Detti latini
Nel passato conoscere le risposte era prerogativa di Saggi e Iniziati, rigorosamente vincolati al segreto, eppure esiste un filo d'oro che collega tutte le civiltà e che ha permesso di portare fino ai tempi attuali gli insegnamenti dell'antica Saggezza, che comprendono le risposte alle domande primordiali che ogni uomo che comincia a sollevarsi dalla massa bruta, si pone nel suo intimo più profondo: chi siamo? da dove veniamo? dove andiamo?
Intere scuole di filosofia hanno tentato, e ancora lo fanno, di proporre risposte, varie e articolate come le differenze di carattere degli uomini, noi tenteremo di trasmetterle in questa rubrica.
Cicerone
(De amicitia, 90)
Praestat habere acerbos inimicos, quam meos amicos, qui dulces videantur: illos verum saepe dicere, hos numquam
E' meglio avere nemici duri anziché amici che sembrano affettuosi: quelli dicono spesso la verità, questi mai
(E' meglio un nemico franco piuttosto che un amico non sincero)
San Girolamo
(Epistole, 148, 30)
Facile ex amico inimicum facies cui promissa non reddas
È facile trasformare un amico in nemico se non si mantengono le promesse
(L'espressione raccomanda di mantenere le promesse fatte all'amico altrimenti potrebbe trasformarsi in nemico)
Proverbio
Vas obsoletum de vino gignit acetum
Il recipiente malconcio trasforma il vino in aceto
(Spesso l'ambiente negativo ha un'influenza nefasta per la formazione educativa )
Varrone
(Satire menippee, 293, 81, 9)
Piscis saepe minutos magnus comest
Il pesce grande spesso mangia quelli piccoli
(Questa è la legge della giungla, che il più forte spesso riesce a prevalere sul più debole)
Seneca
(Epistulae morales ad Lucillum, 45, 1)
Non refert quam multos libros, sed quam bonos habeas
Non importa che tu abbia pochi libri, ma che siano buoni
(Priorità alla qualità rispetto alla quantità)