Detti latini
Nel passato conoscere le risposte era prerogativa di Saggi e Iniziati, rigorosamente vincolati al segreto, eppure esiste un filo d'oro che collega tutte le civiltà e che ha permesso di portare fino ai tempi attuali gli insegnamenti dell'antica Saggezza, che comprendono le risposte alle domande primordiali che ogni uomo che comincia a sollevarsi dalla massa bruta, si pone nel suo intimo più profondo: chi siamo? da dove veniamo? dove andiamo?
Intere scuole di filosofia hanno tentato, e ancora lo fanno, di proporre risposte, varie e articolate come le differenze di carattere degli uomini, noi tenteremo di trasmetterle in questa rubrica.
Orazio
Feriuntque summos fulmina montes
I fulmini colpiscono le vette più alte
Spesso gli appunti, le critiche, i commenti negativi, sono anche il frutto dell'invidia, verso coloro che, a costo di enormi sacrifici, sono riusciti a raggiungere e ricoprire cariche importanti e che proprio per il ruolo conseguito, diventano gli obiettivi privilegiati del risentimento e delle critiche, a volte, anche gratuite e ingiustificate, da parte di coloro che, nella loro vita, non sono riusciti a combinare niente di buono.
Fedro
Solet a despectis par referri gratia
I disprezzati spesso rendono pan per focaccia
È il primo verso della favola: "La Pantera e i pastori", che racconta della Pantera caduta nella fossa e lapidata dai contadini, mentre solo qualcuno, considerandola ormai votata alla morte, le getta un tozzo di pane. Sopravvenuta la notte, la Pantera riesce a fuggire e nei giorni seguenti fa strage dei suoi lapidatori, ma risparmia quelli che avevano avuto compassione.
Ferdinando I d'Asburgo
Fiat iustitia et pereat mundus
Trionfi la giustizia e chi se ne frega
Tito Livio
(59 avanti Cristo - 17 dopo Cristo)
Tito Livio, il cui cognome è sconosciuto, è stato uno storico romano, autore di un'opera monumentale sulla storia di Roma, gli Ab Urbe Condita libri CXLII, dalla sua fondazione fino alla morte di Druso, figliastro di Augusto nel 9 avanti Cristo.
Versione latino
Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur
Analisi del testo
Mentre a Roma si delibera, Sagunto è espugnata
La locuzione esatta è: "Dum ea Romani parant consultantque, iam Saguntum summa vi oppugnabatur". La frase non è pronunciata dagli ambasciatori di Sagunto per chiedere l'intervento di Roma per respingere l'assedio che nel 219 avanti Cristo il generale Cartaginese Annibale Barca aveva posto alla città, ma è l'amaro commento di Livio alla situazione (confer Livio, XXI, 7, 1). Roma tergiversò e dopo otto mesi di combattimenti la città si arrese e Annibale la rase al suolo. Questo attacco fu il casus belli della Seconda guerra punica.
Esopo
Esòpo è stato uno scrittore greco antico, contemporaneo di Creso e Pisistrato (VI secolo avanti Cristo), noto per le sue favole. Le sue opere ebbero una grandissima influenza sulla cultura occidentale: le sue favole sono tutt'oggi estremamente popolari e note.
(620 avanti Cristo circa – Delfi, 564 avanti Cristo)
Versione latino
Ex eodem ore calidum et frigum efflare
Analsi del testo
Soffia il caldo e il freddo dalla medesima bocca
Essa trae spunto dalla favola nella quale un satiro decise di non fidarsi di un uomo che usava il fiato sia per scaldarsi le mani che per raffreddare la minestra.
La massima allude a coloro che conoscono l'arte di essere d'accordo con tutti, pronti ad avere più facce.