Il volume propone nove itinerari attraverso l'Appennino che collegano i territori montuosi delle province di Alessandria, Pavia e Piacenza con i centri costieri della provincia di Genova. In ogni capitolo, corredato da una carta geografica, si racconta la storia di ciascuna di queste strade, ricordate oggi come vie del sale. Da Ovada a Voltri per la valle Stura e il passo del Turchino. Da Novi Ligure e Gavi a Genova per la val Lemme e il passo della Bocchetta. Da Serravalle e Arquata a Genova per il passo del Giovi. Dalla val Borbera a Genova e Nervi per i passi della Crocetta e della Scoffera. Da Varzi a Camogli, Rapallo e al monte di Portofino attraverso la valle Staffora, la val Trebbia e la val Fontanabuona. Da Bobbio, Ferriere, Bardi, Borgotaro e Bedonia al golfo del Tigullio lungo la val Trebbia, la val Nure, la val Ceno e la val Taro attraverso i passi della Forcella, del Bocco e di Cento Croci.
Le vie del sale erano gli antichi percorsi e rotte di navigazione utilizzati anticamente dai mercanti del sale. Non esisteva un'unica via: i vari popoli emiliani, lombardi e piemontesi avevano ognuno la propria rete di sentieri e collegamenti per portare le merci, principalmente lana e armi, verso il mare e recuperare lì il sale, allora prezioso per la conservazione degli alimenti nel lungo periodo. La produzione di formaggio e di insaccati, la conservazione della carne, del pesce e anche delle olive richiedevano elevate quantità del prezioso elemento. Ma anche attività artigianali come la concia delle pelli e la tintura richiedeva l'uso di sale.
Qui è possibile anche ammirare la burchiella: barca in metallo a fondo piatto capace di contenere fino a 80 quintali di sale.
In un'ampia ala del seicentesco ex Magazzino del sale trova spazio Musa: il Museo del Sale di Cervia. Un piccolo grande museo dove i volti e le storie dei salinari, ci portano dentro all'avventura e alla magia del sale.
Raramente si migliora
se non si ha
altro modello da imitare
che se stessi.
Tommaso, 53 anni, impiegato, con moglie e tre figli risente della crisi economica come tutti… ma ha messo in atto reazioni virtuose immediate. Ha dato priorità alla famiglia e alla casa. Per prima cosa ha eliminato (nei limiti del possibile) tutte le “cose” ritenute superflue (portandone alcune in discarica)… e dando maggior valore a quelle essenziali.