Detti latini
Nel passato conoscere le risposte era prerogativa di Saggi e Iniziati, rigorosamente vincolati al segreto, eppure esiste un filo d'oro che collega tutte le civiltà e che ha permesso di portare fino ai tempi attuali gli insegnamenti dell'antica Saggezza, che comprendono le risposte alle domande primordiali che ogni uomo che comincia a sollevarsi dalla massa bruta, si pone nel suo intimo più profondo: chi siamo? da dove veniamo? dove andiamo?
Intere scuole di filosofia hanno tentato, e ancora lo fanno, di proporre risposte, varie e articolate come le differenze di carattere degli uomini, noi tenteremo di trasmetterle in questa rubrica.
Seneca
(Epistulae morales ad Lucillium, 19, 11)
Leve aes alienum debitorem facit, grave inimicum
Un piccolo debito crea un debitore, uno grande un nemico
(L'espressione vuole ammonire a non concedere troppi prestiti)
Tibullo
(Elegie, 1, 5, 70)
Versatur celeri fors levis orbe rotae
La fortuna si muove col veloce giro di una ruota leggera
(L'immagine della ruota esprime la volubilità della fortuna)
Orazio
(Epistulae, 2, 1, 199-200)
Narrare ...fabellam surdo
Raccontare una storia a un sordo
(Significa parlare senza essere ascoltati, come dire parlare al vento)
Seneca
(Epistulae morales ad Lucillum, 85, 34)
Tranquillo mare quilibet gubernator est
Chiunque sa fare il timoniere con il mare calmo
(Soltanto quando ci sono le difficoltà emergono le capacità di una persona)
Publilio Siro
(Sententiae, P 3)
Pericula timidus etiam quae non sunt videt
Il pavido vede anche i pericoli che non ci sono
(L'espressione vuol significare che quando si ha paura si tende ad ingigantire anche le minime difficoltà)