Dacia Maraini
(Fiesole, 13 novembre 1936)
Èuna scrittrice, poetessa, saggista, drammaturga e sceneggiatrice italiana che fa parte della "generazione degli anni trenta", insieme con alcuni dei più conosciuti autori della letteratura italiana.
Aforismi e Citazioni di Dacia Maraini
- L'amore dovrebbe rendere liberi, non schiavi. È una distorsione psicologica e morale pensare che l'amore consista nel possedere e dominare l'altro.
- A volte ci si sfama anche con gli occhi.
- Anche oziare, ma con consapevolezza, può essere un’arte.
- C’è un -perché- nascosto in tutte le cose che conduce ad un altro -perché-, il quale suggerisce un piccolissimo imprevisto -perché-, da cui scaturisce probabilmente un altro, nuovissimo e appena nato -perché-.
- Credersi superiori è da piccini di mente. Siamo un granuccio di vita in un universo vorticante che precipita vertiginosamente verso chissà dove.
- Dopo millenni di odi e di guerre per lo meno dovremmo avere imparato questo: che il dolore non ha bandiera.
- Gli innamorati si credono una folla anche quando sono uno più uno.
- I bambini hanno sguardo e memoria, anche quando sembra che non osservino.
- I pochi felici che amano leggere poesie sanno che il carico dei suoni, delle parole può essere dolcissimo.
- Il futuro è dei coraggiosi.
- Il silenzio, quando non è scelto, è pieno di echi sinistri, tracce di richiami falliti, di grida soffocate, di segnali di fumo che il vento ha disperso.
- Il tempo è il segreto che Dio cela agli uomini. E di questo segreto si campa ogni giorno miseramente.
- Il tempo è una scusa. Quando si ama una cosa il tempo lo si trova.
- In ogni donna fa capolino una bambina che cocciutamente vuole rimanere tale.
- In una carezza, in un abbraccio, in una stretta di mano a volte c’è più sensualità che nel vero e proprio atto d’amore.
- L’amore è una cinciallegra che vola e non riesci a fermarla, nemmeno a metterle il sale sulla coda.
- L’approssimazione è una delle cose più irritanti: sentire che una bella storia viene raccontata in maniera sciatta, casuale, senza nessuna ricerca sulle parole e sulle immagini, in modo generico e frettoloso è, per chi ama leggere, una vera offesa all’orecchio.
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L’ignoranza può essere sublime, ma è sempre perdente e conduce verso la catastrofe.
- La bellezza non è qualcosa per cui si gareggia: ciascuno ha qualcosa di bello da scoprire; l’attenzione è la chiave della scoperta.
- La fretta è dei giovani che non conoscono le delizie dell’attesa, la volontà di un prolungamento che avvolge la resa di odori profondi e prelibati.
- La giustizia è fatta di distacco, comprensione, giudizio, non di ritorsione e regolamento di conti.
- La memoria è la continuità del tempo, permette alla conoscenza di proseguire.
- La poesia è l’operazione più artificiale che si possa immaginare. I poeti scrivono e riscrivono. Non improvvisano.
- La ricerca non è soltanto funzionale a ciò che si sta cercando; la ricerca contiene in se stessa la ricompensa della sua fatica.
- Le fotografie ci ricordano che il tempo è multiforme e che noi siamo parte di una catastrofe metamorfica.
- Le parole, dice lo scrittore, vengono raccolte dagli occhi come grappoli di una vigna sospesa, vengono spremuti dal pensiero che gira come una ruota di mulino e poi, in forma liquida si spargono e scorrono felici per le vene. E questa la divina vendemmia della letteratura?