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Detti latini

Detti latini

Nel passato conoscere le risposte era prerogativa di Saggi e Iniziati, rigorosamente vincolati al segreto, eppure esiste un filo d'oro che collega tutte le civiltà e che ha permesso di portare fino ai tempi attuali gli insegnamenti dell'antica Saggezza, che comprendono le risposte alle domande primordiali che ogni uomo che comincia a sollevarsi dalla massa bruta, si pone nel suo intimo più profondo: chi siamo? da dove veniamo? dove andiamo?

Intere scuole di filosofia hanno tentato, e ancora lo fanno, di proporre risposte, varie e articolate come le differenze di carattere degli uomini, noi tenteremo di trasmetterle in questa rubrica.

Seneca

(Epistulae morales ad Lucillum, 45, 1)

Non refert quam multos libros, sed quam bonos habeas

Non importa che tu abbia molti libri, ma che siano buoni

(L'espressione ha a cuore la preminenza e il valore  della qualità rispetto alla quantità.)

Ovidio

(Amores, 3, 11B, 7)

Nec sine te, nec tecum vivere possum

Non posso vivere né con te né senza di te

(Il verso è molto famoso e viene tuttora citato per indicare i sentimenti contrastanti degli amanti, come dire odio ed amo)

Seneca

(Troades, v.250)

Iuvenile vitium est regere non posse impetum

E' vizio della gioventù non poter resistere agli impeti del cuore

(L'espressione si riferisce all'impeto irrefrenabile e baldanzoso tipico dei giovani)

Cicerone

(De officiis, 1, 102)

Appetitus rationi oboediant

I desideri devono obbedire alla ragione

(La ragione deve essere al disopra degli appetiti dei sensi)

 

Valerio Massimo

(Factorum et dictorum memorabilium libri IX , 5, 4, 7)

Diligere parentes prima naturae lex

Amare i genitori è la prima legge della natura

(Massima educativa sull'amore per i genitori.)

 

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