Piero Ottone, pseudonimo di Pier Leone Mignanego
(Genova, 3 agosto 1924 – Camogli, 16 aprile 2017)
Piero Ottone è stato un giornalista e scrittore italiano.
Aforismi e Citazioni di Piero Ottone
- Non sono gli errori a fare scandalo. Quel che preoccupa è la convinzione, sempre più diffusa, che le buone maniere siano un'anticaglia, e che non valga la pena di impararle.
- Il giudice di ultima istanza è il pubblico; e il pubblico legge sempre meno. Il numero totale di copie vendute cala. In Italia, rispetto agli altri paesi, leggiamo poco. La stampa è in crisi. Le promozioni, a volte intelligenti, a volte strampalate, tentano invano di mettere un argine.
- La stampa italiana funziona male: noi contribuiamo al degrado dispensando notizie con licenza di uccidere.
- La stampa italiana funziona male ma anche la magistratura non funziona a dovere. Il male è diffuso, l'Italia non è un Paese del tutto civile, come ho avuto modo di scrivere. Ma noi contribuiamo al degrado dispensando notizie con licenza di uccidere.
- Nelle aziende non c'è posto per la democrazia; e neppure per le forme di governo oligarchiche. Il capo dell'azienda è il monarca. Se ha una forte personalità, egli non si limita a prendere le decisioni importanti: imprime anche il proprio temperamento, le proprie peculiarità all'impresa, che finirà per somigliargli.
- L'Italia è un paese disorganizzato, dissipatore, di mediocri tradizioni, in cui si vive meno bene che in altri paesi d'Europa o d'Oltreoceano.
- Il decalogo del giornalista
- Scrivi sempre la verità, tutta la verità, solo la verità.
- Cita le fonti. Se la tua fonte vuole restare anonima, diffida.
- Verifica quel che ti dicono. Se non puoi verificare, prendi le distanze.
- Non diffamare il prossimo, ed evita le frasi del tipo: "Sembra che il tale abbia rubato...", "Si dice che il tal altro abbia ammazzato...".
- Non obbligare il lettore a leggere una colonna di roba prima che cominci a capire che cosa è successo.
- Non fare lunghe citazioni fra virgolette all'inizio di un "pezzo" senza rivelare subito chi sia il loro autore (il metodo non crea suspense, come forse crede il giornalista: dà solo fastidio).
- Non mettere mai fra virgolette, nei titoli, frasi diverse da quelle che sono state pronunciate.
- Evita le iperboli e le metafore di Pierino, come "bufera" ("il partito è nella bufera"), "giallo" ("il giallo di Ustica"), "rissa" ("ed è subito rissa fra x e y"), "fulmine a ciel sereno", "scoppiato come una bomba".
- Prima di scrivere nel titolo che "Londra è nel panico", va' a Londra e controlla se otto milioni di persone sono davvero uscite di testa.
- Non dire mai: "L'obiettività non esiste". È l'alibi di chi vuole raccontare palle.
- Quel che non cambia è una caratteristica di questo mestiere: l'avvocato non decide, ma consiglia le decisioni altrui: non giuoca, ma assiste al gioco... è uno spettatore di prima fila alla recita della commedia umana... In certi momenti si sente forse attore lui stesso: la sua consulenza determina le decisioni dei protagonisti, ne diventa parte integrante. Ma poi vi sono, inevitabilmente, altri momenti, nei quali subentra la frustrazione di non poter decidere, perché il cliente agisce, come è suo diritto, in maniera autonoma.
Christian De Sica
(Roma, 5 gennaio 1951)
Attore, regista e cantante italiano.
Raggiunge la popolarità grazie alla partecipazione a numerose commedie di successo, in particolare i cosiddetti cinepanettoni, nei quali forma un'affiatata coppia comica con Massimo Boldi.
Dialoghi dai film di Christian De Sica
- [Sandro (Christian De Sica) e Lorenzo (Massimo Boldi) hanno appena salutato le mogli partite per le vacanze]
Ma che fai, te sei commosso?
No, è che le partenze mi comunicano sempre un certo pathos malinconico.
Ma tu devi esultare caro mio, perché stanno per scattare festeggiamenti a raffica! Si inizia già stasera eh!
Già, già…stasera mia moglie mi ha organizzato un minestrone da scaldare, figurati!
Invece io ti ho organizzato due zoccolone da trombare, non lo so, scegli tu eh!! - (Riccardo Garrone e Rossella Como trovano il figlio Christian De Sica a letto con un uomo. Una battuta a testa)
Comunque è tutta colpa tua!
Ah sì eh? È colpa mia se c’abbiamo er fjo frocio!
Eeeeehhhh frocio!…Bisex…moderno, mamma ecco…moderno! - [Antica Roma. Il Senatore Atticus (Christian De Sica) all’amante (Gabriella Labate)]
Ma che fai? Sei gelosa della mia signora, la panzona? Lo sai quant’è che non me la calzo? Dalle Guerre Puniche! - (Antica Roma. Christian De Sica e la prostituta Anna Falchi)
Come ti chiami?
Sono Poppea.
Nome d’arte!
Sì, di mio faccio Pomponia. - [Cesare (Christian De Sica), commesso in un negozio di calzature, infila una scarpa all'amico Fabrizio Bracconeri]
Ma che te lavi i piedi con la saponetta al pecorino?! - (Il burino Christian De Sica e Nathalie Caldonazzo)
Lo sapevate che gli scampi sono afrodisiaci?
Sì, ma sono anche tanto pesanti.
Ti si rinfacciano?
Mica ho capito.
Te se ripropongono…li rivedi?! - (Un gruppo di ragazze e Christian De Sica)
Dai, andiamo a ballare.
D’accordo, però peggio per voi: c’ho un gioco anca-bacino che praticamente una rischia di rimanere incinta! - [Opinabile “perla di saggezza” di Don “Buro” (Christian De Sica)]
Viva la beata ignoranza: ti fa star bene di testa, di cuore e di panza! - (Da:”Com’era sta margherita”)
Siani: "Eccola (gli porge la foto)!"
De Sica: "Ma è ‘n cesso! E te volevi ammazzà pe questa?"
Siani: "Sò 'nnammurato!"
De Sica strappa la foto e la butta nel water: "Aaaaaaaaaaaah! Ecco fatto! Il cesso nel cesso!" - "Ce tenevo tanto a datte un fijo..."
"All'età nostra? Io c'ho 'l seme pigro, tu c'hai l'utero che sbadija. Non famo un fijo, famo un ghiro!"(Sabrina Ferilli e Christian De Sica)
Giubilare
Verbo Transitivo; Intransitivo; Aggettivo
Etimologia
Il termine giubilare deriva dal latino: jubilare/jubilum = "grande gioia".
Significato
- Giubilare (Come verbo intransitivo) Provare gioia e manifestarlo nell’aspetto e negli atti: tutti giubilarono alla bella notizia.Tutti gli studenti giubilarono perché all'indomani avrebbero fatto vacanza. Il ciclista giubila per il grande traguardo raggiunto.(Ugo Foscolo) l’udi Armonia / e giubilando l’etere commosse
- Giubilare (Come verbo transitivo) Collocare a riposo un impiegato, in genere per raggiunti limiti di età; mettere in pensione: è stato giubilato dopo quarant’anni di fedele servizio.
- Giubilare (Come aggettivo) di, relativo al giubileo: anno, indulgenza giubilare.
- Per estensione giubilare: dimettere da una carica, esonerare da un ufficio: era un direttore troppo rigido e l’hanno giubilato.
Della stessa radice
Giubilare: del giubileo, relativo al giubileo, come ricorrenza della Chiesa cattolica: anno giubilare, celebrazioni giubilari.
Giubilazione: raro = sentimento e manifestazione di giubilo. Collocazione a riposo di un impiegato o pubblico funzionario, con diritto a pensione.
Giubilo: sentimento d’intima e intensa gioia.
Giubileo: antica festività ebraica. Nella Chiesa cattolica, indulgenza plenaria solenne elargita dal papa.
Sinonimi
Gioire, rallegrarsi, godere, gongolare, tripudiare.
Mettere in pensione, pensionare.
Allontanare, mandare via, licenziare, trasferire.
Contrari
Rattristarsi, soffrire, deprimersi.
Richiamare, riassumere.
Locuzione latina
Damnàtio memòriae
Condanna della memoria
- (storico) Nell’antica Roma, condanna decretata contro personaggi dei quali si voleva cancellare ogni memoria (effigie, iscrizioni, eccetera).
- (estensione) Cancellazione totale del ricordo di un fatto o di una persona.
Un marito rientra a casa e trova la giovane e bella moglie completamente nuda seduta sul termosifone
"Ma, cara, che stai facendo?"
E la moglie:
"Sai, caro... è venuto il proprietario dell'appartamento...
"E allora ???"
"Beh, vedi, erano 6 mesi che non pagavamo l'affitto..."
"E allora ???"
"Bene, caro... sto asciugando la ricevuta !!!"