A scattare l’istantanea è Dario Manfellotto, presidente della Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti (Fadoi) del Lazio, intervistato da Adnkronos Salute:
Oltre agli acciacchi con cui devono fare i conti, molti di loro sono alle prese con una nuova “malattia”: la solitudine.
Per Manfellotto, in molti casi il ricovero si trasforma nell’abbandono del paziente in ospedale, che finisce per diventare l’alloggio temporaneo. I pazienti “critici - cronici” sono circa il 25% dei ricoverati, ma sta crescendo il numero degli anziani che chiedono aiuto all’ospedale perché non sanno dove andare. Il malato cronico o anziano è solo, non può più contare sull’auto-assistenza e non ha una rete sociale alla quale rivolgersi, dalla famiglia alle strutture sul territorio.
Analisi sposata in pieno da Annalisa Silvestro, presidente della Federazione Ipasvi (Federazione dei Collegi degli infermieri): Nel periodo natalizio è indubbio che assistiamo a un aumento del numero degli anziani ricoverati. I motivi del fenomeno sono diversi ma credo che questo aumento sia soprattutto legato al fatto che, in particolare durante le feste, i pazienti anziani sono costretti a fare i conti con la carenza della rete di assistenza territoriale e quella dei servizi domiciliari. In primis la mancanza di infermieri.
Questa tendenza sembra chiamare in causa direttamente le famiglie che, in alcuni periodi dell’anno, è come se staccassero un po’ la spina. In parte è così ma bisogna tenere conto che assistere un anziano, magari malato cronico, è un lavoro faticoso e stressante, che spesso ricade soprattutto sulle donne di casa. E -spesso- anche la presenza di una badante non risolve il problema. La maggior parte di loro -infatti- non è in grado di assistere un paziente “critico - cronico”. A pensarla così sono entrambi gli esperti.
Il fattore che più influisce sul fenomeno del “parcheggio” dell’anziano in ospedale è però la carenza -o addirittura la mancanza in alcuni casi- di una efficiente rete di assistenza sul territorio. Soprattutto nei periodi di festa i servizi sanitari locali sono meno attivi. Anche i medici di famiglia sono difficilmente rintracciabili. Questo fa sì che per motivi banali gli anziani vengono portati in pronto soccorso dove, se i medici capiscono che il paziente a casa è poco o male assistito, decidono per il ricovero.