Detti Latini
Non plus ultra
Non più oltre
Il livello massimo a cui sia possibile pervenire: il non plus ultra della tecnica, della precisione, della funzionalità; il non plus ultra dell’incompetenza, della trascuratezza, dell’ignoranza.
Curiosità
La locuzione può essere espressa sia con il termine "Non" che con il termine "Nec":
"Non" indica una cosa che ha raggiunto la massima perfezione o è la migliore nel suo genere;
"Nec" invece indica un limite oltre il quale non si può andare.
Detti Latini
Nec plus ultra
Non più oltre
Il limite massimo oltre il quale non si può andare.
Espressione che, secondo la leggenda, sarebbe stata scritta sulle colonne d’Ercole.
Curiosità
La locuzione può essere espressa sia con il termine "Non" che con il termine "Nec".
"Non" indica una cosa che ha raggiunto la massima perfezione o è la migliore nel suo genere;
"Nec" invece indica un limite oltre il quale non si può andare.
Litigio e Litigare
L’amore non è bello se non è litigarello, dice il proverbio, ma i litigi riguardano ogni campo della nostra vita sociale, quindi l'abitazione, il lavoro, gli amici...
Aforismi e Citazioni su Litigio e Litigare
- Le liti non durerebbero mai a lungo, se il torto fosse da una parte sola. (François de La Rochefoucauld)
- Una volta iniziata una lite nessuno saprà quello che accadrà. (Cicerone)
- Litigare è spiegare in modo complicatissimo e a voce alta cose semplici da dirsi sottovoce. (Erich Fromm)
- Se litighiamo con qualcuno che amiamo è bene ricordare che le parole cattive gli faranno più male che a un estraneo. (Ignazio Silone)
- Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare. (Mahatma Gandhi)
- La differenza fra i litigi degli innamorati e gli incontri di box è che non c’è un arbitro. Nessuno ti dice quali colpi sono sotto la cintura o quando andare nei rispettivi angoli. (Carrie Bradshaw)
- I litigi degli amanti rinnovano l’amore. (Terenzio)
- La comunicazione perfetta esiste. Ed è un litigio. (Stefano Benni)
- Il mio fidanzato ha una doppia personalità, e io litigo con entrambe. (Geppi Cucciari)
- Non è il litigio che fa finire l’amore, ma l’indifferenza. (Anonimo)
- Chi vive senza discussioni è uno scapolo. (San Girolamo)
- Non siamo mai così tanto disposti a litigare con gli altri, come quando siamo insoddisfatti di noi stessi. (William Hazlitt)
- Quando i potenti litigano, ai poveri toccano i guai. (Fedro)
- Ingiuria un assente chi litiga con un ubriaco. (Publilio Siro)
- Mi feci tante domande che andai a vivere sulla riva del mare e gettai in acqua le risposte per non litigare con nessuno. (Pablo Neruda)
- L’uomo che voglia dare il meglio di sè non può perdere tempo in contese personali. Meglio cedere il passo a un cane che farsi mordere da esso. (Abramo Lincoln)
- A volte evitare un litigio in nome del rispetto delle idee equivale ad essere complici delle ipocrisie altrui. (Leon Bloy)
- Quando una famiglia litiga troppo ad alta voce i vicini di casa se la ridono. (Proverbio)
- Nemmeno il più saggio dei giudici sa giudicare un litigio fra parenti. (Proverbio)
- Far pace dopo un grande lite è più bello. (Publilio Siro)
Tunnel Mentale
Sostantivo
Etimologia
La locuzione tunnel mentale è composta da tunnel che deriva dal latino tunna = "botte" e mentale che deriva dal latino mens mentis = "mente". Il creatore del sostantivo, originariamente tunnel di realtà è Timothy Leary (uno psicologo statunitense) che lo ha descritto nel suo libro Neuropolitics ed è stato reso popolare da Robert Anton Wilson (studioso della mente e inventore della nota rivista PlayBoy) in diversi scritti tra cui il celebre libro Prometheus Rising. In seguito è nato il sostantivo più semplice tunnel mentale.
Significato
La locuzione tunnel mentale meno recentemente anche tunnel di realtà è una spiegazione psicologica del fenomeno che conduce ogni individuo ad interpretare la realtà in maniera personale e quindi non oggettiva. Il tunnel sta a figurare un processo mentale che semplifica la realtà a favore di una "verità" parziale o preconcetta chiaramente visibile all'uscita del tunnel. Le pareti del tunnel permettono di vedere solo gli elementi presenti al suo interno e impediscono di vedere gli altri elementi oggettivi esterni, anche se eventualmente evidenziati da un interlocutore. Questa realtà virtuale viene generata con un percorso mentale contrario, partendo dall'uscita del tunnel (quindi dai preconcetti) invece che formarsi valutando tutti gli elementi oggettivamente. Il risultato può portare verso un'interpretazione errata della realtà. Questo fenomeno è naturale per l'essere umano ed è dovuto alla naturale tendenza della mente a semplificare ignorando elementi che sono considerati non importanti. Per fare questo vengono utilizzati i filtri mentali che abbiamo generato dalle esperienze, dai condizionamenti e dal sistema di convinzioni. Sono quindi necessari un grosso sforzo e una adeguata apertura mentale (tipica dei bambini) per opporsi a questo processo errato e quindi vedere la realtà per come è e non per come ci appare.