Fifa e arena, 1948
- A proposito di politica, ci sarebbe qualche cosarellina da mangiare?
- Io non rubo, integro. D’altra parte in Italia chi è che non integra?
- Sono ghiotto di ossobuchi, ma mangio solo il buco perché l’osso non lo digerisco.
- “Vola spesso lei?” Passeggero aereo: “Ah, sì!” “Ma allora è un volatile! Io sono un mammifero”.
- Ottimista, pessimista, esistenzialista... Veramente io sono farmacista.
- Sono fra’ Pasquale da Casoria, oriundo; ora mi sono trasferito a Monza. Sono parte napoletano, parte di
- Casoria, in casa eravamo bilingue.
Totò al Giro d’Italia, 1948
- Si dice che l’appetito vien mangiando, ma l’appetito viene a star digiuni.
- Vi ringrazio amici di essere intervenuti a questa mia vittoriosa sconfitta.
- Per i campioni sportivi, niente fumo, niente vino e niente donne. Ma allora che vincono a fare?
Totò cerca casa, 1949
- Lei vuole sposare mia figlia? No, non se ne fa niente: a me i generi non interessano, a meno che non siano alimentari.
- La vedova è la moglie di un cadavere.
- Signora, ma come, lei si spoglia così davanti a un uomo maschile?
- Futurista? impressionista? realista? Veramente io sono socialdemocratico monarchico napoletano.
- Avete fatto caso che l’ultima domenica di Carnevale i cimiteri sono un mortorio?
- Il morto, prima di tutto, era vecchio, aveva duecento anni e a duecento anni si muore.
- Un posto da guardiano del cimitero non si rifiuta: a cimitero donato non si guarda in bocca. E poi in casa c’è un silenzio di tomba.
Totò Le Mokò, 1949
- Io sono integro e puro, sia di corpo che di spirito: non ho commesso peccati né di carne né di pesce.
- Ma lo vuol capire? Lei è un cretino! Si specchi, si convinca!
- Mi stanno per arrestare, è una questione di secondi, anzi di secondini.
L’imperatore di Capri, 1949
- C’era un attore che aveva 100 paia di scarpe: tante gliene avevano tirate.
- Secondo alcuni, la donna si conquista con uno scudiscio in mano e una rosa nell’altra. Ma io, con le mani impicciate, come faccio?
- Elena di Troia... Troia... Troia: questo nome non mi è nuovo.
- Oggi per fare colpo bisogna essere eccentrici e futili. Bisogna futilizzarsi.
Totò cerca moglie, 1950
- Signora, sono a sua completa disposizione, corpo, anima e frattaglie.
- Vorrei una moglie, possibilmente di prima mano.
- “Io non capisco che razza di arte è la tua: astrattista, futurista, esistenzialista?” Totò: “La mia arte è assenteista, cioè vale a dire: nelle mie opere manca sempre qualche cosa...”
- Sono un tipo virtualmente virtuale.
- Il matrimonio non m’interessa, voglio restare nubile. Lo so, si dice celibe; ma tanto, nubile o celibe, sempre scapolo è.
- L’aria condizionata è un prodotto della civiltà, ma io mica mi posso prendere una polmonite civile.
47 morto che parla, 1950
- Era un uomo così antipatico che dopo la sua morte i parenti chiesero il bis
- E io pago... e io pago!
Totò sceicco, 1950
- È vero, ho rubato per venticinque anni, ma l’ho fatto per alleviare le sofferenze di un orfano, povero, senza casa, senza madre, né padre: io.
- Ho cercato di fermarlo con la forza, c’è stato un vero colluttorio.
- Marchese: “Coraggio Antonio, moriamo da forti”. “Signor marchese, io preferirei vivere da debole”.
- Morire, morire, che noia! Tutto il giorno sotto terra, con le solite facce dei vermiciattoli. È vero, ci sono i fuochi fatui, ma solo la domenica. Per il resto della settimana si sta chiusi in cassa: una vita da morti.
- Guardaroba? Guarda che roba!!
Figaro qua, Figaro là, 1950
- Il coraggio ce l’ho. È la paura che mi frega.
Totòtarzan, 1950
- Sono un uomo della foresta, un forestiero.
- Terra ai contadini, ferrovie ai ferrovieri, cimiteri ai morti.
- Questa è la civiltà : hai tutto quello che vuoi quando non ti serve.
Le sei mogli di Barbablù, 1950
- “Ma allora tu sei partenopeo!”. Totò: “Parte nopèo e parte napoletano”.
- “Io sono Ladizlao Tzigeti!” Totò: “Tzigeti! Più che un cognome mi sembra un raffreddore!”
Guardie e ladri, 1951
- “Ma come, lei è cosi grosso e non commendatore?” “Ma perché, i commendatori vanno a peso?”
Totò terzo uomo, 1951
- Si dice che l’occasione fa l’uomo ladro, ma anche per la donna non ci metterei la mano sul fuoco.
- Vorrei un caffè corretto con un po’ do cognac, più cognac che caffè... anzi, giacché si trova, mi porti solo una tazza di cognac e non se ne parla più.
- Non bevi, non fumi, non vai con le donne; lo vuoi un consiglio? Sparati?
- “Il carcere costruito così mi sembra troppo comodo!” Totò: “E comodo deve essere se volete attirare i clienti!”
Totò a colori, 1952
- Sono un uomo di mondo: ho fatto tre anni di militare a Cuneo.
- Lei non sa chi sono io.
- La serva serve, soprattutto se è bona, serve eccome!
- Ogni limite ha una pazienza.
- Le spie, a volte, per non fare scoprire i loro segreti, mangiano le carte: sono cartivore.
Dov’è la libertà?, 1952
- In galera l’aria, quando riesce a passare, è ottima.
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