Ho visto per esempio l’incredibile somiglianza tra gli antichi “paduka” indiani in argento, indossati il giorno del matrimonio dalle donne aristocratiche e le “chopines” dell’epoca rinascimentale italiana e spagnola, create per innalzare della donna che più era importante, più si elevava in statura. E che dire degli “asagutsu” in legno -rigorosamente di Paulownia- laccato, tipici dei monaci shintoisti? O degli incredibili Cow Boots, sì avete capito bene: gli stivali inventati negli anni ‘90 per proteggere i piedi delle mucche reduci da storte o operazioni? Viene subito da pensare che Lady Gaga e Daphne Guinness siano passate da una di quelle stalle di recente!
Ne volete sapere ancora? Le calzature ricamate di perline dalle donne indiane del Nord America, riflettono ognuna una precisa identità culturale a seconda dei colori e della manifattura (una sorta di documento per chiarire a tutti la propria provenienza); il “sumo geta” è un sandalo ricavato da un unico blocco di legno per meglio resistere agli shock durante i combattimenti di sumo; ma forse ancora di più vi interesserà sapere che Cenerentola non aveva inventato niente… Nel 1600 in Olanda, le giovani spose ricevevano in dono un paio di scarpette in ceramica smaltata, simbolo di buon auspicio per augurare alla nuova coppia una vita felice. Insomma, ci è sempre più chiaro che da una semplice scarpa si possono apprendere un sacco di cose e allora, largo alle ispirazioni per i look autunno inverno 2013 e buona visione con le calzature che hanno fatto la storia.