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(Eneide, 1, 218)
Spemque metumque inter dubii
Incerti fra la speranza e il timore
(Dopo il naufragio, Enea e i compagni sperano che i dispersi siano ancora vivi, ma temono che ormai siano morti. L'espressione viene ora citata per descrivere momenti di grande incertezza)