Racccolta di gaffe di personaggi famosi. Parte prima.
- Voglio salutare l'Istituto dei ciechi di Milano, so che mi stanno guardando. (Barbara d'Urso)
- Adesso andiamo a vedere un summit. Un sommario, un summit. È la stessa cosa no? (Alba Parietti)
- Ahi ahi ahi, signora Longari: mi è caduta sull'uccello. (attribuita a Mike Bongiorno)
- [Spiegando in un programma sportivo la sua passione per il calcio] Io non posso vivere senza il cazzo. (Antonella Clerici)
- [Famosa gaffe riferita alla Triade Giraudo-Moggi-Bettega] Quei tre mi ricordano Caino e Babele. (Lapo Elkann)
- Vedo un sorriso come nemmeno Giotto seppe fare alla Gioconda. (Maria Teresa Ruta)
- Forse lei è abituato a parlare con i suoi connazionali. Faccio un esempio: un noto pilota finlandese di Formula Uno, mi sembra che si chiami Rikkionen. (Gianluca Buonanno)
- Accardi era claudicante a un labbro. (Giuseppe Marchioro)
- Alla mia squadra manca ancora quel quiz per vincere. (attribuita a Carlo Parola)
- Attenti a non travasare quello che vi ho detto. (attribuita a Pietro Anastasi)
- Bisogna credere nella forza delle idee e soprattutto portarle avanti con i piedi. (Nicola Calathopoulos)
- C'è spazio per la penetrazione di Penev. (Sandro Piccinini)
- E mister Trap prende appunti sul suo tacchino. (Bruno Pizzul)
- Ma si sa: quando il lupo non arriva all'uva dice che è amara... (Antonio Conte)
- [A Parigi chiedendo un limone al cameriere] Per favore vorrei del citroen. (attribuita a Pietro Anastasi)
- Sono completamente d'accordo a metà con il mister. (Luigi Garzya)
- [Altobelli prima di una partita di beneficenza] È veramente un onore fare qualcosa per questi bambini baciati in fronte dalla sfortuna.
- [Enrico Ameri] Fino a questo momento, dobbiamo dirlo... e non sappiamo se dirlo ma ve lo diciamo perché ormai ve lo abbiamo già detto...
- [Alla radio negli anni Cinquanta] Ed ora, gentili ascoltatori, trasmettiamo, di Richard Wagner, la Cacata delle Walchirie. (Corrado Mantoni)