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Affronta la tua giornata con una sana risata

Latine loqui 

Proverbio latino

Non annosa uno quercus deciditur ictu

Quercia vecchia non si fa abbattere da un solo colpo

il giornale della lega Vernacoliere

Vernàcolo

Il termine vernacolo deriva dal latino vernacŭlus/verna = "domestico", "familiare".

Significato
  1. Nell'antica Roma, il vernacolo era lo schiavo nato in casa del padrone e quindi a lui più familiare e affezionato che lo schiavo comprato.
  2. Vernacolo è spesso usato come sinonimo di dialetto, indica più precisamente la lingua vernacolare, una parlata limitata a una precisa zona geografica, usata specificatamente dal popolo, e si differenzia dal dialetto, che ha una copertura geografica e un uso sociale più vasti.
  3. Vernacolo è usato più spesso, per ragioni storiche, con riferimento alla situazione toscana o dell’Italia centrale: i vernacoli toscani, umbri, laziali; il teatro in vernacolo fiorentino; una ninna nanna in vernacolo senese; «noi si va» per «noi andiamo» è un uso tipico del vernacolo toscano.
Derivati
  • Al plurale: vernacoli, vernacole;
  • Al femminile: vernacola;
  • Aggettivo: vernacolare; poesia, letteratura vernacolare;
  • Vernacoliere: testo riportato in vernacolo, in dialetto strettamente locale.

bambino che ride felice

Un funzionario delle Ferrovie dello Stato si vuole informare


"Risponde a verità che il macchinista è stato licenziato perché è entrato nell'ufficio del capostazione senza bussare?"
"E' vero!"
"Non le sembra che sia una punizione troppo severa?"
"Già! Ma è entrato con tutta la locomotiva!"

Un uomo calvo con le guance piene qui con occhialini scuri tondi

Giandomenico Boncompagni, meglio conosciuto come Gianni

(Arezzo, 13 maggio 1932 – Roma, 16 aprile 2017)
Gianni Boncompagni è stato un conduttore radiofonico, paroliere, autore televisivo e regista televisivo italiano.

Aforismi e Citazioni di Gianni Boncompagni

  • Ho un biglietto da visita per ridere. Ma quasi tutti lo prendono sul serio. C'è il mio nome. E poi sotto, stampato: mai stato a Cortina. Mai stato a Sabaudia. Mai visto "La vita è bella". Mai scritto un libro. Mai visto uno sceneggiato.
  • La televisione generalista non la si può vedere. Tutta, non solo Rai. Ormai, ci sono solo pettegolezzi nobilitati come "gossip".
  • Se il disco è buono, bene; se no, ciccia!
  • L'Italia, a parte la tarantella, non ha una grande tradizione di musica da ballo.
  • Con i reality abbiamo toccato il fondo della volgarità. Hanno un solo merito: sono laici, senza censure. È la vita di tutti i giorni mandata in onda. Chi li ha ideati è stato un genio.
  • Il mio sogno è una polizia televisiva. Guidata da me, naturalmente.
  • Il rito della serata davanti al piccolo schermo è passato di moda. La gente è cambiata e ci sono nuovi mezzi. È vero che la colpa è di una televisione scadente. Ma non c'è peggioramento, anzi c'è un miglioramento. La tv degli anni che a noi, ora, sembrano d'oro era spaventosa.
  • Bocelli è ormai il numero uno al mondo e da settimane guida le classifiche di vendita inglesi, mentre da noi in testa alla hit parade c'è un gruppo chiamato Tabula Rasa Elettrificata che nessuno, neanche i ragazzi di Macao, conoscono! [Famosa gaffe del settembre 1997, riferendosi al gruppo musicale Consorzio Suonatori Indipendenti]
  • Oggi è tempo di revival, di riesumazioni. Che sia la volta della tarantella? Chissà!
  • Noi disc-jockeys radiofonici che manipoliamo dischi dalla mattina alla sera siamo scambiati per "fabbricatori di successi", per scopritori di talenti, per personaggi potentissimi che possono lanciare a piacere, questo o quel disco.

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