Secondo una delle leggende più antiche delle Alpi le stelle alpine, inconfondibili fiori simbolo delle montagne, sarebbero discendenti dirette della stella cometa che oltre duemila anni fa portò i Magi al cospetto del Bambin Gesù. Esaurito il suo compito, la stella rinunciò a vagare per galassie e pianeti così come vorrebbe la sua natura, e decise di restare sulla Terra dove aveva vissuto il momento più magico e mistico della sua vita.
Vagò per foreste, deserti, città e isole tropicali. Visitò i poli, le paludi, le coste e gli immensi oceani. Tutto gli sembrò bellissimo e più volte fu tentata di fermarsi. Ma qualcosa sembrava di suggerirle di continuare la ricerca.
Poi incontrò le Alpi.
Un'incredibile catena di vette, tanto imponenti quanto affascinanti. Stupefatta, la cometa si avvicinò e vide i prati coperti da mille fiori colorati, i torrenti scendere saltando tra le rocce, e i ghiacciai che con il loro bianco sembravano formare un prezioso mantello regale. Gli animali selvatici popolavano i boschi, che andavano da un fitto verde scuro dov'erano formati di abeti, all'indimenticabile arancio dei larici autunnali.
"Quassù mi sembrerà di essere ancora sospesa nel cielo" pensò la stella cometa. E brillando, si adagiò sulle rocce e si addormentò. Nella notte, l'angelo tornò da lei, regalandole una calda e morbida pelliccia che la coprì per non farle soffrire il freddo. Le donò radici forti, in grado di sostenerla anche sui pendii più scoscesi.
La trasformò nella "stella alpina" che oggi tutti noi conosciamo, davanti alla quale non possiamo fare a meno di emozionarci. Forse, per il magico ricordo che porta dentro di sè.