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Frasi celebri

Frasi celebri

Citazioni, frasi, frasi di film, proverbi, massime, detti, sentenze, motti, adagi, aforismi, insomma una breve frase che condensa - similmente alle antiche locuzioni latine - un principio specifico o un più generale sapere filosofico o morale.

"Una verità detta in poche parole; epperò detta in modo da stupire più di una menzogna."

(Giovanni Papini, Dizionario dell'Omo Selvatico)

Le più belle, le più spiritose, le più curiose, le più strane, le più vere di tutti i tempi, le trovate quotidianamente qui.

Tutto ciò che ho fatto prima del 27 maggio 1999,


è stato un'illusione,
esistere senza vivere.
Mia figlia,
la nascita di mia figlia,
mi ha dato la vita.

Racccolta di gaffe di personaggi famosi.   Parte prima.

  • Voglio salutare l'Istituto dei ciechi di Milano, so che mi stanno guardando. (Barbara d'Urso)
  • Adesso andiamo a vedere un summit. Un sommario, un summit. È la stessa cosa no? (Alba Parietti)
  • Ahi ahi ahi, signora Longari: mi è caduta sull'uccello. (attribuita a Mike Bongiorno)
  • [Spiegando in un programma sportivo la sua passione per il calcio] Io non posso vivere senza il cazzo. (Antonella Clerici)
  • [Famosa gaffe riferita alla Triade Giraudo-Moggi-Bettega] Quei tre mi ricordano Caino e Babele. (Lapo Elkann)
  • Vedo un sorriso come nemmeno Giotto seppe fare alla Gioconda. (Maria Teresa Ruta)
  • Forse lei è abituato a parlare con i suoi connazionali. Faccio un esempio: un noto pilota finlandese di Formula Uno, mi sembra che si chiami Rikkionen. (Gianluca Buonanno)
  • Accardi era claudicante a un labbro. (Giuseppe Marchioro)
  • Alla mia squadra manca ancora quel quiz per vincere. (attribuita a Carlo Parola)
  • Attenti a non travasare quello che vi ho detto. (attribuita a Pietro Anastasi)
  • Bisogna credere nella forza delle idee e soprattutto portarle avanti con i piedi. (Nicola Calathopoulos)
  • C'è spazio per la penetrazione di Penev. (Sandro Piccinini)
  • E mister Trap prende appunti sul suo tacchino. (Bruno Pizzul)
  • Ma si sa: quando il lupo non arriva all'uva dice che è amara... (Antonio Conte)
  • [A Parigi chiedendo un limone al cameriere] Per favore vorrei del citroen. (attribuita a Pietro Anastasi)
  • Sono completamente d'accordo a metà con il mister. (Luigi Garzya)
  • [Altobelli prima di una partita di beneficenza] È veramente un onore fare qualcosa per questi bambini baciati in fronte dalla sfortuna.
  • [Enrico Ameri] Fino a questo momento, dobbiamo dirlo... e non sappiamo se dirlo ma ve lo diciamo perché ormai ve lo abbiamo già detto...
  • [Alla radio negli anni Cinquanta] Ed ora, gentili ascoltatori, trasmettiamo, di Richard Wagner, la Cacata delle Walchirie. (Corrado Mantoni)

pelato, viso tondo sorridente, un bel tipo robusto

Luca Zingaretti

(Roma, 11 novembre 1961) è un attore italiano.
Ha raggiunto la notorietà nel 1999 grazie alla serie televisiva Il commissario Montalbano, in cui interpreta il personaggio di Salvo Montalbano.

Aforismi di Luca Zingaretti

  • La Sicilia è una terra con una cultura molto forte, molto potente, quindi è materia che per un attore diventa quasi una manna dal cielo.
  • Non posso negare che sia forte il richiamo dei paesaggi siciliani. È una regione che ho imparato a conoscere e che amo, ma è stata una coincidenza esplorarla di recente a teatro con la novella di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Lighea, perchè mi ha appassionato questo autentico gioiello. È un racconto magico. E la Sicilia, terra così potente, carnale e spirituale, è capace di evocare sensazioni molto forti. Per un attore è una bella sfida ricreare l'atmosfera del luogo.
  • Siamo abituati a pensare al mare d’estate ma la stagione più bella per venire in Sicilia è proprio questa, la primavera, oppure l’autunno, che per me, individuo malinconico, è una stagione di grande fascino. La Sicilia è la culla della nostra cultura, qui viene conservato come in un laboratorio il dna del nostro essere un popolo mediterraneo. Una grande terra che racchiude però tantissime anime: non riesco a immaginare niente di più diverso tra loro fra Palermo, Ragusa, Catania, Taormina, Trapani.
  • «Con i capelli ho passato il calvario di tanti: lozioni, massaggi… Ho smesso quando un amico mi ha detto che la cosa peggiore non è la caduta di capelli ma non saperci convivere. Ho cominciato a rasarmi per “Il branco”, poi per “Vite strozzate” e “La Piovra”. Oggi la questione è risolta. E poi la parrucca al cinema si usa tantissimo, e il pubblico in genere non ci fa caso».
  • Sono stati tutti molto felici che crollassero le ideologie, ma il problema è che non credere in tanti in una stessa cosa ti slega, ti disunisce. 
  • La rete ha restituito un po’ di potere alle masse... Mi arriva ogni giorno un’email di change.org; ma insomma così non ha senso, non potete rompermi i coglioni di continuo; per carità, solo battaglie valide, ma sceglierle tutte è come sceglierne nessuna.
  • C’è un’élite in questo paese? È capace di argomentare a un cittadino come me perché dovrebbe accogliere i migranti? Il razzismo ha qualcosa di adattivo, la paura dell’altro è innata. Ma nessuno spiega perché non bisogna avere paura, cosa significa accogliere queste persone, e perché è necessario inventarsi un nuovo modo di stare insieme.
  • I terroristi hanno capito che questo sistema in cui viviamo noi, ti facilita la vita ma è estremamente vulnerabile. Basta un granello di sabbia in questo ingranaggio... Poi se chi ti dice di non aver paura di prendere il treno gira in elicottero...

È certo che al mondo

nulla è necessario agli uomini quanto l'amore.

Sting

Gordon Matthew Sumner (1951 – vivente)
Cantautore, bassista, attivista, attore e filantropo britannico.


  • Il successo rende necessario un grado di spietatezza. Davanti al dilemma di scegliere tra amicizia o successo, probabilmente sceglierei il successo.
  • Per un certo periodo della mia giovinezza ho desiderato diventare prete, ma per ragioni alquanto perverse: credevo che fosse una buona maniera per abbordare le donne.
  • È la mia stagione preferita (l'inverno). In estate non vedo l'ora che venga il momento di infilarsi il maglione e uscire a passeggiare. Da bambino adoravo la neve perché, quando nevicava, era tutto più magico. Sono cresciuto in una città industriale, quindi non esattamente bella o poetica, ma con la neve si trasformava in un posto incantato.
  • Sognare fa bene perché, a forza di farlo, a volte i sogni si avverano: a me è successo. Sto ancora vivendo un sogno. Qualcuno, prima o poi, mi sveglierà.
  • La luce di una candela nella notte può illuminare più del sole.
  • Solo un vero uomo può sopportare l'ignoranza con un sorriso.

Spesso con l'applicazione 
si ottiene più

che con doni naturali non coltivati.

 

Immagine di Fabrizio De Andrè, in atteggiamento di cantare di fronte ad un microfono con la sua classica chitarra

Fabrizio De Andrè

(Genova 18 febbraio 1940 – Milano 11 gennaio 1999)
Cantautore Italiano

Aforismi di Fabrizio De Andrè

Penso che un uomo senza utopia,
senza sogno, senza ideali,
vale a dire senza passioni e senza slanci
sarebbe un mostruoso animale
fatto semplicemente di istinto e di raziocinio,
una specie di cinghiale laureato in matematica pura.

  • Benedetto Croce diceva che fino a diciotto anni tutti scrivono poesie e che, da quest'età in poi, ci sono due categorie di persone che continuano a scrivere: i poeti e i cretini. Allora, io mi sono rifugiato prudentemente nella canzone che, in quanto forma d'arte mista, mi consente scappatoie non indifferenti, là dove manca l'esuberanza creativa.
  • Cantavo imitando Modugno e d'altronde come si poteva non subire la sua influenza?
  • Caro Andrea, ti sono amico perché sei l'unico prete che non mi vuole mandare in paradiso per forza.
  • Durante il rapimento mi aiutò la fede negli uomini, proprio dove latitava la fede in Dio. Ho sempre detto che Dio è un'invenzione dell'uomo, qualcosa di utilitaristico, una toppa sulla nostra fragilità... Ma, tuttavia, col sequestro qualcosa si è smosso. Non che abbia cambiato idea ma è certo che bestemmiare oggi come minimo mi imbarazza.
  • È una reazione frequente tra i drogati quella di compiacersi del fatto di drogarsi. Io mi compiacevo di bere, anche perché grazie all'alcool la fantasia viaggiava sbrigliatissima.
  • Gesù di Nazareth secondo me è stato ed è rimasto il più grande rivoluzionario di tutti i tempi.
  • La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattro mila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso. I sardi a mio parere deciderebbero meglio se fossero indipendenti all'interno di una comunità europea e mediterranea.
  • Quello che io penso sia utile è di avere il governo il più vicino possibile a me e lo stato, se proprio non se ne può fare a meno, il più lontano possibile dai coglioni.
  • Meglio esserci lasciati che non esserci mai incontrati.

in questa foto bionda bella e giovane ben truccata capelli spumosi occhi penetranti si definisce bruttina per il naso particolare

Maria Luisa (Marisa) Ceciarelli in arte Monica Vitti

(Roma, 3 novembre 1931)
Monica Vitti è un'attrice italiana di teatro, cinema e televisione.

Aforismi di Monica Vitti

  • Le attrici -diciamo- bruttine che oggi hanno successo in Italia lo devono a me. Sono io che ho sfondato la porta.
  • La poesia è una grazia, una possibilità di staccarsi per un po' dalla terra e sognare, volare, usare le parole come speranze, come occhi nuovi per reinventare quello che vediamo.
  • I poeti non cambiano, ma forse cambiamo noi e dobbiamo fare una strada intima per ritrovare la poesia nella quotidianità.
  • I colori, i suoni, gli sguardi raccontano il nostro tragitto. Un colore mi può incantare, uno sguardo mi può far innamorare, un sorriso mi fa sperare.
  • La vita è un dono, non si può buttarla via, la si deve proteggere.
  • Con il mare ho un rapporto travolgente, quando lo vedo muoversi, impazzire, calmarsi, cambiare colore, rotta, è il mio amante.
  • Le donne mi hanno sempre sorpresa: sono forti, hanno la speranza nel cuore e nell'avvenire.
  • A letto succede di tutto.

Se vogliamo capire le vere intenzioni degli altri
e conoscere il loro animo,

non dobbiamo ascoltare ciò che dicono,
ma osservare cosa fanno.


Lucio Salis

(Santa Giusta, 5 marzo 1947)
E' un comico e produttore discografico italiano.
Dopo l'infanzia trascorsa in Sardegna, si trasferisce a Milano tra il 1968 ed il 1972.
Si scopre poi cabarettista e partecipa al famoso programma televisivo Drive In, dove interpreta un sardo. È sua la battuta-tormentone "Capitto mi hai?".

  • Ogni mattina mi sveglio e tocco duecento volte le punte delle mie scarpe. Poi mi alzo dal letto e me le infilo.
  • Mia moglie è andata da un celebre dietologo; in due mesi ha perso 3000 euro.
  • Eravamo poveri, ma così poveri, che mio nonno aveva un pezzo di terra e non la lavorava nemmeno: la mangiava così com'era!
  • Epitaffio sulla lapide di uno morto dopo aver usato una pillola di Viagra: "Come è venuto se ne è andato".
  • Cicciolina, quando era in Parlamento, non aveva peli sulla lingua... e quei pochi che aveva non erano neppure suoi!
  • Ma toglietemi una curiosità: è vero che qui in continente ci mettete la panna sopra le fragole? Perché noi a Santa Giusta se non ci mettiamo il letame col cavolo che crescono!
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