Locuzione latina
Quod erat demonstrandum
Come volevasi dimostrare
Termine di una dimostrazione matematica, per segnalare che la validità di un teorema è stata definitivamente dimostrata. Normalmente espressa con l'acronimo "CVD", è anche divenuta un modo di dire della lingua italiana.
Pixilation
Inglese, pronuncia: pixilèscion.
Etimologia
Il termine pixilation è da attribuire al regista Norman McLaren, autore di “Neighbours”, cortometraggio in pixilation che vinse un Oscar nel 1952. Col termine pixie si designa una tipologia di folletti tipica del folclore inglese.
Significato
La pixilation è un tecnica d’animazione cinematografica nella quale i personaggi (o le scene) vengono proposti fotogramma per fotogramma (frame-by-frame).
Curiosità
Il termine non deve essere confuso con pixellation che è un effetto grafico di ingrandimento dei pixel, una specie di mosaico che maschera parte di una immagine, come talvolta propongono i nostri telegiornali per evitare che un volto venga riconosciuto.
Vestìgio / Vestigia
Sostantivo
Etimologia
Il termine vestigio e vestigia derivano dal latino vestīgiu(m) / vestigāre = "seguire le tracce di qualcuno".
Significato
- Un vestigio è una impronta del piede, un'orma, una pedata: vestigia umane (T.Tasso); seguendo le vestigia impresse, / rivolse il corso a la selva vicina.
- In senso figurato vestigia è anche sinonimo di orme, esenmpio: seguire le vestigia di qualcuno.
- Per estensione vestigio è anche il piede: ove vestigio uman la rena stampi (F.Petrarca).
- Un vestigio è anche una traccia, indizio che permette di ritrovare, riconoscere e ricordare qlalcuno o qlalcosa: le vestigia di un'antica civiltà, di un popolo scomparso; gli ultimi vestigi dell'antica fama, gloria, grandezza.
- In senso letterale un vestigio è anche un segno, un resto, un residuo, una traccia: nei suoi occhi cerchiati, gli parve di scorgere vestigia di pianto (E. Morante); Alludo ai vestigi di doratura ... nella statua di Marco Aurelio (G.Carducci).
- Specialmente al plurale le vestigia sono ruderi: le vestigia di Roma, di Persepoli.
Da altra radice
Vestigia è anche sinonimo di veste, abito, armatura.
Abigeato
Dal latino giuridico: abigeatus, astratto di “abigeus” = ladro di bestiame; dal verbo: abìgere composto da ab (via) – àgere (portare)
Significato
Reato consistente nel furto di bestiame, tipico delle società di tipo agricolo-pastorale.
Sostantivo
Abigeo è colui che si è macchiato del reato di abigeato
Verbo
Abigere : rubare tre o più capi di bestiame raccolti in gregge o in mandria ovvero di animali bovini ovini od equini anche non raccolti in mandria.
Locuzione Latina
Dùlcis in fùndo
Il dolce in fondo
Alla fin fine, per ultimo, dopo una serie di fatti, è capitato qualcosa di bello o (iron.) di brutto.
Locuzione latina
Extrema ratio
Piano estremo, maniera ultima
L'uso nella lingua italiana ha assunto, oltre al significato originale di "ultima possibile linea d'azione" anche quello, più specifico, di "estremo rimedio" o "ultima possibile soluzione", ovvero la soluzione cui ricorrere quando tutti i possibili rimedi di un determinato problema sono già stati tentati senza successo.
Locuzione latina
Aurea mediòcritas
Aurea mediocrità
Atteggiamento di misura e di moderazione, lontano da ogni eccesso.
In modo ironico: condizione di chi non si distingue per particolari doti o è contento della propria mediocrità.
Reginald Kenneth Dwight in arte Elton John
(Pinner, 25 marzo 1947)
Elton John è un cantante, compositore e musicista britannico.
Aforismi e Citazioni di Elton John
- Non accetto assolutamente l'accusa di voler ingannare la gente richiamandola con il mio aspetto esteriore.
- Non ho mai detto di essere un inventore della musica. Sono e voglio essere un esecutore di sensazioni mie, che prendono corpo grazie alla musica che scrivo ed alle parole che ci mette sopra il mio amico Bernie.
- Non metto il naso negli affari altrui e gradirei che nessuno lo mettesse nei miei.
- [Sull'omofobia] Diventare genitore è una gioia che non avrei mai immaginato. Vorrei che mio figlio crescesse in un Paese dove ogni bambino è non solo amato, ma pure rispettato e trattato con equità. Purtroppo la Gran Bretagna lascia ancora molto a desiderare da tale punto di vista.
- [Sull'omogenitorialità e la scuola] Per troppo tempo la scuola ha avuto paura di intervenire, mentre in verità esistono metodi delicati per spiegare ai bambini, già alle elementari, che alcuni di loro hanno due mamme e altri due papà, come nel caso di nostro figlio.
- „[Sul figlio Zachary] Io e David saremo enormemente orgogliosi di qualsiasi cosa Zachary farà, quando crescerà. Forse sarà eterosessuale, forse gay, forse un atleta, forse un intellettuale, o entrambe le cose, ma soprattutto vogliamo che possa sentirsi libero e sicuro di essere ciò che vuole, e che cresca in un mondo differente da quello in cui siamo cresciuti noi.
- Ho rivelato fin da piccolo la mia vocazione musicale, e i miei genitori, affrontando molti sacrifici, mi hanno fatto studiare. Credo di essere uno dei pochissimi, nel mondo della musica pop, ad aver conseguito studi regolari e completi.
- Ho paura della ricchezza come della felicità. Tutti questi soldi mi scombussolano, mi fanno quasi sentire in colpa. Da un lato ho paura di gettarli via, perché m'è rimasto il ricordo vivissimo di quand'ero povero, dall'altro temo sempre di scoprirmi avaro.
- Il mio idolo era Mahler, e conservo ancora gli spartiti di quelle mie composizioni, che non erano altro che volonterose scopiazzature del mio modello.
- Nell'intimo, i ragazzi sono immutabili, identici. Cambiano, e in peggio, diventando adulti.
- Sono terribilmente emotivo. Forse sono un po' troppo pessimista, se consideriamo che ho paura della felicità.
- Un giorno leggo un annuncio strano, su un giornale, mi pare si trattasse dell'«Evening Standard». Diceva più o meno: «Poeta pazzo cerca compositore altrettanto pazzo per unire le forze e creare pazze canzoni». A mettere quell'annuncio era stato Tupin, un ragazzo favoloso, un poeta nato.
- Uno psicanalista mi ha spiegato che il mio abbigliamento, così strano, esasperato,, è un modo come un altro per nascondermi, per confondere le carte, per confondere le idee agli altri e tener nascosta la mia vera natura.
- Vuole sapere come passo le ore di relax? Suonando, per me stesso o per gli amici, musica classica. Continuo anche a comporre musica «seria». E forse un giorno mi esibirò anche come pianista classico, chissà...
Felice Tortorella, meglio noto come Cino in arte Mago Zurlì
(Ventimiglia, 27 giugno 1927 – Milano, 23 marzo 2017)
Cino Tortorella è stato un conduttore televisivo e autore televisivo italiano.
Aforismi e Citazioni di Cino Tortorella
- Qualcuno ha scritto che dopo la mia esperienza di premorte sono diventato credente. Non è vero, non ho mai avuto e non ho tuttora una fede certa. Ma sono sicuro che se esiste un Dio, mia madre che certo rivedrò, mi accompagnerà da lui.
- Per due volte, nel 2007 e nel 2009, il mio cuore ha cessato di battere. In medicina, tecnicamente, si chiama ischemia o premorte. Io lo chiamo pit-stop. Ho fatto come i piloti di formula uno, mi sono fermato ai box, ho fatto il pieno e sono ripartito con più grinta e determinazione di prima.
- [Sulla sua esperienza durante il coma] Oggi so che quando chiuderò gli occhi per sempre e il mio cuore cesserà di battere non sarà per sempre e non sarò solo. E non è un invito al suicidio: non ho mai amato così tanto la vita come dopo quei momenti.
- [Sul Mago Zurlì] Sono prigioniero di quel personaggio. Se tornassi indietro lo strozzerei: volevo fare il regista e mi sono ritrovato mago.
- [Alla domanda su quale sia il segreto per tirar fuori il meglio da ogni bambino] Trattare i bambini come piccoli adulti. Senza il bisogno di inutili e stupide vocine strane.
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Non festeggio più gli anni, solo i mesi. Sono come quel pescatore genovese che mi disse: "Non ne ho più di anni, li ho finiti".
- [Sull'incontro con Papa Paolo VI] Siamo tutti seduti in prima fila, entra il Pontefice e si siede. Serio, con sguardo severo. Mi volto dal bambino che aveva appena vinto lo Zecchino d'Oro, uno furbo e sfrontato, non ricordo il nome. "Non saluti il Papa? Su, alzati e vai salutarlo. Cosa aspetti?". Il bimbo prende tutti alla sprovvista, fa tre passi di corsa e atterra sui piedi del Pontefice con un saltello. Lo guarda dal basso: "Ciao Papa!". E se ne torna al posto, tra le risate di tutti.
-
[In tv, il giorno successivo allo sbarco dell'uomo sulla Luna] Chiedo a un bambino: "Mi sai dire che è successo ieri?". Lui racconta degli astronauti, poi si ferma e si fa serio. "Mago Zurlì, ma poi tornano sulla Terra?". "Certo, perché?". "Sono preoccupato, perché altrimenti quando la Luna si fa a metà cadono giù!".
- La televisione è cambiata e purtroppo non ci sono più trasmissioni fatte a misura di ragazzo.
Locuzione latina
Maiora premunt
Urgono cose di maggiore importanza
Il detto invita a tralasciare le cose di minore importanza per dedicarsi a quelle più necessarie ed urgenti.