Detti latini
Nel passato conoscere le risposte era prerogativa di Saggi e Iniziati, rigorosamente vincolati al segreto, eppure esiste un filo d'oro che collega tutte le civiltà e che ha permesso di portare fino ai tempi attuali gli insegnamenti dell'antica Saggezza, che comprendono le risposte alle domande primordiali che ogni uomo che comincia a sollevarsi dalla massa bruta, si pone nel suo intimo più profondo: chi siamo? da dove veniamo? dove andiamo?
Intere scuole di filosofia hanno tentato, e ancora lo fanno, di proporre risposte, varie e articolate come le differenze di carattere degli uomini, noi tenteremo di trasmetterle in questa rubrica.
Quintiliano
(Institutiones oratoriae, 2, 3, 8)
Prima est eloquentiae virtus perspicuitas
Il primo requisito dell'eloquenza è la chiarezza
(E' un invito ad essere chiari indirizzato a coloro che si accingono a fare un discorso)
Publilio Siro
(Sententiae, I 21)
Iniuriarum remedium est oblivio
Rimedio alle offese è il dimenticarle
(Il motivo era molto diffuso soprattutto tra gli autori cristiani che invitavano al perdono)
Proverbio
Annosa vulpes haud capitur laqueo
Una vecchia volpe non si fa prendere in trappola
(Il proverbio è di origine greca e si basa sull'accostamento della furbizia della volpe alla saggezza della vecchiaia e indica la difficoltà di ingannare una persona vecchia ed esperta)
Curzio Rufo
(Historia Alexandri Magni, 8, 1,5)
Clausae sunt aures, obstrepente ira
Sono chiuse le orecchie quando ruggisce l'ira
(E' un espressione che corrisponde alla nostra: accecati dall'ira)
Seneca
(Epistulae morales ad Lucilium, 84, 1)
Alit lectio ungenium et studio fatigatum reficit
La lettura nutre la mente e la ristora quando è affaticata dallo studio
(L'espressione vuol dare la massima importanza alla lettura)