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Affronta la tua giornata con una sana risata
Frasi celebri

Frasi celebri

Citazioni, frasi, frasi di film, proverbi, massime, detti, sentenze, motti, adagi, aforismi, insomma una breve frase che condensa - similmente alle antiche locuzioni latine - un principio specifico o un più generale sapere filosofico o morale.

"Una verità detta in poche parole; epperò detta in modo da stupire più di una menzogna."

(Giovanni Papini, Dizionario dell'Omo Selvatico)

Le più belle, le più spiritose, le più curiose, le più strane, le più vere di tutti i tempi, le trovate quotidianamente qui.

Alla lunga una verità che ferisce

è meglio di una bugia di comodo.

Guardatevi allo specchio,

capirete perché le donne vi baciano ad occhi chiusi. 

 Cento volte al giorno ricordo a me stesso
che la mia vita interiore e esteriore
sono basate sulle fatiche di altri uomini, vivi e morti,
e che io devo fare il massimo sforzo
per dare nella stessa misura in cui ho ricevuto.

Per andare d'accordo con una donna

il segreto è uno solo: riconoscere di avere sempre torto.

Un sorriso non dura che un istante,

ma nel ricordo può essere eterno.

Il dramma degli uomini è

non trovare mezz’ora di silenzio.

occhi piccoli grande naso schiacciato barba e baffi sorride sempre

Luigi Proietti, detto Gigi

(Roma, 2 novembre 1940)
Attore, comico, regista, cantante, doppiatore e direttore del doppiaggio italiano.

Aforismi di Gigi Proietti

  • Figlio di puttana! - Ah, ah, lassa perde pora mamma.
  • Vivi lascia vivere ma soprattutto... nun te fa pijà per culo.
  • La televisione è un apparecchio che ha trasformato la cerchia famigliare in un semicerchio.
  • Durante una farsa si ride con le lacrime agli occhi. Finita la farsa, le risate finiscono e rimangono solo le lacrime agli occhi.
  • Mi diverto e mi pagano pure. È una pacchia.
  • Buongiorno, lei è il proprietario? Sì! Eh senta, io ho mangiato nel suo ristorante, bene. Adesso, se io je dico che non c’ho ‘na lira per pagà il conto, lei che fa? Io te do subito otto calci sulle palle! Caro, eh! Molto caro, perché qua dietro, alla trattoria “Da Romoletto”, con tre calci nelle palle, io magno primo, secondo, contorno, dessert, bignè, frappè, bocconotti, frutta a piacere, caffè con schizzo, ammazzacaffè, pane e coperto!
  • [Sulle accuse di ripetitività, rivoltegli da alcuni critici] A volte lo spettatore meno avvertito è proprio il critico. Nel '76 con "A me gli occhi, please" ho inventato un nuovo modo di stare in scena, quello con la cassa piena di oggetti. Da allora ho fatto numerosi spettacoli, ma quello è rimasto il mio modo di stare in scena. Il repertorio è cambiato. [...] Ma bisogna ricordarsi che il teatro non è la tv. In tv ogni settimana devi dire cose diverse perché il pubblico è lo stesso. In teatro ogni sera il pubblico cambia ed è il testo a rimanere lo stesso. Sennò pure Petrolini avrebbe dovuto smettere di fare Gastone. (dall'intervista a TV Sorrisi e Canzoni, 30 ottobre 2003)
  • Non è riuscita a capire che è diventata una metropoli, non ce la fa proprio. Basta andare un giorno in una qualsiasi grande città europea per accorgersene. Anche se non potrei vivere un sampietrino più in là, io Roma non la riconosco più. È diventata brutta, scomposta, estranea a se stessa. Non è più un'unità, ma è una somma di almeno sette città con anime diverse. Periferie che non si conoscono l'una con l'altra.
  • Non sono stati i mass media a far resuscitare il mito Battisti. Ma il suo mito a far risuscitare i mass media. (citato in Andrea Laffranchi e Carlo Vulpio, Concerti e inediti tv per ricordare Battisti, Corriere della sera, 8 settembre 2000)
  • Per anni sono stato un ospite abituale di Taormina, soprattuto al Teatro Greco. Ultimamente mi muovo meno da Roma, ma quando facevo le tourneé vere e proprie, la Sicilia era una tappa immancabile. È un’isola fantastica, è banale dirlo, ma è il primo pensiero che mi viene in mente. Insieme all’estrema varietà di cibi e di vino che sa offrire.
  • Ringraziamo Iddio, noi attori, che abbiamo il privilegio di poter continuare i nostri giochi d'infanzia fino alla morte, che nel teatro si replica tutte le sere. (citato in Dizionario degli attori: Gli attori del nostro tempo, a cura di Gabriele Rifilato, Rai-Eri, 2005, Roma. ISBN 8839712895)
  • Sa perché noi italiani abbiamo spesso tollerato la burocrazia e i suoi misfatti? [...] Perché la burocrazia era la mamma, il ventre molle e accogliente nel quale sparire e riemergere il 27 di ogni mese. Tra coloro che ce l'avevano fatta c'era la granitica convinzione che ogni cosa che accadesse fuori non li riguardava.

E gli uomini se ne vanno a contemplare
le vette delle montagne, i flutti vasti del mare,
le ampie correnti dei fiumi, l'immensità
dell'oceano, il corso degli astri,

e non pensano a sé stessi. 


Arthur Schopenhauer

(Danzica, 22 febbraio 1788 – Francoforte sul Meno, 21 settembre 1860) è stato un filosofo e aforista tedesco, uno dei maggiori pensatori del XIX secolo, nonché del pensiero occidentale moderno.

  • Non rinunciare a cogliere una rosa per timore che una spina ti punga.
  • In ogni arte la semplicità è essenziale.
  • Più intelligenza avrai, più soffrirai.
  • Se le altre parti del mondo hanno le scimmie, l'Europa ha i francesi. La cosa si compensa.
  • Chi è amico di tutti non è amico di nessuno.
  • Si sappia che le menti scadenti sono la regola, le buone l'eccezione, le eminenti rarissime e il genio un miracolo.
  • In fondo al cuore le donne pensano che compito dell'uomo è guadagnare soldi, e compito loro spenderli.
  • La bellezza è una lettera aperta di raccomandazione che conquista subito i cuori.
  • La salute non è tutto, ma senza salute tutto è niente.
  • Io non ho scritto per gli imbecilli. Per questo il mio pubblico è ristretto.
  • La vera eloquenza consiste nel dire il necessario e soltanto il necessario.
  • Una buona dose di rassegnazione è di fondamentale importanza per affrontare il viaggio della vita.
  • I giorni felici li viviamo senza accorgercene, e solo quando arrivano quelli brutti tentiamo invano di richiamarli indietro.
  • La pietà per ogni essere vivente è la prima valida garanzia per il buon comportamento dell'uomo.

peleto con l'aureola collo grasso occhietti con spracciglia a v inversa due grossi solchi vanno dal naso ai vertici della bocca segnando le guanciotte

Lino Banfi

Nome d’arte di Pasquale Zagaria (Andria, 9 luglio 1936)
Attore, comico, conduttore televisivo, scrittore, cantante, sceneggiatore, doppiatore e ambasciatore dell’UNICEF italiano.
Girava una bufala in internet sulla sua morte e lui "io mi gratto".

Aforismi di Oronzo Canà e Rodolfo Calabrone (Lino Banfi) 

  • Mia moglie ha fatto un concorso alle poste, ma non l'hanno presa...non era raccomandeta!
  • Ma tu fai il procuratore o il commerciante di culi? No, tanto per sapere...
  • Certo che tu metti un’allegria! Ti chiami Crisantemi, ti ho comprato ai primi di novembre, cerca di non gufare continuamente!!!
  • E ti pareva che non mi doveva andare bene a me? Mi dovevano scambiare pure per ricchione! A me che mi chiamavano lo stantuffo del tavoliere!
    (Vieni Avanti Cretino)
  • Fermati, no te lo devo dire... Ce l'ho sulla punta dei polmoni! Io ti odio a te! Hai capito?!? È un fatto di pelle.
    - In senso epidermico?
    - No! Di pelle! Di rottura di pelle! M'hai rotto le pelle va bene?!
    (Occhio Malocchio Prezzemolo E Finocchio)
  • Ho ho scoperto che tu non sei né figlio d'emigrante, né figlio di preta pura, tu sei proprio figlio di puttena!
    (L'Allenatore Nel Pallone)
  • Sarò muto come un pesce... che si è operato alle corde vocheli.
    (L'Allenatore Nel Pallone)
  • Marcolino: Zio Lino! Zio Lino! Di che sesso sono le tartarughe?
    - Lino: Che hai detto? Non ho afferreto!
    - Marcolino: Di che sesso sono le tartarughe?
    - Lino: Che cazz... che ne so io? Non c'hanno sesso! Sono ricchioni! Va bene?
    Lino (Lino Banfi), Marcolino (Andrea Ciccolella) dal film "Al bar dello sport" di Francesco Massaro
  • Pervertito, depravato, lascivo, lubrico...
    - Monica, non ti riconosco più!
    - Strunzo!
    - Eh, adesso ti riconosco... 
    Rodolfo Calabrone (Lino Banfi) dal film "La ripetente fa l'occhietto al preside" di Mariano Laurenti

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