Detti latini
Nel passato conoscere le risposte era prerogativa di Saggi e Iniziati, rigorosamente vincolati al segreto, eppure esiste un filo d'oro che collega tutte le civiltà e che ha permesso di portare fino ai tempi attuali gli insegnamenti dell'antica Saggezza, che comprendono le risposte alle domande primordiali che ogni uomo che comincia a sollevarsi dalla massa bruta, si pone nel suo intimo più profondo: chi siamo? da dove veniamo? dove andiamo?
Intere scuole di filosofia hanno tentato, e ancora lo fanno, di proporre risposte, varie e articolate come le differenze di carattere degli uomini, noi tenteremo di trasmetterle in questa rubrica.
Ovidio
(Ars amatoria, 2, 529)
Litore quot conchae, tot sunt in amore dolores
Quante sono le conchiclie sulla spiaggia, altrettanti sono i dolori in amore
(L'inevitabile motivo delle pene d'amore)
Anonimo
amantiun caeca iudicia sunt
Ciechi sono i giudizi degli amanti
(E' un classico ripreso nelle culture moderne secondo il quale gli amanti non vedono i vizi e i difetti della persona amata)
Virgilio
(Eneide, 3, 505)
Maneat nostros ea cura nepotes
Resti tale cura ai nostri nipoti
(La locuzione vuole significare che di una cosa lunga o delle sue conseguenze si dovranno occupare i posteri, le generazioni future)
Seneca
(De clementia, 1,20,3)
Non est magni animi, qui de alieno liberalis est
Non è magnanimo colui che è generoso con la roba altrui
(L'espressione riprende il tema secondo cui è facile fare il generoso con i beni guadagnati da altri)
Seneca
(Epistulae morales ad Lucium, 70.6)
Omnia...homini dum vivit, speranda sunt
Finché è in vita l'uomo deve sperare in tutto
(Un uomo imprigionato da un tiranno così risponde così a chi gli consiglia di rifiutare il cibo che gli viene gettato come fosse una bestia)