Zygmunt Bauman
(Poznań, Polonia 19 novembre 1925 – Leeds, Inghilterra 9 gennaio 2017)
È stato un sociologo e filosofo polacco di origini ebraiche.
Aforismi e Citazioni di Zygmunt Bauman
- La nostra vita è un'opera d'arte ‐ che lo sappiamo o no, che ci piaccia o no. Per viverla come esige l'arte della vita dobbiamo ‐ come ogni artista, quale che sia la sua arte ‐ porci delle sfide difficili (almeno nel momento in cui ce le poniamo) da contrastare a distanza ravvicinata; dobbiamo scegliere obiettivi che siano (almeno nel momento in cui li scegliamo) ben oltre la nostra portata, e standard di eccellenza irritanti per il loro modo ostinato di stare (almeno per quanto si è visto fino allora) ben al di là di ciò che abbiamo saputo fare o che avremmo la capacità di fare. Dobbiamo tentare l'impossibile. E possiamo solo sperare ‐ senza poterci basare su previsioni affidabili e tanto meno certe ‐ di riuscire prima o poi, con uno sforzo lungo e lancinante, a eguagliare quegli standard e a raggiungere quegli obiettivi, dimostrandoci così all'altezza della sfida.
- L'incertezza è l'habitat naturale della vita umana, sebbene la speranza di sfuggire ad essa sia il motore delle attività umane. Sfuggire all'incertezza è un ingrediente fondamentale, o almeno il tacito presupposto, di qualsiasi immagine composita della felicità. È per questo che una felicità "autentica, adeguata e totale" sembra rimanere costantemente a una certa distanza da noi: come un orizzonte che, come tutti gli orizzonti, si allontana ogni volta che cerchiamo di avvicinarci a esso.
- Penso che la cosa più eccitante, creativa e fiduciosa nell'azione umana sia precisamente il disaccordo, lo scontro tra diverse opinioni, tra diverse visioni del giusto, dell'ingiusto, e così via. Nell'idea dell'armonia e del consenso universale, c'è un odore davvero spiacevole di tendenze totalitarie, rendere tutti uniformi, rendere tutti uguali.
- Il terreno su cui poggiano le nostre prospettive di vita è notoriamente instabile, come sono instabili i nostri posti di lavoro e le società che li offrono, i nostri partner e le nostre reti di amicizie, la posizione di cui godiamo nella società in generale e l'autostima e la fiducia in noi stessi che ne conseguono. Il "progresso", un tempo la manifestazione più estrema dell'ottimismo radicale e promessa di felicità universalmente condivisa e duratura, si è spostato all'altra estremità dell'asse delle aspettative, connotata da distopia e fatalismo: adesso "progresso" sta ad indicare la minaccia di un cambiamento inesorabile e ineludibile che invece di promettere pace e sollievo non preannuncia altro che crisi e affanni continui, senza un attimo di tregua.
- Chiamiamo "pulizia" la rimozione di ciò che è indesiderabile, il ristabilimento dell'ordine. "Pulizia" significa ordine.
- Il progresso è diventato una sorta di "gioco delle sedie" senza fine e senza sosta, in cui un momento di distrazione si traduce in sconfitta irreversibile ed esclusione irrevocabile. Invece di grandi aspettative di sogni d'oro, il "progresso" evoca un'insonnia piena di incubi di "essere lasciati indietro", di perdere il treno, o di cadere dal finestrino di un veicolo che accelera in fretta.
- Tutti i punti di riferimento che davano solidità al mondo e favorivano la logica nella selezione delle strategie di vita (i posti di lavoro, le capacità, i legami personali, i modelli di convenienza e decoro, i concetti di salute e malattia, i valori che si pensava andassero coltivati e i modi collaudati per farlo), tutti questi e molti altri punti di riferimento un tempo stabili sembrano in piena trasformazione. Si ha la sensazione che vengano giocati molti giochi contemporaneamente, e che durante il gioco cambino le regole di ciascuno.
- L'attenzione verso il corpo si è trasformata in una preoccupazione assoluta e nel più ambito passatempo della nostra epoca.
- Oggi, il modo con cui guadagniamo i mezzi per vivere, i valori della professionalità, la valutazione che la società dà alle virtù e ai successi, i legami intimi e i diritti acquisiti, tutto questo è fragile, provvisorio e soggetto alla revoca. E nessuno sa quando e da dove arriverà il colpo fatale. Mentre i nostri antenati sapevano bene che occorreva avere paura di lupi affamati o dei banditi sui cigli delle strade. Non è quindi l'astrazione a rendere i pericoli apparenza più gravi, ma la difficoltà di collocarli, e quindi di evitarli e di controbatterli.
- Ordine vuol dire la cosa giusta al posto giusto e al momento giusto. Sono i confini a determinare quali sono le cose, i luoghi e i momenti giusti.
Un ambiente urbano distopico tratto da un videogioco.
Distopico
Aggettivo
Etimologia
Il termine distopico deriva dal greco δυσ- (dis-) = "massimamente indesiderabile" + τόπος (tópos) = "luogo". Il termine è stato coniato come contrario di utopia nel 1868 dal filosofo John Stuart Mill.
Significato
- Per distopia (o antiutopia, pseudo-utopia, utopia negativa o meno recentemente cacotopia) s'intende una immaginaria realtà futura altamente indesiderabile o spaventosa, nella quale alcune tendenze sociali, politiche e/o tecnologiche, avvertite nel presente, sono portate ad estremi negativi.
- In medicina distopico è un organo in posizione anomala rispetto alla sua sede normale: vene distopiche; occhio distopico.
Primo Maggio - Festa dei Lavoratori
Il primo maggio, nel nostro paese è festa nazionale, la giornata che celebra le lotte che, durante i secoli, i lavoratori hanno combattuto per poter veder riconosciuti i propri diritti.
Aforismi e Citazioni su Primo Maggio - Festa dei Lavoratori
- L’unico modo per fare un buon lavoro è amare quel che fai. Se non hai ancora trovato ciò che fa per te, continua a cercare. Non accontentarti. Come per tutte le questioni di cuore,saprai di averlo trovato quando ce l’avrai davanti. (Steve Jobs)
- Le tre regole di lavoro: 1. Esci dalla confusione, trova semplicità. 2. Dalla discordia, trova armonia. 3. Nel pieno delle difficoltà risiede l'occasione favorevole. (Albert Einstein)
- Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista. (San Francesco D’Assisi)
- Il lavoro allontana tre grandi mali: la noia, il vizio ed il bisogno. (Voltaire)
- Se gli uomini hanno la capacità di inventare nuove macchine che tolgono lavoro ad altri uomini, hanno anche la capacità di rimetterli al lavoro. (J.F. Kennedy)
- La vera libertà individuale non può esistere senza sicurezza economica ed indipendenza. La gente affamata e senza lavoro è la pasta di cui sono fatte le dittature. (Franklin Delano Roosevelt)
- Il lavoro è una manna quando ci aiuta a pensare a quello che stiamo facendo. Ma diventa una maledizione nel momento in cui la sua unica utilità consiste nell’evitare che riflettiamo sul senso della vita. (Paulo Coelho)
- Il lavoro è umano solo se resta intelligente e libero. (Papa Paolo VI)
- Chi lavora il marmo e scopre la propria anima configurata nella pietra, è più nobile di chi ara la terra. E chi afferra l'arcobaleno e lo stende sulla tela in immagine umana, è più di chi fabbrica sandali per i nostri piedi. (Kahlil Gibran)
- Il lavoro e l’applicazione continui sono il cibo del mio spirito. Quando comincerò a cercare il riposo, allora smetterò di vivere. (Francesco Petrarca)
- Il lavoro non è un diritto. (Elsa Fornero, Wall Street Journal, 26 giugno 2012) [Art.4 della Costituzione Italiana: "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro".
Albert Camus
(Mondovi, 7 novembre 1913 – Villeblevin, 4 gennaio 1960)
Albert Camus è stato uno scrittore, filosofo, saggista, drammaturgo e attivista francese. Ricevette il Premio Nobel per la letteratura nel 1957.
Aforismi e Citazioni di Albert Camus
- La grandezza dell'uomo è nella decisione di essere più forte della sua condizione.
- Non essere amati è una semplice sfortuna, la vera disgrazia è non amare.
- Nel bel mezzo dell'inverno, ho infine imparato che vi era in me un'invincibile estate.
- Quello che conta tra amici non è ciò che si dice, ma quello che non occorre dire.
- Siate realisti: chiedete l'impossibile.
- La bellezza, senza dubbio, non fa le rivoluzioni. Ma viene un giorno in cui le rivoluzioni hanno bisogno della bellezza.
- Non sarai mai felice se continui a cercare in che cosa consista la felicità. Non vivrai mai se stai cercando il significato della vita.
- La libertà non è che una possibilità di essere migliori, mentre la schiavitù è certezza di essere peggiori.
- Un uomo labirintico non cerca mai la verità, ma sempre e soltanto Arianna.
- Il gran desiderio d'un cuore inquieto è di possedere interminabilmente la creatura che ama o di poterla immergere, quando sia venuto il tempo dell'assenza, in un sonno senza sogni che non possa aver termine che col giorno del ricongiungimento.
- Senza cultura e la relativa libertà che ne deriva, la società, anche se fosse perfetta, sarebbe una giungla. Ecco perché ogni autentica creazione è in realtà un regalo per il futuro.
Sergio Leone
(Roma, 3 gennaio 1929 – Roma, 30 aprile 1989)
Sergio Leone è stato un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano. È riconosciuto universalmente come uno dei più importanti registi della storia del cinema,
Aforismi e Citazioni di Sergio Leone
- Avevo bisogno più di una maschera che di un attore, ed Eastwood a quell'epoca aveva solo due espressioni: con il cappello e senza cappello.
- Quando ero giovane credevo in tre cose. Il Marxismo, il potere redentore del cinema e la dinamite. Oggi credo solo nella dinamite.
- Fui totalmente affascinato da... Hollywood... devo aver visto almeno trecento film al mese per due o tre anni. Western, commedie, film di gangster, storie di guerra: tutto quello che mi capitava a disposizione.
- [Omero,] i cui personaggi non sono altro che gli archetipi degli eroi del West. Ettore, Achille, Agamennone non sono altro che gli sceriffi, i pistoleri e i fuorilegge dell'antichità.
- Il cinema deve essere spettacolo, è questo che il pubblico vuole. E per me lo spettacolo più bello è quello del mito. Il cinema è mito.
- La vita è un'attesa tra un esame e un altro.
- Mi sembra che oggi il cinema rischi una vera e propria regressione, trasformandosi in un intrattenimento puramente infantile.
- Robert De Niro si butta nel film e nel ruolo assumendo la personalità del personaggio con la stessa naturalezza con cui uno potrebbe infilare un cappotto, mentre Clint Eastwood indossa un'armatura e abbassa la visiera con uno scatto rugginoso. Bobby, prima di tutto, è un attore. Clint, prima di tutto, è un divo. Bobby soffre, Clint sbadiglia.
- La vita è un'attesa tra un esame e un altro.
- La vita è un'autostrada a senso unico di marcia, impossibile invertire ne tornare indietro. Folle sarebbe accelerare.
Virgilio
Meminisse iuvabit
Gioverà ricordarsene
Parole tratte dal noto verso virgiliano: "forsan et haec olim meminisse iuvabit", forse anche queste cose un giorno ci piacerà ricordare.
Nel linguaggio corrente la frase latina è usata come previsione che un giorno sarà piacevole, oppure utile, opportuno, ricordare gli avvenimenti attuali.
Locuzione latina
Facta lex inventa fraus
Fatta la legge, trovato l'inganno
Locuzione latina
Nìhil òbstat
Nulla osta
Assenza di difficoltà, di impedimenti al compimento di un’azione, allo svolgimento di un’attività. Autorizzazione, nullaosta.
Formula ecclesiastica
Nihil obstat quominus imprimatur
Nulla osta a che si stampi
Formula che viene stampata in principio o alla fine di libri, fogli o immagini editi con la prescritta licenza dell’autorità ecclesiastica.
Robert Jonathan Demme
(Baldwin, 22 febbraio 1944 – New York, 26 aprile 2017)
Jonathan Demme è stato un regista, produttore cinematografico, sceneggiatore e documentarista statunitense.
Aforismi e Citazioni di Jonathan Demme
- Più gratificante del lavorare bene con qualcuno c'è il collaborare con persone nuove che hanno idee grandiose.
- L'esperienza cinematografica per eccellenza è la registrazione di un concerto dal vivo.
- Niente è paragonabile ad una performance dal vivo, niente.
- Lavoro esclusivamente con attori che si prendono la responsabilità del personaggio che interpretano.
- L'entusiasmo è la mia musa.