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Che vuol dire?

Che vuol dire?

Il dizionario della lingua italiana è costituito da più di 160.000 parole (con quelle tecniche e di ambiti specialistici si sale ad oltre 250.000 parole); una tale ricchezza di contenuti permette di classificare le parole in base a differenti criteri tra cui quello legato alla difficoltà di comprensione. Una parola difficile è un termine particolarmente complicato che mette alla prova la bravura e la cultura di chi tenta di individuarla.

Questa rubrica darà soddisfazione ai tuoi dubbi sulle parole difficili o insolite. Inviaci una richiesta specifica, la risposta sarà pubblicata.

una bella lapide di marmo bianco con una figura (Gesù) a sinistra in bassorilievo e in alto lo spazio per una immaginetta contormata da fiori sempre finemente incisi

Lapicida

sostantivo maschile

Etimologia

Il termine Lapicida deriva dal latino lapicida, composto da lapis = "pietra" + -cida suffisso che deriva da caedĕre = "tagliare", "incidere".

Significato

Il Lapicida è l'artefice addetto all'esecuzione delle iscrizioni e della scultura decorativa, in epoca romana e medievale.

 

un computer litiga con il televisore: "io sono interattivo premi un tasto e faccio quello che vuoi". Il TV: "anche io. premi un tasto e... fai quello che dico io". L'uomo apre una lattina come appare nel TV.

Interattività

Etimologia

Dal latino: inter-àgere = "agire in mezzo".

Significato

Con il termine interazione si indica un fenomeno o processo in cui due o più oggetti (agenti o sistemi) oppure soggetti (persone o animali) agiscono uno sull’altro. Inoltre l’interazione è presente in alcune forme di comunicazione e nel comando oppure nella guida di macchinari e apparecchiature “intelligenti”. Nel concetto di interazione è essenziale l’idea di azione bidirezionale, il che la distingue dalla relazione causa-effetto. 

Il termine interattività nato per derivazione dall’aggettivo “interattivo”, derivato a sua volta da interagire ha conosciuto grande popolarità (oggi in relativo declino) con lo sviluppo dei cosiddetti new media di origine informatica e apparecchiature cosiddette smart. Inoltre va ricordato che il concetto di interattività è in sé piuttosto ambiguo, in quanto ha assunto presso alcuni autori connotazioni in parte ideologiche ed è stato usato negli anni in accezioni molto diverse tra loro.

  1. L’interattività di selezione, ovvero l’ampliamento della varietà delle scelte a disposizione: in quest’accezione si definiscono interattivi i media che consentono al fruitore un maggiore livello di intervento sul terreno della scelta, rispetto ai media tradizionali: il sistema satellitare prima e quello digitale terrestre poi risultano così più “interattivi” del vecchio sistema analogico, perché hanno introdotto i canali tematici;
  2. L’interattività di contenuti intesa come intervento richiesto al fruitore: in questa definizione un medium appare tanto più interattivo in quanto più impegna il fruitore e adegua la risposta alle sue scelte soggettive: in questo senso il giocare a un videogame è più interattivo del puro e semplice ascoltare o fruitore di uno spettacolo.
  3. L’interattività antropomorfa, come interfaccia ovvero la capacità che ha un sistema di simulare la conversazione e lo scambio comunicativo umano; in questo senso, sono interattivi sistemi come le segreterie a risposta automatica o perfino i terminali di pagamento che rispondono con una voce “umana” al prelievo o versamento di denaro;
  4. L’interattività di monitoraggio, la possibilità cioè di sottoporre a osservazione sistematica, gli usi del mezzo e la sistematica registrazione del feedback: sono interattivi in questo senso tutti i sistemi che raccolgono in diretta le risposte dei lettori o degli spettatori a un quesito posto da un medium come televisione, giornale on line, radio;
  5. L’interattività di condivisione, la possibilità che viene offerta all’utente di aggiungere proprie informazioni da mettere a disposizione di un pubblico o semplicemente di condividere informazioni di altri: è l'interattività relativamente antica del telefonare all'emittente radiofonica o televisiva o quella più recente dei social e siti internet il cosiddetto web2.0;
  6. L’interattività come supporto all’interazione, ovvero l’offerta di strumenti per la comunicazione interpersonale: è il caso ad esempio della videoconferenza via Internet.

Inoltre sia il concetto di interazione che di interattività assumono significati specifici nelle diverse discipline interessate.

È interattiva oggi la lavagna dell'insegnante perché permette allo stesso di adeguare la lezione in base alle esigenze contingenti e pregresse della classe.

È interattivo oggi anche il marketing quando è realizzato in modo da adeguarsi in base al consumatore oppure quando sconfina nel mondo reale con istallazioni oppure quando un operatore di call-center vi chiama.

Sinonimi

conversazionale, colloquiale.

la bocca della verità di Roma

Pro veritate

Etimologia

Latino pro = "a favore" + veritate = "verità".

Significato

Il parere pro veritate è un parere con il quale il legale, esaminata una questione, indica al cliente gli scenari e le soluzioni giuridiche per la risoluzione della fattispecie, sia in senso favorevole che in senso sfavorevole alla richiesta del cliente. Il parere è pro veritate, infatti, in quanto sia redatto non nell'interesse del cliente, ma nell'interesse della verità. Il parere pro veritate, quindi, è tale solo se non è di parte.
La redazione del parere pro veritate implica la necessità di svolgere approfondimenti giuridici, di dottrina e di giurisprudenza. Ogni questione, fattispecie o controversia deve essere infatti analizzata e risolta seguendo certamente la tesi più favorevole al cliente per raggiungere l'obiettivo prefissato, ma anche tenendo in considerazione la tesi contraria, al fine di conoscere a priori le conseguenze della tesi prescelta. Di conseguenza, il parere pro veritate consente, a monte, una conoscenza approfondita strumentale alle scelte da prendere; altresì, è idoneo a limitare al minimo il rischio di controversie giudiziarie pregiudizievoli agli affari del cliente.

un fotogramma del castello errante di howl

Erratico

Aggettivo.

Etimologia

Dal latino: erraticus derivato del verbo "errare" vagare. 

Significato
  1. Erratica si dice di pianta o erba che si trova nata spontanea che non appartiene per propria natura al terreno sul quale si ritrova, ma vi è stata trasportata dal vento o altro.
  2. Erratico è anche di materiale trasportato dai ghiacciai in un luogo lontano da quello di origine: massi erratici.
  3. Più in generale erratico si dice di qualcosa che cambia posto in modo disordinato, incostante. Che si sposta ora in una direzione ora in un'altra, senza un palese punto di riferimento.
Della stessa radice
  1. Errante si dice di qualcosa che è destinato a cambiare posto, quasi senza soluzione di continuità: ebreo errantecavaliere errante, castello errante di Howl.
  2. In geografia fisica, laghi (o paludi) erranti, sono bacini lacustri tipici dei terreni mobili, che possono subire graduali spostamenti, per ragioni idrologiche o per l'azione del vento.
  3. In zoologia, anellidi erranti (latino scientifico Errantia), sottoclasse di anellidi policheti che conducono vita libera, prevalentemente marina, caratterizzati dall'avere i segmenti del corpo tutti simili, salvo quelli delle estremità cefalica e terminale.
  4. Più in generale errante è ciò che erra, che va qua e là (anche con valore di vero e proprio participio): le fiere erranti nelle selve; quindi nomade, senza fissa dimora: Canto notturno di un pastore errante dell'Asia (Leopardi); stelle erranti, i pianeti (contrapposti alle stelle fisse).
  5. In senso figurato errante è detto dell'occhio, della mente, del pensiero: Brilla nel guardo errante Di chi sperando muor (Manzoni); Ove l'errante fantasia mi porta (Foscolo). Mi guardava con pensiero errante.
  6. Errante anche nel suo significato di ciò che si scosta dalla via retta o dalla verità; che è o vive nell'errore: contro al mondo errante (Dante).
Sinonimi

Errabondo, errante, girovago, ramingo, vagabondo, vagante.

Contrari

Sedentario, stanziale, fisso, residente.

Quadro sinottico di un processo industriale

Sinottico

Aggettivo.

Etimologia

Dal greco συνοπτικός (synoptikós), derivato da σύνοψις (sýnopsis)  = "sinossi" (esposizione sintetica e schematica di una materia).

Significato
  1. Un sinottico è un esposto, riepilogato in forma di sinossi, prospettato secondo un criterio schematico che consente una rapida visione e acquisizione mnemonica dei problemi, degli aspetti e dei dati fondamentali di una data materia, confrontabili tra loro anche mediante una agevole collocazione in colonne parallele: tavole sinottica di storia dell'arte; quadro sinottico dei verbi latini.
  2. In meteorologia, la carta sinottica (o carta del tempo), è la rappresentazione, mediante segni convenzionali su carta geografica muta, della distribuzione della pressione (linee isobare), della temperatura, della direzione e intensità del vento, dello stato del cielo e delle eventuali precipitazioni in un determinato istante.
  3. Come vangeli sinottici (e, come sostantivo, i sinottici, i tre sinottici), sono indicati i Vangeli di Matteo, Marco e Luca che rivelano un notevole parallelismo e una stretta affinità e concordanza tanto da poter essere pubblicati in sinossi a colonne affiancate. È definita questione sinottica, lo studio critico delle convergenze e delle divergenze dei tre Vangeli sinottici.
  4. Nella tecnologia il quadro sinottico è il pannello che permette di avere una visione simultanea delle varie parti di un complesso, a volte completo di schemi, con le indicazione dello stato di ognuna; ovvero il pannello di supervisione e comando di impianti e sistemi.
Avverbio

Sinotticaménte: in modo sinottico, in forma di sinossi.

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