Detti latini
Nel passato conoscere le risposte era prerogativa di Saggi e Iniziati, rigorosamente vincolati al segreto, eppure esiste un filo d'oro che collega tutte le civiltà e che ha permesso di portare fino ai tempi attuali gli insegnamenti dell'antica Saggezza, che comprendono le risposte alle domande primordiali che ogni uomo che comincia a sollevarsi dalla massa bruta, si pone nel suo intimo più profondo: chi siamo? da dove veniamo? dove andiamo?
Intere scuole di filosofia hanno tentato, e ancora lo fanno, di proporre risposte, varie e articolate come le differenze di carattere degli uomini, noi tenteremo di trasmetterle in questa rubrica.
Quinto Orazio Flacco
Misce stultitiam consiliis brevem
Mescola all tua saggezza un po' di follia
Marco Tullio Cicerone
Fortis enim non modo fortuna adiuvat...sed multo magis ratio
I forti li aiuta non solo la fortuna, ma ancor più il cervello.
Lucio Anneo Seneca
(Corduba (Spagna), 4 a.C. – Roma, 65 d.C.)
Filosofo, poeta, politico e drammaturgo romano, esponente dello stoicismo. Seneca fu attivo in molti campi, compresa la vita pubblica, dove fu senatore e questore, dando un impulso riformatore.
Condannato a morte da Caligola ma graziato, esiliato da Claudio che poi lo richiamò a Roma, divenne tutore e precettore del futuro imperatore Nerone, su incarico della madre Giulia Agrippina Augusta.
Quando Nerone e Agrippina entrarono in conflitto, Seneca approvò l'esecuzione di quest'ultima come male minore. Suoi allievi furono Gaio Musonio Rufo (maestro di Epitteto) e Aruleno Rustico, nonno di Quinto Giunio Rustico, che fu uno dei maestri dell'imperatore filosofo Marco Aurelio.
Sic fac omnia, tamquam spectet aliquis
Compi ogni cosa come se qualcuno ti osservasse.
Quinto Orazio Flacco (Orazio)
(Venosa, 8 dicembre 65 a.C. – Roma, 27 novembre 8 a.C.)
Poeta romano considerato uno dei maggiori poeti dell'età antica, nonché maestro di eleganza stilistica e dotato di inusuale ironia, seppe affrontare le vicissitudini politiche e civili del suo tempo da placido epicureo amante dei piaceri della vita, dettando quelli che per molti sono ancora i canoni dell'ars vivendi.
Quinto Orazio Flacco, ritratto di Giacomo Di Chirico
Carmen saeculare
Alme Sol, curru nitido diem qui promis et celas aliusque et idem nasceris, possis nihil urbe Roma visere maius.
O Sole che dai la vita, che con il carro lucente
mostri e celi il giorno, e che vecchio e
nuovo risorgi, possa tu mai vedere nulla
più grande della città di Roma.
Gaio Giulio Fedro
(15 a.C. circa – 55 d.C. ca.) Gaio Giulio Fedro è stato uno scrittore romano, autore di celebri favole, attivo nel I secolo.
Primo favolista latino, rappresentò una voce isolata della letteratura del tempo, rivestendo un ruolo poetico subalterno in quanto la favola non era considerata (analogamente ad oggi) un genere letterario alto anche se già allora se ne riconosceva un carattere pedagogico e un fine morale.
(II. Poeta)
Non semper ea sunt, quae videntur.
Non sempre le cose sono come sembrano.