Detti latini
Nel passato conoscere le risposte era prerogativa di Saggi e Iniziati, rigorosamente vincolati al segreto, eppure esiste un filo d'oro che collega tutte le civiltà e che ha permesso di portare fino ai tempi attuali gli insegnamenti dell'antica Saggezza, che comprendono le risposte alle domande primordiali che ogni uomo che comincia a sollevarsi dalla massa bruta, si pone nel suo intimo più profondo: chi siamo? da dove veniamo? dove andiamo?
Intere scuole di filosofia hanno tentato, e ancora lo fanno, di proporre risposte, varie e articolate come le differenze di carattere degli uomini, noi tenteremo di trasmetterle in questa rubrica.
Cornelio Nepote
(Vita di Annibale, 10, 4)
Dolo pugnandum est dum quis par non est armis
Quando le armi sono impari bisogna combattere con l'inganno
(Esortazione a combattere con l'astuzia quando gli avversari sono più forti e le forze sono impari)
Virgilio
(Eneide, 1, 218)
Spemque metumque inter dubii
Incerti fra la speranza e il timore
(Dopo il naufragio, Enea e i compagni sperano che i dispersi siano ancora vivi, ma temono che ormai siano morti. L'espressione viene ora citata per descrivere momenti di grande incertezza)
Orazio
(Satire, 2,1,52)
Dente lupus, cornu taurus petit
Il lupo assale con i denti, il toro con le corna
(In questo mondo ciascuno si difende coi propri mezzi, usando le capacità e le armi fornitegli dalla natura)
Ovidio
(Fasti, 1, 218)
Pauper ubique iacet
Il povero sta male comunque
(Chi è debole viene sempre e comunque colpito)
Petronio
(Satyricon, 75)
Homines sumus, non dei
Siamo uomini, non dei
(L'espressione indica i limiti della natura umana incline agli errori. La citazione vuole esprimere che non si è infallibili)