NiceDie.it

Affronta la tua giornata con una sana risata
Gesù risorto con due angeli ai piedi"Resurrezione" - Sacro Cuore di Bellaria

PRIMAVERA 1938

di Bertolt Brecht
traduzione di Annapaola Laldi

Oggi, domenica di Pasqua, presto
Un'improvvisa tempesta di neve
si e' abbattuta sull'isola.
Tra i cespugli verdeggianti c'era neve. Il mio ragazzo
mi ha portato verso un piccolo albicocco attaccato alla casa
strappandomi ad un verso in cui puntavo il dito contro coloro
che stanno preparando una guerra che
può cancellare
il continente, quest'isola, il mio popolo,
la mia famiglia e me stesso. In silenzio
abbiamo messo un sacco
sopra all'albero tremante di freddo.

Una foto

Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfiro-genito Gagliardi de Curtis di Bisanzio (brevemente Antonio de Curtis)(in arte Totò)

(Napoli, 15 febbraio 1898 – Roma, 15 aprile 1967)
Totò è stato un attore italiano. È considerato il simbolo dello spettacolo comico in Italia, soprannominato «il principe della risata». Anche in virtù di alcuni ruoli drammatici, inoltre, uno dei maggiori interpreti nella storia del teatro e del cinema italiani.

Aforismi e Citazioni di Totò

  • Al mio funerale sarà bello assai perché ci saranno parole, paroloni, elogi, mi scopriranno un grande attore: perché questo è un bellissimo Paese, in cui però per venire riconosciuti qualcosa, bisogna morire.
  • L’ignorante parla a vanvera. L’intelligente parla poco. ‘O fesso parla sempre.
  • Quello che ho detto ho detto. E qui lo nego!
  • Gli avvocati difendono i ladri. Sa com’è... tra colleghi.
  • I cani sono per metà angeli e per metà bambini.
  • Il denaro fa l’uomo ricco, l’educazione lo fa signore!
  • L’educazione è come una camicia bianca... Non passa mai di moda.
  • Gli italiani prima hanno perso la guerra, poi hanno perso la pace.
  • Quello che vuoi per me, il doppio lo auguro a te.
  • Io non so se l'erba campa e il cavallo cresce, ma bisogna avere fiducia.
  • Si dice che l'appetito vien mangiando, ma in realtà viene a star digiuni.
  • A volte è difficile fare la scelta giusta perché o sei roso dai morsi della coscienza o da quelli della fame.
  • Perdere chi non conosce rispetto è un grandissimo guadagno.
  • Il napoletano lo si capisce subito da come si comporta, da come riesce a vivere senza una lira.
  • È sempre meglio un vigliacco vivo che un eroe morto, soprattutto se il vigliacco sono io.
  • L'unica cura per l'acne giovanile è la vecchiaia.

donna stupita che ride

Un povero disoccupato napoletano, che vive alla giornata, nota che al vicino incrocio c'è stato un incidente

Un uomo è steso a terra sanguinante.
Si avvicina e chiede:
"Ue'... so' arrivati chelli ra' assicurazione?"
L'altro con un filo di voce risponde: "No..."
"Senti, allora ti dispiace se mi sdraio anch'io qui vicino a te?"

un fotogramma di un film, Totò mangia spaghetti con le mani

Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfiro-genito Gagliardi de Curtis di Bisanzio (brevemente Antonio de Curtis)(in arte Totò)

(Napoli, 15 febbraio 1898 – Roma, 15 aprile 1967)
Totò è stato un attore italiano. È considerato il simbolo dello spettacolo comico in Italia, soprannominato «il principe della risata». Anche in virtù di alcuni ruoli drammatici, inoltre, uno dei maggiori interpreti nella storia del teatro e del cinema italiani.

Le più famose Battute di Totò

Di seguito la raccolta completa delle più belle frasi e battute di Totò, divise per film.

Fermo con le mani, 1937
  • Parli come badi, sa?!
  • Toglimi una curiosità, tuo zio è sempre morto?
  • “Eppure la vostra faccia non è nuova per me”. Totò: “Neanche a me, ce l’ho da che son nato”.
  • Non mi sono insediato: qui non ci sono sedie.
  • Il funzionario civico municipale è un aggettivo qualificativo di genere funzionatorio.
San Giovanni decollato, 1940
  • Che cosa ho chiesto a San Giovanni? Un terno? una quaterna? una cinquina? Niente di tutto questo, ma una sciocchezzuola, una bazzecola, una quisquilia, una pinzellacchera: far cadere la lingua a mia moglie.
  • Perciò, mio carissimo signor ciabatttino, queste scarpe sono da fiera. Sei e cinquanta. E se non sapete fare il calzolaio, andate a fare il farmacista , che è meglio. Rimembris omnibus, cioè ricordati uomo, che calzolaio si nasce, non si diventa.
  • Non so leggere, ma intuisco.
Due cuori fra le belve – Totò nella fossa dei leoni, 1943
  • L’uomo discende dalla scimmia. Io no perché sono raccomandato.
Il ratto delle sabine, 1945
  • ‘Giulietto e Romera’, il capolavoro di Scic e Spirre.
  • Aristofane è morto? E quando è successo? Duemila anni fa? Dio, come passa il tempo.
  • Siamo nel settecento avanti Cristo? Perbacco! In pieno Rinascimento.
  • Voi siete un attore e io vi ammiro, come uomo e come cane, ma voi non potete essere stato una spalla, voi non avete mai fatto nemmeno il ginocchio.
  • Anche se è civile, la morte sempre morte è.
I due orfanelli, 1947
  • Chi dice che il denaro non fa la felicità, oltre a essere antipatico, è pure fesso.
  • Il denaro fa la guerra, la guerra fa il dopoguerra, il dopoguerra fa la borsa nera, la borsa nera rifà il denaro, il denaro rifà la guerra.
  • In guerra sono tutti in pericolo, tranne quelli che hanno voluto la guerra.
  • “Mi sembrate annoiato. Ma come, non è bello essere duca?”. “Sì, ma... sapete com’è: è una carriera senza avvenire”

Web Traffic (solo Italia)

Per il momento Oggi33
Ieri219
Settimana Scorsa2039
Mese Scorso15981
Da Gennaio 2015 (2.0)3202744

Google-PageRank Checker
Powered by CoalaWeb

Log in/Log out