Detti latini
Nel passato conoscere le risposte era prerogativa di Saggi e Iniziati, rigorosamente vincolati al segreto, eppure esiste un filo d'oro che collega tutte le civiltà e che ha permesso di portare fino ai tempi attuali gli insegnamenti dell'antica Saggezza, che comprendono le risposte alle domande primordiali che ogni uomo che comincia a sollevarsi dalla massa bruta, si pone nel suo intimo più profondo: chi siamo? da dove veniamo? dove andiamo?
Intere scuole di filosofia hanno tentato, e ancora lo fanno, di proporre risposte, varie e articolate come le differenze di carattere degli uomini, noi tenteremo di trasmetterle in questa rubrica.
Cornelio Nepote
In crastinum differo res severas
Differisco a domani gli affari importanti
È la massima del gaudente che vorrebbe non aver mai preoccupazioni gravi e che si arresta davanti alle più piccole difficoltà.
Cicerone
Virtute duce, comite fortuna
Con la virtù come guida e la fortuna come compagna
Cicerone
Praeterita mutare non possumus
Non possiamo cambiare ciò che è accaduto
Virgilio
Timeo Danaos et dona ferentes
Temo i Danai (Greci), anche se portano doni.
Sono le parole di Laocoonte , quando vuol dissuadere i Troiani dall'accogliere nella città il cavallo di legno lasciato dai Greci. Si ripete, talvolta in tono scherzoso, per esprimere diffidenza verso chi non si reputa amico e fa offerte e proteste di amicizia.
Varrone
Vis experiri amicum? Calamitosus fias!
Vuoi sapere se possiedi un amico? Diventa sventurato!
Gli amici si vedono nel momento del bisogno.