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Frasi celebri

Frasi celebri

Citazioni, frasi, frasi di film, proverbi, massime, detti, sentenze, motti, adagi, aforismi, insomma una breve frase che condensa - similmente alle antiche locuzioni latine - un principio specifico o un più generale sapere filosofico o morale.

"Una verità detta in poche parole; epperò detta in modo da stupire più di una menzogna."

(Giovanni Papini, Dizionario dell'Omo Selvatico)

Le più belle, le più spiritose, le più curiose, le più strane, le più vere di tutti i tempi, le trovate quotidianamente qui.

Non c’è una definizione precisa della stupidità,
però ce ne sono molti esempi.


Una piuma può tornire una pietra

se la muove la mano dell'amore 

È la volontà

che fa l'uomo grande o piccolo.

Una foto in bianco e nero dell'autrice: una donna giovane con gli occhiali e capelli lunghi

Edvania Paes

(4 agosto 1982, Brasile) scrittrice.

Edvania Paes dichiara di non saper più leggere, di non saper scrivere lunghi poemi. Scrive allora semplicemente i suoi pensieri, le sue emozioni, i suoi sentimenti. Dichiara inoltre di essere di poche parole e tendere a sintetizzare le sue note, ecco perché di solito scrive aforismi.

Aforismi di Edvania Paes

  • I fiori sono poesie che parlano al cuore delle anime sensibili.
  • L'incoerenza è la mia specialità.
  • La notte dovrebbe essere sempre buia. Le notti in bianco sono sempre tenebrose.
  • Se vuoi sapere come parla la gente di te quando non ci sei, ascolta come parla degli altri in tua presenza.
  • C'è chi dice che chi mantiene un dialogo con le piante e gli animali sia pazzo. Io dico che chi non lo fa è da manicomio.
  • Non riesco ad avere un rapporto ravvicinato neanche con me stessa. Figuriamoci, con gli altri, a distanza.
  • Le tragedie, a volte, non sono altro che le spinta che ci manca.
  • E se il vento non le spazza via, queste dannate nuvole, coloriamo anche loro.
  • Dopo una certa ora, torno bambina. Guardo solo le figurine. Non so più leggere.
  • Non voglio essere né diversa né uguale agli altri. Voglio solo poter essere me stessa.
  • Non ami chi merita di essere amato. Ami chi meriti di amare.
  • L'unica maniera di riconoscere la verità, la tua e quella dell'interlocutore, è dialogare guardandosi negli occhi.
  • Lo so che è demodè dimostrare i propri sentimenti. Ma chi se ne frega? Non ho mai seguito la moda.
  • Siamo tutte uniche, come miliardi di altre persone.
  • La vera ignoranza non c'entra col non sapere le cose. Ma col saperle e ignorarle.
  • Quante pasticche di finto benessere dobbiamo mandare giù per sopprimere un dolore vero?

 

Irene Grandi

(1969) Cantante italiana


  • Ho voluto rendere un omaggio a Mina perché è un punto di riferimento imprescindibile per tutte le interpreti femminili.
  • A forza di frequentare gli uomini ho finito col replicarne gli atteggiamenti. Così, per contrappeso, quando mi innamoro cerco di tirar fuori tutto il mio lato femminile. Anche se gli amici (maschi) dicono che sbaglio.
  • Noi donne, allenate come siamo al senso della responsabilità e dell'affidabilità, ci lasciamo distrarre dalla realtà, le permettiamo di fare irruzione nelle nostre giornate. Gli uomini invece si isolano nella propria passione come in una caverna, sono sordi a qualsiasi richiamo. Per loro, tutto ciò diventa quasi un modo per conoscersi.
  • Il mio ambiente di lavoro è prevalentemente maschile. È da quando sono ragazzina che vivo in simbiosi con gruppi musicali composti da uomini e mi sono confrontata così tanto con loro che ho finito per assumere atteggiamenti maschili.
  • Gli uomini sono contagiosi: ci passi un po' di tempo insieme e improvvisamente ti sorprendi a replicare i loro atteggiamenti. Ed è una fortuna, perché alcuni loro approcci alla vita la rendono assai più piacevole.
  • Apprezzo la capacità maschile di circondarsi di amici che sanno incoraggiare e dare al momento giusto una pacca sulla spalla.
  • Per alimentare le mie amicizie con gli uomini, cerco di lavorare sempre con i soliti musicisti, in modo da approfondire i rapporti e crescere insieme a loro.

Non mi serve un amico
che cambia quando cambio io
e annuisce quanto annuisco io;

la mia ombra lo fa molto meglio. 

Il comico in una sua esibizione veste un giubbetto fosforescente quello obbligatorio in autoDiego Parassole

(Alessandria, 7 ottobre 1963) è un comico, cabarettista, umorista, oltre che scrittore italiano. Si diploma in drammaturgia presso la Civica Scuola d'Arte Drammatica "Paolo Grassi" di Milano e dal 1990.

Non mi vergogno a dirlo: sono stato parecchi anni in analisi. Solo che è troppo cara: cento euro per un'ora di lettino.
Quest'estate a Forte dei Marmi per la stessa cifra mi davano anche l'ombrellone.

 

 

Umberto Eco

(1932 – vivente), scrittore e semiologo italiano.


 

Si nasce sempre sotto il segno sbagliato 
e stare al mondo in modo dignitoso 
vuol dire correggere 
giorno per giorno il proprio oroscopo

  • Il computer non è una macchina intelligente che aiuta le persone stupide, anzi, è una macchina stupida che funziona solo nelle mani delle persone intelligenti.
  • In questo universo globalizzato in cui pare che ormai tutti vedano gli stessi film e mangino lo stesso. cibo, esistono ancora fratture abissali e incolmabili tra cultura e cultura. Come faranno mai a intendersi due popoli di cui uno ignora Totò?
  • Si deve smantellare la serietà degli avversari con il riso, e il riso avversare con la serietà.
  • Quando i veri nemici sono troppo forti, bisogna pur scegliere dei nemici più deboli.
  • La saggezza non sta nel distruggere gli idoli, sta nel non crearne mai.
  • Chi non legge a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'infinito. Perché la lettura è un'immortalità all'indietro.
  • Per non apparire sciocco dopo, rinuncio ad apparire astuto ora. Lasciami pensare sino a domani, almeno.
  • Scrivere un libro senza preoccuparsi della sua sopravvivenza sarebbe da imbecilli.
  • Appartengo ad una generazione perduta, e mi ritrovo soltanto quando assisto in compagnia alla solitudine dei miei simili.
  • Appartengo ad una generazione perduta, e mi ritrovo soltanto quando assisto in compagnia alla solitudine dei miei simili.
  • Una delle prime e più nobili funzioni delle cose poco serie è quella di gettare un'ombra di diffidenza sulle cose troppo serie.
  • Perché Dio è l'essere perfettissimo? Perché se fosse imperfettissimo sarebbe mio cugino Gustavo.
  • I libri si rispettano usandoli, non lasciandoli stare.

Il sorriso

è il sole che scaccia l’inverno dal volto umano.

L’essere umano non si rende conto delle bellezze
che la natura ogni giorno ci regala,
dando cosi tutto per scontato
e rovinando ciò che attualmente ci circonda.

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