Detti latini
Nel passato conoscere le risposte era prerogativa di Saggi e Iniziati, rigorosamente vincolati al segreto, eppure esiste un filo d'oro che collega tutte le civiltà e che ha permesso di portare fino ai tempi attuali gli insegnamenti dell'antica Saggezza, che comprendono le risposte alle domande primordiali che ogni uomo che comincia a sollevarsi dalla massa bruta, si pone nel suo intimo più profondo: chi siamo? da dove veniamo? dove andiamo?
Intere scuole di filosofia hanno tentato, e ancora lo fanno, di proporre risposte, varie e articolate come le differenze di carattere degli uomini, noi tenteremo di trasmetterle in questa rubrica.
Marco Porcio Catone
Scrittore, politico e generale - vedi scheda...
(234 avanti Cristo - 149 avanti Cristo)
Versione latino
Noli tu quaedam referenti credere semper, esigua est tribuenda fides, quia multa loquuntur
Analisi del testo
Non credere a chi ha sempre qualcosa da dire, bisogna fidarsi poco di chi parla molto
(da Distico 2, 20) La parola è l'espressione del pensiero, purtroppo non sempre si parla dopo aver pensato. Addirittura si dice "chi non sa presto parla". Dalla parola, è vero, si riconsce la sapienza e l'istruzione, tuttavia chi tace è ritenuto saggio e chi è troppo loquace è riprovato. In ogni caso, perché un saggio dovrebbe fidarsi di qualcuno che parla troppo?
Publilio Siro
Scrittore e drammaturgo romano
Versione latino
Par praemium labori
Analisi del testo
La paga deve essere commisurata al lavoro svolto
Questa antica sentenza latina è stata ripresa nell'ordinamento italiano. Della retribuzione se ne occupa addirittura la Costituzione: l'articolo 36, comma 1, infatti stabilisce che il lavoratore deve essere retribuito proporzionatamente alla quantità e alla qualità del lavoro svolto e sufficientemente per poter aver una "esistenza libera e dignitosa".
Per il lavoratore dipendente la retribuzione è stabilita, nei limiti predetti di proporzione e sufficienza, dalla contrattazione collettiva e, in senso migliorativo, da quella individuale.
Per il lavoratore autonomo invece e stranamente, tranne in parte da alcuni ordini professionali, non sono mai stati applicati e/o tutelati questi e praticamente nessuno degli altri diritti dei lavoratori forse in virtù di una vacua illusione di un corrispettivo più alto a compensare.
Marco Porcio Catone
Scrittore, politico e generale - vedi scheda...
(234 avanti Cristo - 149 avanti Cristo)
Versione latino
Si vitam inspicias hominum, si denique mores, cum culpant alios: nemo sine crimine vivit
Analisi del testo
Se osservi la vita degli uomini, se osservi i loro costumi, quando incolpano altri: nessuno vive senza commettere colpe
Locuzione presente ne "Disticha Catonis". Antico proverbio popolare usato tutt'oggi come motto da molti avvocati e presente sulla parte superiore di una delle finestre del primo piano di una delle case (Corso 22) che si affacciano sulla piazza della Risoluzione a Fiume in Croazia. Persino Sant'Agostino disse "Nessuno vive quaggiù senza peccato", come dire che ognuno ha i suoi difetti.
Marco Porcio Catone
Scrittore, politico e generale - vedi scheda...
(234 avanti Cristo - 149 avanti Cristo)
Versione latino
Amicum secreto admone, palam lauda
Analisi del testo
Ammonisci l'amico in segreto ma lodalo pubblicamente
Un detto latino molto diffuso, quindi considerato importante, attribuito di volta in volta a Seneca o a Publilio Siro (molto probabilmente in maniera erronea), sembra invece essere opera di uno pseudo-Seneca. È giunta a noi in diverse varianti (Amicos secreto admone, palam lauda oppure Secreto admone amicos, palam lauda). In Philologus, 1844, pagina 684 la locuzione, peraltro, viene attribuita a Catone, Sentent.
Questo proverbio introduce al rispetto, in questo caso rivolto agli amici. Un vero amico non biasima né fa fare brutta figura in pubblico, ma con delicatezza e discrezione a parte ammonisce. Al contrario, in caso di apprezzamenti, lo fa pubblicamente e platealmente. Questo impone il rispetto.
Marco Porcio Catone
Scrittore, politico e generale - vedi scheda...
(234 avanti Cristo - 149 avanti Cristo)
Versione latino
Laevius laedit quidquid praevidimus ante
Analisi del testo
Ferisce più lievemente ciò che prima abbiamo previsto
Locuzione presente ne "Disticha Catonis, 2, 24, 2".
Quando siamo preparati all'evento negativo lo affrontiamo più consapevolmente. Questo proverbio si rivolge più verso noi stessi invece che verso gli atri come per i proverbi odierni in italiano: "Uomo avvisato è mezzo salvato", "Uomo avvertito è mezzo munito". Anche perché tendiamo ad ignorare gli avvertimenti degli altri mentre tendamo ad ascoltare di più la nostra esperienza soprattutto per quanto riguarda il dolore e le delusioni.