Medicina & Salute
La comunicazione della salute promuove la salute stessa. La prevenzione è l'insieme di interventi finalizzati ad impedire o ridurre il rischio (ossia la probabilità) che si verifichino eventi non desiderati ovvero ad abbatterne o attutirne gli effetti in termini di morbosità, disabilità e mortalità.
Guardare alla persona come centro dell'intervento di prevenzione, significa saperla leggere nel contesto in cui si trova, collocandola in una situazione dinamica di relazioni con le altre persone, ma anche con agenti biologici, chimici e fisici presenti nell'ambiente, e con le strutture abitative, ricreative, lavorative frequentate.Secondo una tale visione, la prevenzione non può dunque pensare a singoli interventi che riguardano la singola persona, ma deve mirare, nella strategia complessiva, a far sì che tutto quanto circonda e, in certa misura, compenetra la persona, possa concorrere al suo benessere.
Questo significa saper collocare ogni singola azione in un contesto complessivo, del quale si ha piena padronanza (attraverso gli indicatori epidemiologici), rispetto al quale si definiscono gli obiettivi (scegliendo le priorità verso cui indirizzare le risorse in base a criteri dichiarati) e nel quale si mettono in atto le azioni adeguate (sulla base delle evidenze di efficacia). La prevenzione collettiva prevede, dunque, interventi finalizzati ad affrontare problematiche sanitarie di rilievo quali-quantitativo, con interventi rivolti sia alla persona (come screening, vaccinazioni, educazione sanitaria), sia agli ambienti di vita e di lavoro (come controlli nel settore alimentare, delle acque potabili, prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali).
Questa rubrica è dedicata alla Medicina, Salute e Benessere. Vengono affrontati temi di medicina per fornire informazioni sui vari aspetti della salute, alla prevenzione, dai sintomi delle malattie più diffuse alle possibili cure, dagli interventi di chirurgia estetica ai problemi psicologici.
Le informazioni contenute in questo rubrica non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.
Arriva dagli Stati Uniti una notizia in grado di far fantasticare tutti, in particolar modo coloro che inseguono giovinezza e forza senza limiti temporali. Un gruppo di ricercatori della Harvard Medical School di Boston ha scoperto, infatti, come far ringiovanire le fibre muscolari ormai invecchiate.
Questo 2013 è stato caratterizzato indubbiamente da una escalation di casi di epatite A registrati in Europa e in Italia. La responsabilità è stata di partite di frutti di bosco congelati che sono risultati essere contaminati dal virus dell’epatite A, ma in chiusura d’anno e alla luce della recente emergenza sanitaria il Ministero della Salute ha ritenuto opportuno diramare un vero e proprio decalogo per prevenire l’epatite A guardiamolo assieme.
Dopo il sospetto di causare la moria d’api (e di uccelli) arrivano i timori per la salute umana. Due insetticidi neonicotinoidi, acetamiprid e imidacloprid, «possono avere effetti sul sistema nervoso umano nella fase di sviluppo». Lo affermano gli esperti dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) che propongono l’abbassamento dei livelli guida per l’esposizione ammissibile ai due neonicotinoidi. I timori per la salute sollevati nella revisione dei dati sono considerati «giustificati». Il gruppo di esperti chiede la definizione di criteri a livello Ue che rendano obbligatoria la presentazione di studi sulla neurotossicità nella fase di sviluppo come parte integrante del processo di autorizzazione dei pesticidi.
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Come si fa a resistere a quel fantastico misto di antipasti? A una corposa porzione di Carne, Pesce o Tacchino ripieno? A una bella fetta di panettone magari arricchita di un po’ di crema? E il vino? Quello ci vuole per digerire e per i bambini la nota bevanda IperGlicemica. Poi non si può fare a meno dell'ammazza caffè e dello spumante. Impossibile, altrimenti che festa è!?!
Dicono così già molti in vista di pranzi e cene per scambiarsi gli auguri delle festività di dicembre. Ma l’eccessiva «indulgenza» perché arriva il Natale (o il fine settimana, l’occasione speciale) è al primo posto nella classifica dei pretesti più comuni per lasciarsi andare a tavola stilata dall’American Heart Association: un elenco di scuse più o meno fantasiose che però, una per una, vengono “smontate” dagli esperti statunitensi.
A chi è tentato da un eccesso di indulgenza a causa delle festività, ad esempio, consigliano di pianificare menu buoni, ma sani almeno quando è il nostro turno per ricevere parenti e amici: via libera a dolci arricchiti di frutta secca e a piatti in cui sia “nascosta” una bella dose di verdure.
Soli in corsia; costretti a brindare al nuovo anno da un letto di ospedale; sono sempre di più gli anziani che, non sapendo dove andare e non potendo contare sulla propria famiglia -si ritrovano- nel periodo delle feste di Natale, “abbandonati” in ospedale o casa di cura.
Se mediamente, in Italia, gli anziani ricoverati rappresentano il 50% del totale dei degenti, a Natale, a Capodanno, ma anche ad agosto, questa percentuale aumenta di circa il 10%. Soprattutto negli ospedali delle grandi città.
L’ultima puntata della serie la “Stamina” inizia con una lettera/appello che un autorevole personalità, il direttore del Laboratorio di cellule staminali alla Sapienza di Roma, Paolo Bianco, ha inviato attraverso un giornale, al ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
L’appello parte dalla considerazione che il Tar della Regione Lazio ha recentemente accolto il ricorso del presidente della Fondazione Stamina, Davide Vannoni, contro la Commissione Scientifica nominata dal ministro ai fini di valutare il metodo Stamina.
Bianco nel suo appello scrive che da un lato i rilievi emersi dalla Commissione e, dall’altro, il metodo da utilizzare siano a tutt’oggi “segreti” in quanto il ministro è obbligato ad un “contratto di riservatezza”.
Secondo Bianco questi accordi di riservatezza non possono vincolare il ministro per varie ragioni.
Tante persone rinunciano alle cure ospedaliere tra cui anche le cure dentarie, spesso intere famiglie.
I dati indicano 5,5milioni di nuclei familiari che hanno rimandato a qualche tipo di cura medica e 4,7milioni di persone che hanno invece rinunciato a visite specialistiche.
Nell’undicesimo Rapporto Aiop Ospedali e Salute leggiamo, che viste le gravi difficoltà economiche, gli italiani non possono permettersi le cure mediche.
Spesso si confronta la sanità Italiana con quella degli Stati Uniti, se ne sente di tutti i colori. Per esempio uno stereotipo recita che negli USA i poveri vengono lasciati morire. Recentemente è in voga l'opinione che la sanità migliore al mondo è quella Italiana, tanto che Obama in persona è venuto a "imparare" come "diavolo facciamo".
Quando si parla però di sanità, come abbiamo già avuto modo di provare, a volte un certo "migliore" non è il migliore giusto. Per esempio ogni italiano che può spendere, con la sanità "migliore" in casa, volo negli USA per farsi curare.
Per raccontarvi la nostra verità, vi informiamo di una nuova cura per l'epatite C.
Il prezzo del farmaco equivalente in questione è sensibilmente inferiore a quello del farmaco di marca, ma curare un paziente con il primo costa di più. Sembra un paradosso, ma non lo è. Il farmaco è la levotiroxina, largamente utilizzato nelle malattie della tiroide, il cui brevetto è scaduto ed è pertanto diventato di “libera” produzione.
A portare il caso all’attenzione dell’opinione pubblica sono stati, con un documento congiunto, gli specialisti del settore, in occasione del congresso dell’Associazione italiana della tiroide (Ait), a Roma dal 5 al 7 dicembre.
Aperto ieri a Roma il VII congresso nazionale dell’Associazione italiana della tiroide (Ait). Le malattie della tiroide sono in aumento, ma se diagnosticate nella fase iniziale possono essere trattate con successo. Un controllo specialistico e un esame del sangue possono prevenire le importanti complicanze cardiovascolari, ossee e metaboliche che anche una lieve disfunzione tiroidea, se non riconosciuta e adeguatamente trattata, può determinare.