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Frasi celebri

Frasi celebri

Citazioni, frasi, frasi di film, proverbi, massime, detti, sentenze, motti, adagi, aforismi, insomma una breve frase che condensa - similmente alle antiche locuzioni latine - un principio specifico o un più generale sapere filosofico o morale.

"Una verità detta in poche parole; epperò detta in modo da stupire più di una menzogna."

(Giovanni Papini, Dizionario dell'Omo Selvatico)

Le più belle, le più spiritose, le più curiose, le più strane, le più vere di tutti i tempi, le trovate quotidianamente qui.

Oreste LionelloOreste Lionello

(Rodi - Grecia - 18.04.1927 - Roma 9.02.2009)
Attore teatrale con la vocazione al cabaret; sono davvero poche le persone che potrebbero confondere la sua voce con quella di qualcun altro; nella peggiore delle ipotesi ci si potrebbe sbagliare e scambiarlo per Woody Allen! Si perchè sua è la voce italiana prestata al celebre e ironico attore e regista statunitense, da molti anni.


 

  • Una volta il medico era come un cecchino: al massimo ne faceva fuori uno alla volta. Poi è arrivata la Mutua ed è come se gli avessero messo in mano una mitragliatrice. Una strage.
  • Meglio tirare a campare che tirare le cuoia.
  • Io non sono ateo, sono cattolico. Accetto la fortuna, ma è il lavoro che dà il diritto di ospitalità sulla Terra. E poi non credo che con la morte finisca tutto: noi siamo dei veicoli di creatività per i nuovi esseri umani, noi siamo un infinitesimo lato della gran luce di Dio.

Si sa che il lavoro ha sempre addolcito la vita:

il fatto è che non a tutti piacciono i dolciumi.

Lucio Dalla 

(Bologna, 4 marzo 1943 – Montreux, 1º marzo 2012)
E' stato un musicista, cantautore e attore italiano.

  • È eterno ogni minuto, ogni bacio ricevuto dalla gente che ho amato.
  • La vita è una goccia che scava la pietra del viso.
  • Avevo undici anni quando mia madre, donna strana, una stilista che non sapeva mettere un bottone, mi portò in un istituto psicotecnico di Bologna per un test sulle mie attitudini. Risultò che ero un mezzo deficiente.
  • Penso a delusioni, a grandi imprese, a una thailandese. Ma l'impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale.
  • Certo chi comanda non è disposto a fare distinzioni poetiche: il pensiero è come l'oceano, non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare.
  • Vorrei essere l'acqua della doccia che fai, le lenzuola del letto dove dormirai.
  • L'avevo chiamato Stronzetto dell'Etna, era un bianco con molta gradazione prodotto nella mia vigna in Sicilia. Carmelo Bene s'era preso una ciucca terribile bevendolo, da non stare più in piedi. E la sera dopo consegnandomi un premio aveva detto "Ecco quello stronzetto di Lucio Dalla". Lo chiamai così per questo, il mio vino.
  • I cambiamenti vanno sempre guardati non con sospetto ma con fiducia.

Il modo migliore
per realizzare i nostri sogni

è svegliarsi!

Marcello Marchesi in questa foto quando era giovane con il cappello egli occhiali, si vedono delle grosse basette

Marcello Marchesi

(Milano, 4 aprile 1912 – Cabras, 19 luglio 1978)
Comico, sceneggiatore, regista cinematografico e teatrale, paroliere e cantautore italiano.

Aforismi di Marcello Marchesi

  • Proprietario triste. Sono padrone di duecento cessi, forse duecentoventi, con annessi alcuni appartamenti.
  • Me l'avevano detto..M'è scappata la moglie. M'è sgusciata dal letto al primo scuro...Eppure me l'avevano detto di metterla dalla parte del muro.
  • A tavola si invecchia. Mi colpiscono di una donna le stesse parti del pollo:coscia, petto, collo...
  • Progresso. Bella la vita di adesso: si vive più a lungo si muore più spesso.
  • Vocazione. Divenne scrittore durante la luna di miele. Non sapeva che fare.
  • Adeguarsi. La mondana di Merate godimento subito, pagamento a rate.

Per la maggior parte della gente,
niente crea più problemi

dello sforzo di pensare
.

Loretta Goggi

È una cantante, attrice, conduttrice televisiva, showgirl, doppiatrice e imitatrice italiana. (Roma, 29 settembre 1950)


  • Mi sono ritirata tre volte, quando sentivo che mi mancava qualcosa: nel 1973 per recuperare la vita di una ragazza normale; nel 1981 per non sottrarre tempo prezioso a Gianni [Brezza, il marito]; nel 1991 perché avevo capito che la televisione era cambiata, con i giochi, i fagioli... non c’era più spazio per una come me. Mi sono data al teatro.
  • L’imitazione è un omaggio.
  • Non cresci quando non hai critiche. Bisogna affrontare e scavare i propri difetti, portarli alla luce e poi affrontarli.
  • Non si può dire se manca quello che mai si è provato.
  • La televisione non ha più spazi e mezzi. Non ha più nemmeno il pubblico. Quel pubblico che il teatro ha continuato a coltivare.
  • Per caso Pippo Baudo, in camerino, mi sentì fare l’imitazione di Patty Pravo e disse: “Non t’interessa il varietà?"
  • Alighiero Noschese è stato il vero grande amico nel mondo dello spettacolo. Mi lasciò dividere il palcoscenico al 50 per cento. Allora le imitazioni non erano gradite e ricordo che lui spediva lettere, prima di cimentarsi in personaggi politici anche internazionali. Le prendevano come un’offesa. 
  • Potermi esprimere mi fa sentire un'artista.
  • La canzone "Maledetta Primavera" fu un successo mondiale. La casa discografica disse che era nata la nuova Mina, che dovevo solo cantare e abbandonare tutto il resto. Ma perché? Io detesto le etichette, le esclusive, sono curiosa. Cinque anni dopo condussi Sanremo, prima donna sola, inoltre ifiutai di farlo la seconda volta.
  • Dopo la perdita di Gianni [Brezza - marito ], ero come annichilita. Non avevo voglia di niente, non mangiavo, non mi muovevo, ma ho capito che dovevo accettare il dolore senza combatterlo. È stata mia sorella Daniela a scuotermi, prima coinvolgendomi in piccole cose e poi con un viaggio in Argentina da mia nipote. Gianni oggi sarebbe contento di rivedermi al cinema e in teatro. Io credo che esiste un aldilà, che lui c’è e ringrazio il Signore per avermi fatto superare tante prove di forza.
  • Sono stata circondata da grandissimi. Da loro ho cercato di rubare, cogliere, sentire.
persone e scheletri alternati che danzanoFrammento della Danza macabra di Bernt Notke conservata presso la Chiesa di San Nicolò a Tallinn.

Commemorazione dei defunti

Se di una cosa tutti abbiam certezza nella vita, questa è la morte. Così è stato dall’alba dei tempi e con questo pensiero hanno dovuto confrontarsi nei secoli e nei secoli futuri dovremo confrontarci tutti. Alcuni la temono, altri la sfidano, altri l’attendono con serenità. Ecco come l’hanno descritta alcuni tra i più grandi scrittori e pensatori di tutti i tempi, in una carrellata di estratti di opere e frasi celebri. Un bellissimo, rapido percorso attraverso differenti epoche, culture, stili, scuole di pensiero, religioni e filosofie, che in fondo ci dà tantissimi indizi su come è cambiato il nostro modo di confrontarci con la vita e con la sua ineluttabile fine.

Aforismi e citazioni sulla Morte e sui Defunti

  • Non ho paura della morte. Sono stato morto per miliardi e miliardi di anni prima di nascere, e ciò non mi ha causato il benché minimo disturbo (Mark Twain)
  • Considerato che tutti dobbiamo morire, ovviamente non ha alcuna importanza il quando e il come (da Lo straniero di Albert Camus)
  • Forse tutto ciò che uno può fare è sperare di finire con i giusti rimorsi (da La discesa da Mount Morgan di Arthur Miller)
  • Se tu o io dobbiamo scegliere tra il pensiero e l’azione, dovremmo ricordare la nostra morte per provare così a vivere in modo che la nostra morte non porti soddisfazione al mondo (da La Valle dell’Eden di John Steinbeck)
  • La morte inizia troppo presto – un attimo prima che ti senti mezzo abituato alla vita – ecco che la incontri (da La gatta sul tetto che scotta di Tennessee Williams)
  • L’uomo non può possedere niente fintanto che ha paura della morte. Ma a colui che non la teme, appartiene tutto. Se non esistesse la sofferenza, l’uomo non conoscerebbe i suoi limiti, non conoscerebbe se stesso (da Guerra e pace Lev Tolstoj)
  • La morte non è male, perché libera l’uomo da tutti i mali, e insieme coi beni gli toglie i desiderii. La vecchiezza è male sommo: perché priva l’uomo di tutti i piaceri, lasciandogliene gli appetiti, e porta seco tutti i dolori. Nondimeno gli uomini temono la morte, e desiderano la vecchiezza (Giacomo Leopardi)
  • Nonostante tutto credo ancora che le persone siano buone davvero, nel cuore. Semplicemente non riesco a dar forma alle mie speranze su delle fondamenta che sono confusione, miseria e morte (da Il diario di Anna Frank)
  • Puoi essere orgoglioso, saggio, e bello, ma la morte ti strapperà via dalla faccia della terra esattamente come se tu fossi stato un topo nascosto sotto il pavimento, e i tuoi posteri, la tua storia, i tuoi geni immortali bruceranno o geleranno insieme con il globo terrestre (Anton Checkov)
  • Il senso della tua vita è che se tu muori, chi continuerà a pagarmi tremilacinquecento rupie al mese? (da La Tigre Bianca di Aravind Adiga)
  • Posso solo ricordare come mio padre era solito dire che la ragione per vivere era arrivare ad esser pronti per restar morti molto a lungo (da Mentre Morivo di William Faulkner)
  • Ci sono solo tre cose che possono uccidere un agricoltore: un fulmine, un trattore che si capovolge e la vecchiaia (da Il continente perduto di Bill Bryson)
  • Cos’è la storia? Le sue radici sono in secoli di lavoro sistematico dedicato alla soluzione dell’enigma della morte, così che la morte stessa possa essere sconfitta. Ecco perché le persone scrivono sinfonie, e perché scoprono l’infinitezza matematica e le onde elettromagnetiche (da Il dottor Zivago di Boris Pasternak)
  • Poiché la morte, dopotutto, è solo un’attesa di qualcos’altro rispetto a ciò che stiamo facendo; e la morte è tutto ciò da cui dipendiamo (da Dracula di Bram Stoker)
  • Lo spaventò il sospetto tardivo che è la vita, più che la morte, a non avere limiti (da  L’amore ai tempi del colera di Gabriel Garcia Marquez)
  • Sento che la monotonia e la morte sono più o meno la stessa cosa (da Shirley di Charlotte Brontë)
  • La Morte distrugge un uomo: l’idea della Morte lo salva (da Casa Howard di Edward Morgan Forster)
  • I confini che dividono la Vita dalla Morte sono i più oscuri e vaghi. Chi può dire dove gli uni finiscano, e dove gli altri inizino? (da Una sepoltura prematura di Edgar Allan Poe)
  • Poiché io non posso fermarmi per la Morte – Lei gentilmente si è fermata per me – Il Carico nient’altro che noi stessi – E l’immortalità (Emily Dickinson)
  • Tutti vogliono primeggiare in questo futuro e ancora la morte e l’immobilità della morte sono le sole cose certe e comuni a tutti di questo futuro! (Friedrich Nietzsche)
  • La morte non è l’opposto della vita, ma parte di essa (da I salici ciechi e la donna addormentata di Haruki Murakami)
  • Ho combattuto con la morte. È la sfida meno eccitante che tu possa immaginare (Joseph Conrad)
  • I vigliacchi muoiono molte volte innanzi di morire; I coraggiosi provano il gusto della morte una volta sola (da Giulio Cesare di William Shakespeare)
  • L’animo mio, per disdegnoso gusto, credendo col morir fuggir disdegno, ingiusto fece me contra me giusto (da Inferno, XIII,70,71 di Dante Alighieri)

Sacha Guitry

(1885 – 1957), attore, regista e sceneggiatore francese

  • Trovo giusto che un uomo baci la mano di una donna la prima volta che la vede. Bisogna pur cominciare da qualche parte.
  • Ci sono persone che parlano, parlano... finché finalmente trovano qualcosa da dire. 
  • Dobbiamo sposare soltanto donne belle se vogliamo che qualcuno ce ne liberi. 
  • Prigione: a parte il necessario, non manca niente.
  • Il poco che so lo devo alla mia ignoranza. 
  • Se quelli che dicono male di me sapessero quel che penso di loro, direbbero peggio. 
  • Se uno ti porta via la moglie, non c'è peggior vendetta che lasciargliela. 
  • Evitate di raccontare a vostra moglie le cattiverie subite dalle precedenti donne. Non è proprio il caso di darle delle idee.
magrino occhi vispi fronte ampia papelli radi corti giacca e cravatta avanti a suoi disegni foto in bianco e nero

Leo Longanesi

(1905 – 1957), giornalista, editore, disegnatore e aforista italiano.

Aforismi di Leo Longanesi

  • Non bisogna appoggiarsi troppo ai princìpi, perché poi si piegano.
  • Il napoletano non chiede l'elemosina, ve la suggerisce.
  • L'intellettuale è un signore che fa rilegare i libri che non ha letto.
  • È meglio assumere un sottosegretario che una responsabilità.
  • Non sono le idee che mi spaventano, ma le facce che rappresentano queste idee.
  • Sono un conservatore in un Paese in cui non c'è niente da conservare.
  • L'italiano: totalitario in cucina, democratico in Parlamento, cattolico a letto, comunista in fabbrica.
  • L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza.
  • Non datemi consigli, so sbagliare da solo.
  • Una società fondata sul lavoro, non sogna che il riposo.

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