Detti latini
Nel passato conoscere le risposte era prerogativa di Saggi e Iniziati, rigorosamente vincolati al segreto, eppure esiste un filo d'oro che collega tutte le civiltà e che ha permesso di portare fino ai tempi attuali gli insegnamenti dell'antica Saggezza, che comprendono le risposte alle domande primordiali che ogni uomo che comincia a sollevarsi dalla massa bruta, si pone nel suo intimo più profondo: chi siamo? da dove veniamo? dove andiamo?
Intere scuole di filosofia hanno tentato, e ancora lo fanno, di proporre risposte, varie e articolate come le differenze di carattere degli uomini, noi tenteremo di trasmetterle in questa rubrica.
Esopo
Esòpo è stato uno scrittore greco antico, contemporaneo di Creso e Pisistrato (VI secolo avanti Cristo), noto per le sue favole. Le sue opere ebbero una grandissima influenza sulla cultura occidentale: le sue favole sono tutt'oggi estremamente popolari e note.
(620 avanti Cristo circa – Delfi, 564 avanti Cristo)
Versione latino
Non bene pro toto libertas venditur auro
Analsi del testo
Non vi è oro che basti a pagare la libertà
Nella favola del cane e il lupo, quest'ultimo preferisce soffrire la fame piuttosto che farsi mettere il collare. Questo detto parla di priorità.
Ulpiano
(De statu lib. 40, 7)
Libertas pecunia lui non potest
Non vi è denaro che possa pagare la libertà
Petronio
(Satyricon, 14)
Quid faciam leges, ubi sola pecunia regnat?
A che servono le leggi, quando regna solo il denaro?
(Quando tutto è venale, tutto si può comperare, anche la giustizia?)
Virgilio
Latet anguis in herba
Il serpe sta nascosto nell'erba
Plutarco
Irretit muscas, transmittit aranea vespas
Le tele dei ragni prendono le mosche e lasciano scappare le vespe
(La giustizia colpisce spesso i piccoli e risparmia i grandi)