La secrezione è un sintomo frequente soprattutto in donne di età compresa fra i 30 e i 50 anni e quasi sempre legato ad una condizione benigna.
A volte è l'unico sintomo clinicamente rilevabile in mammelle per il resto asintomatiche.
Una modesta secrezione è spesso fisiologica o legata a fenomeni infiammatori temporanei.
Se invece la secrezione è continua o sieroematica può essere dovuta alla presenza di un papilloma (lesione benigna) o -raramente- di una neoplasia.
In questo caso è bene ricorrere ad una visita specialistica. Anche la mammella maschile può presentare una secrezione.
Rubert Sheldrake, biochimico ed ex ricercatore per la British royal society, sostiene che i cani percepiscono a priori l'arrivo del padrone e che in molti casi c'è di più.
Nel libro "Dogs that know when their owners are coming home" che tradotto significa: «cani che sanno quando i padroni tornano a casa», frutto di cinque anni di ricerche e oltre due di testimonianze, Rubert Sheldrake racconta molti casi che, a suo parere, dimostrano forme di percezione che scientificamente non possono essere spiegate.
La notizia non è di quelle che rivoluzioneranno il mondo del fashion-business, ma confermano una certezza: il reggiseno è uno dei capi più amati e antichi, del nostro armadio. Stando alla scoperta dell'archeologa Beatrix Nutz l'accessorio di lingerie non è stato inventato nell'Ottocento, bensì nel Quattrocento. A vederlo, a parte l'inevitabile usura, sembra un reggiseno dei giorni nostri. E se abbinato alla parte di sotto (piuttosto audace) potrebbe sembrare addirittura il primo bikini quello scoperto in Tirolo dall'archeologa.
Quali sono i modelli di scarpe più ironici della storia secondo voi? Una volta avevo qualche idea a riguardo, ma ho dovuto ricredermi dopo la visita al Bata Shoe Museum di Toronto, il museo della scarpa dalla preistoria -more or less- ad oggi. Qui ho appreso insoliti parallelismi del modo di vestire il piede attorno al globo in tempi insospettabili, in cui non ci si poteva scopiazzare grazie alla connessione wi-fi!
Il Breathwalk, una disciplina semplice nella sua pratica, ma molto efficace nei suoi effetti, si basa essenzialmente sulle due attività più spontanee e naturali della nostra vita: respirare e camminare. Eseguite in sincronia e con consapevolezza, prestando una continua attenzione alla postura, a come si procede e al modo in cui si respira, donano un maggiore livello di energia, acuiscono le facoltà cognitive e rilassano la mente. Basato su esercizi di tradizione secolare, che affondano le loro radici nel Kundalini Yoga, in cui alcune asana (le posizioni dello yoga) dinamicamente combinate al Pranayama (la coscienza del respiro), il Breathwalk, abbandonato il suo aspetto strettamente spirituale, a partire dagli anni sessanta si è diffuso nell’Occidente in una versione molto più pragmatica, atta a migliorare la qualità di vita della gente comune, quella che studia, lavora, ha una famiglia e deve affrontare quotidianamente ogni tipo di stress.
Apparentemente lo sanno tutti, ma la realtà è che poche persone applicano davvero quelle regole semplici ed efficaci che aiutano a vivere più a lungo e meglio. Non fumare, curare l'alimentazione, fare esercizio fisico regolare e sottoporsi a controlli di diagnosi precoce: ecco i metodi oggi noti per prolungare la vita in pieno benessere.
Ricercatori dell'università irlandese di Cork grazie a una ricerca finanziata dalla National Geographic Society, hanno ritrovato una scarpa -che secondo esami al carbonio- è la calzatura in pelle più antica al mondo. La datazione compiuta su alcuni frammenti, come riporta la rivista PLoS ONE, ha rilevato che la calzatura risale a 5'500 anni fa.
Secondo quanto emerge da una recente ricerca de 'il professore', anche nel campo del biologico, esiste una grande confusione sui termini e una larga disinformazione faziosa.
Mentre l'Unione Europea sdogana gli Ogm, gli italiani si scoprono sempre più amanti del biologico. Un successo che, però, non significa sempre una reale conoscenza di cosa è il bio e cosa invece non è, tanto che il 19% è convinto che si tratti di alimenti per vegetariani, prodotti per chi soffre di intolleranze alimentari (16%) o prodotti che garantiscono una maggiore naturalità e tutela dell'ambiente (47%). Sono i risultati di uno studio pubblicato dalla rivista 'Vie del Gusto', diretta da Domenico Marasco e condotto su 350 persone di cui è stato sondato il livello di conoscenza, il loro rapporto e ciò che li spinge a comperare questa tipologia di prodotti.
Sentirsi una unità, una totalità mente corpo. Non essere disturbati, sentirsi in pace con se stessi e con gli altri. Avere una percezione di armonia, sentirsi utili e amati, sentirsi sereni senza paure ed ansia:
Fare la pace dopo un litigio, sapersi accontentare, avere la salute, essere in vacanza avere voglia di ridere, riuscire a realizzare un progetto, dire quello che si pensa, essere liberi di decidere, sentirsi gratificati e realizzati, guardare il proprio figlio che cresce, coccolare i figli, essere coccolati, dormire tranquillamente, avere la colazione a letto, dopo uno sforzo fisico immergersi in una vasca d'acqua calda, fare l'amore, fare shopping, stare in compagnia, ascoltare musica, andare a ballare, fare una corsa, fare una nuotata nell'acqua limpida, guardare un tramonto, guardare la luna, ballare e cantare, mangiare in compagnia, sentirsi se stessi senza essere guidati, rotolarsi nell'erba, leggere un bel libro, accarezzare un animale, ascoltare ed essere ascoltati, avere piacere di fare le cose.
Dedicarsi agli hobby, comunicare con gli altri, sentirsi creativi nel lavoro e negli affetti, coltivare fiori in un giardino, essere disponibili verso gli altri, dare una carezza ad una persona anziana, avere tempo libero, riposarsi, vedere un bel film, pensare che ci sia molta gente che si dedica agli altri, imparare a vivere insieme, divertirsi ridendo, godere delle piccole cose, giocare ed essere spensierati come ragazzi, passeggiare col cane, piangere di gioia, dipingere,comprarsi una cosa che gratifica, scambiarsi le idee, godersi una bella giornata di sole, saper dire «ti voglio bene», dedicare una giornata ai propri figli, passare un pomeriggio con un'amica o amico, aver cura di sé, andare in bicicletta, guardare vecchie fotografie, fare viaggi , fare scampagnate, pregare, assistere a cerimonie religiose.
Margherita Hack è una scienziata di fama mondiale, è nata a Firenze il 12 giugno 1922. Da giovane è stata campionessa di salto in alto e in lungo e ha praticato la pallacanestro. Dopo il matrimonio, nel 1944, e la laurea in Fisica, nel ’45, ha lavorato in Olanda e negli Stati Uniti, e dal 1964 al 1992 ha tenuto la cattedra di astronomia all’Università di Trieste, diventando in seguito professore emerito.
Qualcuno direbbe: è una signora che gioca con le stelle come certi anziani anche di alto rango giocano coi trenini elettrici. Ma questa campionessa dell'astrofisica con i m ondi che stanno lassù non ha mai giocato, non è roba da giocarci quella. Il suo gioco, il suo amato gioco che le è stato sempre compagno, è la bicicletta. Andare in bicicletta. Pedalare per pianure e per colli all'ombra degli alberi, al suono di ruscelli o giù a capofitto da piazzale Michelangelo al Lungarno.
La mia vita in bicicletta (pubblicato un anno fa da Ediciclo) è un dono della scienziata a chi ama l'arte di pedalare, quindi è anche un dono a se stessa, al suo ininterrotto amore per le due ruote, dalla sognante giovinezza di Firenze alle straordinarie realtà dell'età adulta. Oggi è Trieste la città in cui Margherita Hack, professore emerito di astronomia, vive. Dal viale dei Colli a San Giusto, un lungo percorso con tappe una più divertente, emozionante e commovente dell'altra.