
Frasi celebri
Citazioni, frasi, frasi di film, proverbi, massime, detti, sentenze, motti, adagi, aforismi, insomma una breve frase che condensa - similmente alle antiche locuzioni latine - un principio specifico o un più generale sapere filosofico o morale.
"Una verità detta in poche parole; epperò detta in modo da stupire più di una menzogna."
(Giovanni Papini, Dizionario dell'Omo Selvatico)
Le più belle, le più spiritose, le più curiose, le più strane, le più vere di tutti i tempi, le trovate quotidianamente qui.
Benito Jacovitti (Benito Franco Giuseppe Jacovitti)
(Termoli, 9 marzo 1923 – Roma, 3 dicembre 1997)
È stato un grande fumettista italiano.
Aforismi di Benito Jacovitti
- Io sono un clown, un pagliaccio. Sono orgoglioso di essere un pagliaccio. Sono un matto.
- Qualcuno brontolò perché, per esempio nelle storie western, c'era qualche ammazzamento. Ma sarà violenza quella in cui il morto fa un paio di capriole, entra nella cassa e cammina per il cimitero con mani e piedi che gli escono dai legni?
- Siamo nella seconda metà del secolo scorso e le vicende del nostro si svolgono nel leggendario far west. Arizona? Texas? Colorado? Fate voi, ragazzi. L'essenziale è che sia far west!
- A sei anni gli scrissi una lettera. "Caro duce, io mi chiamo come te. Quando tu morirai io prenderò il tuo posto". Mi rispose: "Stai tranquillo, io vivrò a lungo".
- Io a sessantanove anni mi vedo sempre uguale allo specchio, come a sedici anni. Sono gli altri che mi vedono con i capelli bianchi.
- Una battuta ha bisogno del disegno, a volte può essere anche muta.
- Non so raccontare e un vignettista non può ripetersi, io devo fare ogni giorno una battuta nuova. I comici dicono la barzelletta per sei mesi, io non mi ricordo...
- In quegli anni in Italia siamo capitati in piena Svezia senza avere una adeguata educazione sessuale. Oscenità sulle televisioni private, nelle edicole... albetti pornografici su Biancaneve, Cappuccetto Rosso... e io prendevo in giro il sesso facendo per esempio gli uomini col pene a forma di rubinetto, le donne con tre seni..
- Cosare è tutto, oggi: dalle tangenti, alla mafia, alla ndrangheta, la sacra rota… come si chiama quella delle puglie... La volgarità, l'incomprensione, l'inimicizia, l'odio che c'è tra le persone… Tutte le cose che vorrei io: che il mondo fosse più tranquillo. Quindi: vietato cosare.
- Tocca a tutti. Mi fa sorridere il fatto che debbano morire anche quelli che hanno molti miliardi.
- Ho inventato anche delle espressioni similonomatopeiche diverse da quelle delle strisce americane: gulp, sob, sdeng. Per uno schiaffone io metto: Schiaffffon. Oppure: Cazzotttton.
- Non amo la satira che fa sghignazzare. Amo l'umorismo che fa ridere, e deve far ridere tutti. Non mi piacciono le vignette fatte di scarabocchi che basano tutto sulla battuta.
- Ero caduto in un braciere e mi ero bruciato le braccia. Ebbene fui curato da alcune donne, delle specie di fattucchiere, con la piscia mista a terra messa sulle scottature. E... guarii!“
- Avevo sedici anni e studiavo. Per disegnare le strisce mi alzavo alle quattro del mattino.
Carrie Frances Fisher
(Beverly Hills, 21 ottobre 1956 – Los Angeles, 27 dicembre 2016)
È stata un'attrice, sceneggiatrice e scrittrice statunitense. Nel 1977 interpretò il personaggio della Principessa Leila, nel classico della fantascienza di George Lucas Guerre stellari, con Mark Hamill, Harrison Ford, Peter Cushing e Alec Guinness, che la rese famosa in tutto il mondo.
Aforismi di Carrie Fisher
- Che la forza sia con te!
(nel film GUERRE STELLARI interpretando la principessa Leila Organa) - Quello che ti sto dicendo è che da qualche parte là fuori c'è l'uomo che si suppone tu debba sposare. E se non lo prendi per prima, qualcun altra lo farà, e dovrai trascorrere il resto della tua vita sapendo che un'altra è sposata con tuo marito.
(nel film HARRY, TI PRESENTO SALLY interpretando Marie) - - Ho sempre odiato vederti partire!
- Per questo lo facevo, così ti mancavo un po'!
(nel film GUERRE STELLARI la principessa Leila Organa e Han Solo) - Ricordi il vestito bianco che ho indossato durante tutto il film [Star Wars]? George venne da me il primo giorno delle riprese, diede uno sguardo al vestito e disse: "Non puoi mettere un reggiseno sotto quell'abito". "Ok, - replicai. - Perché?" E lui disse: "Perché... non c'è abbigliamento intimo nello spazio". E lo disse con una tale convinzione, come se fosse stato sullo spazio e si fosse guardato attorno e non avesse visto alcun reggiseno o mutandine da nessuna parte. Mi spiegò: "Quando vai nello spazio e diventi senza peso, il tuo corpo si espande ma il tuo reggiseno no, e quindi verresti stritolata dai tuoi stessi indumenti intimi".
- Non puoi trovare nessuna somiglianza alla verità ad Hollywood, perché tutti fingono la somiglianza fin troppo bene.
- La gratificazione istantanea richiede troppo tempo.
- Non c'è un momento in cui puoi dire: Bene, io ora sono una persona arrivata. Posso anche prendermi una pausa.
- La mia idea era di ridurre il dolore ed espandere la mente, ma sono finita col ridurre la mente ed espandere il dolore.
(Parlando del suo abuso giovanile di droghe) - A New York, sei sempre alla ricerca di un lavoro, un fidanzato o un appartamento.
- Non voglio che la vita imiti l'arte. Io voglio che la vita sia arte.
- Sono un produttore di Hollywood. La fantasia per me non è una cosa innaturale: è la mia realtà.
- La gente di Hollywood è come tutta l'altra gente, solo che sono soliti dipingere la realtà ostile al loro stile di vita.
L'amicizia è come la salute:
se ne apprezza il valore solo
quando la si perde.
Oliviero Toscani
(1942 – vivente) Fotografo italiano.
Alcuni aforismi di Oliviero Toscani
- I libri servono per sedercisi sopra. Saranno venti anni che non ne leggo uno... La mia ignoranza è la mia cultura.
- In fondo la vecchiaia non è altro che il castigo di essere ancora vivi.
- L'unica che mi sento di escludere è la foto di me stesso morto.
- [Sull'Inter] Non dobbiamo avere paura di raccontare i fatti negativi o poco piacevoli. Noi abbiamo una storia diversa dalle altre squadre. Nel bene e soprattutto nel male.
- Spesso, a vedere certi film, penso a quanto sia più bella la pubblicità.
- Mi considero un terrorista della pubblicità.
- Propongo che l'Italia come Stato indipendente sia abolito e che diventi una colonia di un Paese civile.
- Attraverso la dittatura dell'immagine la razza ariana è diventata finalmente quello che non era riuscita a essere cinquant'anni fa: Claudia Schiffer è riuscita dove Adolfo Hitler ha fallito.
- Il sesso è una fatalità.
- Amiamo chi ci sta sui coglioni.
- La pizza è italiana e i napoletani se la sono fatta scippare.
Bellezza: il potere per mezzo del quale
una donna affascina un amante
e terrorizza un marito.
Lorenzo Beccati
(Genova, 24 febbraio 1955)
Autore televisivo e scrittore italiano. Collaboratore stretto di Antonio Ricci è celebre per i suoi doppiaggi e per ricoprire la funzione di voce del Gabibbo nel programma televisivo Striscia la notizia, è anche la voce dei doppiaggi di Paperissima con il celebre dobbiamo stare vicini vicini.
- Da piccoli giocavamo al dottore e all'infermiera. Poi siamo cresciuti e siamo diventati più maturi e consapevoli. Adesso giochiamo al primario e alla caposala.
- Alla Cyclette facciamo fare più strada portandola in spalla che pedalando. Dalla camera da letto alla cantina ed infine nel solaio.
- Io in quanto uomo e soprattutto cattolico aborro l'uso dei preservativi, poiché possono creare profondi problemi di coscienza. Per esempio a me fanno bruciare il culo.
Indro Montanelli
Giornalista, Saggista e Commediografo Italiano
(1909 - 2001)
Il bordello è l'unica istituzione italiana dove la competenza è premiata e il merito riconosciuto.
Lino Giusti (ChaoLin)
(01 aprile 1956, S. Caterina) Segni particolari: Una cicatrice all'inguine. Si descrive così: Umorista colto... sul matto!
- E pensare che ci sono quelli che scacciano le mosche con la coda dell'occhio.
- Quando i prezzi del commerciante sono alle stelle, i soldi fateglieli vedere col cannocchiale.
- Se un maniaco semina il terrore, dopo 9 mesi nascono i terroristi?
- Beethoven, alla nona, non ce la fece più.
Luigi Proietti, detto Gigi
(Roma, 2 novembre 1940)
Attore, comico, regista, cantante, doppiatore e direttore del doppiaggio italiano.
Aforismi di Gigi Proietti
- Figlio di puttana! - Ah, ah, lassa perde pora mamma.
- Vivi lascia vivere ma soprattutto... nun te fa pijà per culo.
- La televisione è un apparecchio che ha trasformato la cerchia famigliare in un semicerchio.
- Durante una farsa si ride con le lacrime agli occhi. Finita la farsa, le risate finiscono e rimangono solo le lacrime agli occhi.
- Mi diverto e mi pagano pure. È una pacchia.
- Buongiorno, lei è il proprietario? Sì! Eh senta, io ho mangiato nel suo ristorante, bene. Adesso, se io je dico che non c’ho ‘na lira per pagà il conto, lei che fa? Io te do subito otto calci sulle palle! Caro, eh! Molto caro, perché qua dietro, alla trattoria “Da Romoletto”, con tre calci nelle palle, io magno primo, secondo, contorno, dessert, bignè, frappè, bocconotti, frutta a piacere, caffè con schizzo, ammazzacaffè, pane e coperto!
- [Sulle accuse di ripetitività, rivoltegli da alcuni critici] A volte lo spettatore meno avvertito è proprio il critico. Nel '76 con "A me gli occhi, please" ho inventato un nuovo modo di stare in scena, quello con la cassa piena di oggetti. Da allora ho fatto numerosi spettacoli, ma quello è rimasto il mio modo di stare in scena. Il repertorio è cambiato. [...] Ma bisogna ricordarsi che il teatro non è la tv. In tv ogni settimana devi dire cose diverse perché il pubblico è lo stesso. In teatro ogni sera il pubblico cambia ed è il testo a rimanere lo stesso. Sennò pure Petrolini avrebbe dovuto smettere di fare Gastone. (dall'intervista a TV Sorrisi e Canzoni, 30 ottobre 2003)
- Non è riuscita a capire che è diventata una metropoli, non ce la fa proprio. Basta andare un giorno in una qualsiasi grande città europea per accorgersene. Anche se non potrei vivere un sampietrino più in là, io Roma non la riconosco più. È diventata brutta, scomposta, estranea a se stessa. Non è più un'unità, ma è una somma di almeno sette città con anime diverse. Periferie che non si conoscono l'una con l'altra.
- Non sono stati i mass media a far resuscitare il mito Battisti. Ma il suo mito a far risuscitare i mass media. (citato in Andrea Laffranchi e Carlo Vulpio, Concerti e inediti tv per ricordare Battisti, Corriere della sera, 8 settembre 2000)
- Per anni sono stato un ospite abituale di Taormina, soprattuto al Teatro Greco. Ultimamente mi muovo meno da Roma, ma quando facevo le tourneé vere e proprie, la Sicilia era una tappa immancabile. È un’isola fantastica, è banale dirlo, ma è il primo pensiero che mi viene in mente. Insieme all’estrema varietà di cibi e di vino che sa offrire.
- Ringraziamo Iddio, noi attori, che abbiamo il privilegio di poter continuare i nostri giochi d'infanzia fino alla morte, che nel teatro si replica tutte le sere. (citato in Dizionario degli attori: Gli attori del nostro tempo, a cura di Gabriele Rifilato, Rai-Eri, 2005, Roma. ISBN 8839712895)
- Sa perché noi italiani abbiamo spesso tollerato la burocrazia e i suoi misfatti? [...] Perché la burocrazia era la mamma, il ventre molle e accogliente nel quale sparire e riemergere il 27 di ogni mese. Tra coloro che ce l'avevano fatta c'era la granitica convinzione che ogni cosa che accadesse fuori non li riguardava.