Lo studio narra di cani e gatti che sanno, con estrema precisione, quando il padrone sta per rincasare; o sentono quando quest'ultimo, assente, sta male. Secondo Sheldrake si tratta di telepatia perché la capacità di percepire l'arrivo del padrone non è dovuta alla routine oppure agli acuti sensi animali.
Esisto legami ben più complessi tra animali e proprietari che agiscono come canali per la comunicazione telepatica. I più sensibili sarebbero i cani.
Alla fine del libro Sheldrake incoraggia alla sperimentazione i singoli proprietari di cani. Basta pensare intensamente qualcosa e vedere come reagisce. Se non reagisce, niente da fare: non è telepatico.
Come accade in questi casi non sono mancate le delegittimazioni, della teoria di Sheldrake, da parte dei psicologi scettici.