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Detti latini

Detti latini

Nel passato conoscere le risposte era prerogativa di Saggi e Iniziati, rigorosamente vincolati al segreto, eppure esiste un filo d'oro che collega tutte le civiltà e che ha permesso di portare fino ai tempi attuali gli insegnamenti dell'antica Saggezza, che comprendono le risposte alle domande primordiali che ogni uomo che comincia a sollevarsi dalla massa bruta, si pone nel suo intimo più profondo: chi siamo? da dove veniamo? dove andiamo?

Intere scuole di filosofia hanno tentato, e ancora lo fanno, di proporre risposte, varie e articolate come le differenze di carattere degli uomini, noi tenteremo di trasmetterle in questa rubrica.

Fedro
(Fabulae, 4, 2, 6)
Decipit frons prima multos
La prima impressione spesso inganna
(Fedro esorta a non fidarsi dall'apetto esteriore)

Ovidio

(Heroides, 4, 10)

Dicere quae puduit, scribere iussit amor

Amore consiglia di scrivere ciò che non osiamo dire a voce

(Questo è un consiglio per gli innamorati o le persone emotive che non riescono ad esprimere a parole i propri sentimenti)

Modo di dire

Beati oculi qui te viderunt

Beati gli occhi che ti hanno visto

(Saluto ad un amico che non si vede da tanto tempo. Corrisponde al motto:"chi non è morto si rivede")

Seneca

(Epistulae morales ad Lucillium, 28, 1)

Animum debes mutare, non coelum

Devi mutare animo, non cielo

(La frase si riferisce a coloro che pensano di cambiare se stessi andando inutilmente in un altro paese.)

Ovidio

(Ars amatoria, 1, 99)

Spectatum veniunt, veniunt spectentur ut ipsae

Vengono per ammirare e per essere loro stesse ammirate

(Ovidio si riferisce alle donne che vanno a teatro più per farsi ammirare che per vedere lo spettacolo)

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