Detti latini
Nel passato conoscere le risposte era prerogativa di Saggi e Iniziati, rigorosamente vincolati al segreto, eppure esiste un filo d'oro che collega tutte le civiltà e che ha permesso di portare fino ai tempi attuali gli insegnamenti dell'antica Saggezza, che comprendono le risposte alle domande primordiali che ogni uomo che comincia a sollevarsi dalla massa bruta, si pone nel suo intimo più profondo: chi siamo? da dove veniamo? dove andiamo?
Intere scuole di filosofia hanno tentato, e ancora lo fanno, di proporre risposte, varie e articolate come le differenze di carattere degli uomini, noi tenteremo di trasmetterle in questa rubrica.
Curzio Rufo
(Historiae Alexandri Magni, 7, 8, 15)
Ferrum rubigo consumit
La ruggine corrode il ferro
(Anche le cose più resistenti possono essere corrose)
Antico Testamento
(Salmi, 115, 6)
Aures habent et non audient
Hanno orecchie e non sentono
(Riferito a testardi e ignoranti che non cedono neanche di fronte all'evidenza)
Curzio Rufo
(Historiae Alexandri Magni, 7, 4)
Altissima quaeque flumina minimo sono labuntur
I fiumi più profondi scorrono con minor rumore
(Come l'acqua calma e silenziosa è infida e pericolosa così lo sono le persone cosiddette"acque chete")
Rutilio Namaziano
(De redditu suo, 1, 358)
Auri caecus amor ducit in omne nefas
L'amore cieco verso l'oro conduce ad ogni nefandezza
(La sete di ricchezze o di potere rende capaci di qualsiasi crimine)
Digesto
( 48, 19, 18)
Cogitationis poenam nemo patitur
Nessuno può essere punito per i propri pensieri
(Principio che ribadisce l'assoluta libertà di pensiero)
Nota: Digesto indica la raccolta giuridica fatta compilare dall'Imperatore Giustiniano, divisa in cinquanta libri, nei quali sono contenuti passi e frammenti di giuristi romani di epoche precedenti. Nel linguaggio giuridico corrente: raccolta di leggi.