Detti latini
Nel passato conoscere le risposte era prerogativa di Saggi e Iniziati, rigorosamente vincolati al segreto, eppure esiste un filo d'oro che collega tutte le civiltà e che ha permesso di portare fino ai tempi attuali gli insegnamenti dell'antica Saggezza, che comprendono le risposte alle domande primordiali che ogni uomo che comincia a sollevarsi dalla massa bruta, si pone nel suo intimo più profondo: chi siamo? da dove veniamo? dove andiamo?
Intere scuole di filosofia hanno tentato, e ancora lo fanno, di proporre risposte, varie e articolate come le differenze di carattere degli uomini, noi tenteremo di trasmetterle in questa rubrica.
Nunc dimittis
Il Nunc dimittis è un cantico contenuto nel secondo capitolo del Vangelo secondo Luca con il quale Simeone chiede congedo a Dio perché ha potuto vedere il Cristo. Per questo è conosciuto anche come Cantico di Simeone. Il suo nome deriva dalle prime parole della traduzione latina Nunc dimittis servum tuum, Domine.
Testo Latino | Italiano
Latino |
Italiano |
Nunc dimittis servum tuum, Domine,* secundum verbum tuum in pace: |
Ora lascia, o Signore, che il tuo servo* vada in pace secondo la tua parola, |
Quia viderunt oculi mei salutare tuum* Quod parasti ante faciem omnium populorum: |
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,* preparata da te davanti a tutti i popoli, |
Lumen ad revelationem gentium,* et gloriam plebis tuae Israel. |
luce per illuminare le genti* e gloria del tuo popolo, Israele. |
De sideribus tu venis
De sideribus tu venis (Tu scendi dalle stelle), noto anche come "Canzoncina a Gesù Bambino, di Gesù Bambino" o semplicemente "A Gesù Bambino" è un canto natalizio derivato come versione in italiano, dalla rivista dalla chiesa cattolica in latino che a sua volta deriva dall'originale in napoletano "Quanno nascette Ninno" composta nel dicembre 1754 a Nola (NA), dal napoletano Sant'Alfonso Maria de' Liguori.
Testo Latino | Italiano
Latino |
Italiano |
De sideribus tu venis o Rex caeli! Et in speluncam venis magno in frigore! (bis) |
Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo, e vieni d'una grotta al freddo e al gelo. (bis) |
O puerille, dive mi, te hic video tremantem; o Dei beate! Ah, quantum passus es ob amorem erga me! (bis) |
O Bambino, mio divino, io ti vedo qui a tremar; o Dio beato! Ah, quanto ti costò l'avermi amato! (bis) |
Tibi qui es mundi Creator, desunt panni ignisque, o Domine mi. (bis) |
A te che sei del mondo il Creatore, mancano panni e fuoco, o mio Signore. (bis) |
Care electe puerille, quantum ista paupertas me commovet, quia te fecit amor pauperiorem! |
Caro eletto pargoletto, quanto questa povertà più m'innamora, giacché ti fece amor povero ancora! |
Ascolta "Quanno nascette Ninno" - Sant'Alfonso Maria de' Liguori dalla voce di Pina Cipriani...
Leggi invece il testo in napoletano di "Quanno nascette Ninno" - Sant'Alfonso Maria de' Liguori...
Magnificat
Il Magnificat è un cantico contenuto nel primo capitolo del Vangelo secondo Luca con il quale Maria loda e ringrazia Dio perché si è benignamente degnato di liberare il suo popolo. Per questo è conosciuto anche come Cantico di Maria. Maria lo pronuncia rispondendo al saluto della cugina Elisabetta, al momento del loro incontro. Il nome deriva dalla frase latina Magnificat anima mea Dominum (L'anima mia magnifica il Signore).
Ascolta il Magnificat Di Schola Gregoriana (Fundacja Caecilianum & WSD SAC)
Testo
L'asterisco (*) indica la cadenza mediana dividendo i versetti in due emistichi.
Latino |
Italiano |
Magnificat * anima mea Dominum, |
L'anima mia magnifica il Signore * |
et exultavit spiritus meus * in Deo salutari meo |
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, |
quia respexit humilitatem ancillae suae, * ecce enim ex hoc beatam me dicent omnes generationes |
perché ha guardato l'umiltà della sua serva. * D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. |
quia fecit mihi magna, qui potens est: * et Sanctum nomen eius |
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente * e Santo è il suo nome: |
et misericordia eius a progenie in progenies * timentibus eum. |
di generazione in generazione la sua misericordia * si stende su quelli che lo temono. |
Fecit potentiam in brachio suo, * dispersit superbos mente cordis sui, |
Ha spiegato la potenza del suo braccio, * ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; |
deposuit potentes de sede, * et exaltavit humiles; |
ha rovesciato i potenti dai troni, * ha innalzato gli umili; |
esurientes implevit bonis, * et divites dimisit inanes. |
ha ricolmato di beni gli affamati, * ha rimandato i ricchi a mani vuote. |
Suscepit Israel, puerum suum, * recordatus misericordiae suae, |
Ha soccorso Israele, suo servo, * ricordandosi della sua misericordia, |
sicut locutus est ad patres nostros, * Abraham et semini eius in saecula. |
come aveva promesso ai nostri padri, * ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre. |
Gloria Patri et Filio * et Spiritui Sancto |
Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. |
sicut erat in principio et nunc et semper * et in saecula saeculorum. |
Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. |
Amen. | Amen. |
Orazio
Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci
Ha ottenuto tutti i voti (un consenso unanime) chi ha mescolato l'utile al dolce
Cioé ha raggiunto la perfezione chi ha saputo unire l'utile al dilettevole.
Questa massima può esser citata per esprimere il concetto secondo cui la serenità si raggiunge quando si trovano interessanti e piacevoli le cose utili (come il lavoro). In tal senso, ad esempio, la frase viene utilizzata nel Gymnasium dell'Orto botanico di Palermo per celebrare il lavoro del botanico.
Sallustio
Longe mihi alia mens est
Ben diverso è il mio pensiero