Lino Banfi
Nome d’arte di Pasquale Zagaria (Andria, 9 luglio 1936)
Attore, comico, conduttore televisivo, scrittore, cantante, sceneggiatore, doppiatore e ambasciatore dell’UNICEF italiano.
Girava una bufala in internet sulla sua morte e lui "io mi gratto".
Aforismi di Oronzo Canà e Rodolfo Calabrone (Lino Banfi)
- Mia moglie ha fatto un concorso alle poste, ma non l'hanno presa...non era raccomandeta!
- Ma tu fai il procuratore o il commerciante di culi? No, tanto per sapere...
- Certo che tu metti un’allegria! Ti chiami Crisantemi, ti ho comprato ai primi di novembre, cerca di non gufare continuamente!!!
- E ti pareva che non mi doveva andare bene a me? Mi dovevano scambiare pure per ricchione! A me che mi chiamavano lo stantuffo del tavoliere!
(Vieni Avanti Cretino) - Fermati, no te lo devo dire... Ce l'ho sulla punta dei polmoni! Io ti odio a te! Hai capito?!? È un fatto di pelle.
- In senso epidermico?
- No! Di pelle! Di rottura di pelle! M'hai rotto le pelle va bene?!
(Occhio Malocchio Prezzemolo E Finocchio) - Ho ho scoperto che tu non sei né figlio d'emigrante, né figlio di preta pura, tu sei proprio figlio di puttena!
(L'Allenatore Nel Pallone) - Sarò muto come un pesce... che si è operato alle corde vocheli.
(L'Allenatore Nel Pallone) - Marcolino: Zio Lino! Zio Lino! Di che sesso sono le tartarughe?
- Lino: Che hai detto? Non ho afferreto!
- Marcolino: Di che sesso sono le tartarughe?
- Lino: Che cazz... che ne so io? Non c'hanno sesso! Sono ricchioni! Va bene?
Lino (Lino Banfi), Marcolino (Andrea Ciccolella) dal film "Al bar dello sport" di Francesco Massaro - Pervertito, depravato, lascivo, lubrico...
- Monica, non ti riconosco più!
- Strunzo!
- Eh, adesso ti riconosco...
Rodolfo Calabrone (Lino Banfi) dal film "La ripetente fa l'occhietto al preside" di Mariano Laurenti
Pavento
paura
Etimologia
Dal latino: pavens/tis - pàvere = aver timore
Significato
Timore, paura, spavento: (Dante)... maestro, se non celi Te e me tostamente, i’ ho pavento D’i Malebranche.
Verbi
Pavére: temere, aver paura di qualche cosa; (T.Tasso) tu ancora, al corpo no che nulla pave, a l’alma sì (Redi). su questa nave, che tempra ha di cristallo, e pur non pave del mar cruccioso il ballo.
Paventare: aver paura, sentirsi intimorito: (Dante) come verrò, se tu paventi Che suoli al mio dubbiare esser conforto? Per estensione, raro, sospettare, dubitare: (Goldoni) ardireste voi paventare, ch’io frequentassi con passione mia cognata?
Sostantivi
Pavòre: timore, paura, senso di terrore: (Girolamo da Siena) l’Angelo venne a Cristo, nel tempo de la sua agonia, quando per lo pavore de la morte contendeva lo senso con la ragione, e confortollo; (C. E. Gadda) quel suo perenne pavore nei confronti del trillo del campanello.
Paventamento: modo e atto del paventare.
Pavenza: (raro) timore.
Aggettivi
Pàvido: pauroso, timido, vile: soldati pavidi e codardi; (Poliziano) L’ardite ninfe l’asinel suo pavido Pungon col tirso; (Manzoni) Dai guardi dubbiosi, dai pavidi volti, ... Traluce de’ padri la fiera virtù.
Pavefatto: spaventato, terrorizzato.
Paventoso: che prova spavento, timore.
Avverbio
Pavidaménte, con pavidità: comportarsi, mentire pavidamente.
Sinonimi
Paura, timore, spavento, panico, angoscia, ansia, preoccupazione, apprensione, batticuore.
Contrari
Coraggio, audacia, calma, serenità, tranquillità.
Plinio il Vecchio
Cum grano salis
Con un granello di sale
Per indicare un contravveleno che agiva soltanto se preso appunto, "con un grano di sale"
In senso figurato ha poi assunto il più ampio significato di "con un pizzico di buon senso", "con sale in zucca".
Insipiente
sciocco
Etimologia
Dal latino: in = negazione; sapiens/pientis = sapiente.
Significato
Di persona ignorante e sciocca, ma che presume di sapere, che vive nell’ignoranza e non si cura di illuminare il proprio spirito. Mediocre, insignificante, dappoco, di poco valore. Letteralmente: è sinonimo di sciocco, stolto, e indica spesso uno stato di sordità intellettuale e di cecità morale.
Avverbio
Insipientemente: (raro) scioccamente.
Sostantivo
Insipienza: qualità di chi è insipiente.
Sinonimi
Ottuso, povero di spirito, sciocco, stolido, stolto, stupido.
Contrari
Intelligente, saggio, sapiente, savio.
Claudio Bisio
(Novi Ligure, 19 marzo 1957)
Attore, cabarettista, doppiatore, conduttore televisivo e scrittore italiano.
Cresce a Milano dove si diploma alla Civica Scuola d'Arte Drammatica del Piccolo Teatro. Il debutto è nel 1981 con la compagnia del Teatro dell'Elfo dove inizia il sodalizio con Gabriele Salvatores. Aldilà dell’attore di cinema e teatro Bisio è soprattutto conosciuto come grande mattatore della televisione per il programma comico “Zelig”, trasmissione Mediaset che ad ogni edizione ha registrato record di ascolti.
Aforismi di Claudio Bisio
- In un paese molto caldo regnava un monarca molto amato dal popolo: Re Frigerio.
- Secondo una statistica europea il 10% dei bambini è stato concepito sui letti dell'Ikea... il restante 90% non è riuscito a montarlo.
- E c'erano questi cartelli: "Vivi Milano", "Bevi Milano", "Respira Milano", "Milano a quattro ruote"; ed ho capito che eravamo a Milano. Perché non sono stupido, ho collegato: bere, respirare...
- Se la montagna viene da te e tu non sei Maometto... corri perché è una frana!"
- A Natale bisogna essere più buoni. Se ti fregano il posto per la macchina, ricorda che è natale. Non rigargli la fiancata con la chiave, scrivigli sopra "Buone Feste"!
- Io pratico da sempre il sesso sicuro: cioè esco con una solo se ho la certezza di farmela.
- Avete sentito l’ultima? No? E’ perché l’ho fatta piano…
- Non sono calvo … ho la riga larga!!!
- Io sono molto precoce. Pensate che ho imparato prima a scrivere che a leggere. Infatti scrivevo e mi chiedevo: ma che ca22o ho scritto?
- Sotto la quarta non puo’ essere vero amore!
- Sono sempre stato molto precoce. Una volta ho terminato un puzzle in meno di quattro giorni. E pensare che sulla scatola c’era scritto “Dai 2 ai 5 anni”.
- E disse il sindaco in campagna elettorale: “Milano e’ la citta’ piu’ europea del mondo. Neanche New York e’ cosi’ europea come Milano!”.
- C’erano delle zanzare talmente grosse che l’Autan si dimostrava efficace solo se le centravi col flacone!
- Agostini-Larousse è orgogliosa di presentare un’iniziativa editoriale senza precedenti: il Nuovo Dizionario italiano-francese sbagliato. Oltre centomila voci errate, duemiladuecento illustrazioni incomprensibili, appendice di neologismi a casaccio. Dizionario italiano-francese sbagliato. Il piacere di chiedere l’ora e vedersi consegnare due etti di bresaola
Contezza
Etimologia
Dal latino: cognitus, derivato di "cognoscere" nel significato di conosciuto, participio passato, conto. Sostantivo.
Significato
Conoscenza, cognizione, informazione: (Dante) queste parole m'eran sì piaciute, / ch'io mi trassi oltre per aver contezza / di quello spirto, onde parean venute.
Avere, prendere, ricevere contezza di qualcuno, di qualcosa, venirne a conoscenza.
Chiedere contezza di qualcosa, informarsi.
Dare contezza, far sapere, dare notizia.
Darsi contezza di qualcosa, darsene ragione, rendersene conto.
Dare contezza di sé a qualcuno, rivelare il proprio animo, il proprio carattere.
Anticamente: familiarità, confidenza, amicizia: (Sacchetti) aveva contezza con le donne de' cavalieri.
Sinonimi
Consapevolezza, coscienza, conoscenza, cognizione, informazione.
Familiarità, confidenza, amicizia.
Contrari
Incoscienza, inconsapevolezza.
Raul Cremona (Mago Oronzo)
(Milano, 10 novembre 1956)
Comico, illusionista e attore italiano.
Aforismi di Raul Cremona (Mago Oronzo)
- La donna è un insieme di curve che fanno raddrizzare un segmento.
- Faccio magia con qualsiasi oggetto: l'altr'anno ho messo in testa un collant di nylon e in una banca sono apparsi 100 milioni!
- Ho visto un fiore e l'ho preso, ho visto una farfalla e l'ho presa, c'era lì anche un'Alfa 33 e c'era su uno stereo, ho preso anche quello.
- Quand'ero piccolo facevo confusione fra il manuale di illusionismo e il kamasutra. Infatti tiravo fuori il coniglio dal cilindro in 59 posizioni diverse.
- Cos'hanno in comune i fulmini e le donne al volante? Tutti e due sono attratti dagli alberi.
- Libera la tua mente. Libera il tuo corpo. Io lo faccio due volte al giorno.
- A uno ho detto: "Tu camminerai", e dopo due giorni... gli hanno fregato la macchina.
- Cura per la crisi economica. Alle banche, iniezioni di liquidità. Ai risparmiatori le solite supposte.
- Sai dov'è il Camerun?
È tra la cucinam e il bagnum! - La donna serve all'uomo tanto come lo shampoo a Claudio Bisio.
- Sono un attore multimediale, nel senso che ho fatto le medie molte volte.
- La donna è convinta che l'olio nella macchina si rigeneri da solo, è convinta che nel motore ci sia un albero di olive, che poi si spremano. Per lei questo è il famoso albero motore.
- Il mio profumo è il sandalo. Quando me lo tolgo.
- Sei bella come un'apps di i-phone… ti posso scaricare quando voglio.
Fustigare
Etimologia
Dal latino: fustigare a sua volta da "fustis" bastone.
Significato
- Battere con frusta, con verga o flagello; fustigare a sangue un detenuto.
- In senso figurato: criticare o riprendere con estrema severità qualcuno o qualcosa; censurare il malcostume, censurare il comportamento di certi personaggi pubblici.
- Come riflessivo: percuotersi con la frusta o verga, flagellarsi.
Sostantivo
Fustigazione: atto del fustigare, pena della frusta: un tempo si usava la pena della frusta.
Fustigatore: esecutore materiale della fustigazione. In senso figurato: chi denuncia e critica senza riserve la corruzione, il vizio.
Sinonimi
Frustare.
Esecrare, stigmatizzare, biasimare, censurare, condannare, deplorare, deprecare, riprovare.
Contrari
Decantare, esaltare, magnificare, osannare, apprezzare, elogiare, lodare.
Per una buona giornata
- La sanità mi fa paura. Ieri dovevo portare gli esiti delle analisi al mio medico della mutua. Mi sono sbagliato e ho preso le spese di condominio. Lui le ha guardate e ha detto: "Ahi, ahi, ahi: abbiamo il gasolio altino" (Antonio Cornacchione)
- Non voglio far parte di un club che persiste a volermi accettare come membro. (Groucho Marx)
- Gli uomini si dividono in due categorie: quelli che mettono i boxer e quelli che mettono gli slip. I primi hanno qualcosa da nascondere, i secondi si illudono di avere qualcosa da mostrare. (Teresa Mannino)
- Come può qualcuno odiare gli infermieri? Nessuno odia gli infermieri. L'unica occasione in cui si odia un infermiere è quando ti deve fare un clistere. (Warren Beatty)
- L'ignorante parla a vanvera. L'intelligente parla poco. 'O fesso parla sempre. (Totò)
- Un ottimista è colui che crede che una donna abbia terminato la sua telefonata solo perché ha detto: "...allora ti saluto...". (Marcel Achard)
Locuzioni latine
Pluralis maiestatis
Plurale di maestà
- Negli atti ufficiali re e pontefici usano la prima persona plurale del pronome (noi) e delle forme verbali e nominali che con essa concordano.
- Per estensione, la prima persona plurale del pronome viene usata anche da personaggi d'alto rango o investiti di cariche particolarmente importanti.