alto nubi, pari a steli
di giglio, sopra Betlehem: già pronti
erano, in piedi, attoniti ed aneli,
i pastori.

E un angelo era, con le braccia stese,
tra loro, come un'alta esile croce,
bianca; e diceva - Gioia con voi! Scese
Dio sulla terra. Ed a ciascuno il cuore
sobbalzò verso il bianco angelo, e prese
via per vedere il Grande che non muore.

Mossero, e Betlehemm, sotto l'osanna
de' cieli ed il fiorir dell'infinito
dormiva. E videro, ecco, una capanna.

Ed ai pastori l'accennò col dito
un angelo: una stalla umida e nera,
donde gemeva un filo di vagito.


Letto 7907 volte Ultima modifica il Lunedì, 23 Dicembre 2019 17:53
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