Locuzione latina
Tetigisti acu
Hai toccato con l'ago, hai colto nel segno.
Durante una gara ciclistica un napoletano cade e finge di essersi ferito gravemente
Continua così la sua sceneggiata fino ad ottenere il rimborso previsto dall'assicurazione per le invalidità permanenti.
Dopo qualche giorno un amico va a trovarlo:
"Sì, ho capito, ma adesso cosa fai? Il finto paralitico per tutta la vita?"
"Ah, domani ho il volo per Lourdes! Questione una settimana e sono di ritorno!"
Prolusione
Letteralmente innanzi al gioco, discorso introduttivo ad un corso di studi, ad un ciclo di conferenze ecc.; in particolare, lezione inaugurale dell'anno accademico.
Etimologia
Dal latino prolusio -onis [esercizio preparatorio], Pro = prima; lùdere = gioco; Innanzi al gioco.
Significato
- Lezione di carattere solenne che, nella consuetudine universitaria, è tenuta all'inizio dell'anno accademico dal professore che è stato per la prima volta nominato in una Facoltà; in essa il professore sviluppa di solito un argomento che gli permetta di dare il panorama di un problema – in riferimento al corso che intende svolgere – e di delineare i propri interessi scientifici e il proprio metodo di ricerca.
- Relazione introduttiva a un convegno e simili.
Diminutivo e Spregiativo
prolusioncina, prolusioncèlla.
Sinonimi
Prefazione, presentazione, introduzione, preambolo, prologo, proemio.
Un automobilista si perde e chiede a un passante
"Mi scusi, sa dirmi dove sono?
"Certo! - risponde costui - Siete sulla vostra macchina!"
Giulio Andreotti
(1919 – 2013)
Politico, scrittore e giornalista italiano.
Aforismi di Giulio Andreotti
- Un mio amico siciliano mi diceva che il potere logora chi non ce l'ha.
- A parlare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina.
- L'umiltà è una virtù stupenda. Ma non quando si esercita nella dichiarazione dei redditi.
- A parte le guerre puniche, mi viene attribuito veramente tutto.
- La cattiveria dei buoni è pericolosissima.
- Non basta avere ragione: bisogna avere anche qualcuno che te la dia.
- [Sullo sciopero della fame attuato dalla senatrice Franca Rame contro l'allargamento della base militare di Vicenza] Assicuro la gentile collega che può contare sulla mia solidarietà: tra un pasto e l'altro non prenderò cibo.
- Chiudo un occhio sui peccati di gola purché non si consumino con troppi generi d'importazione danneggiando la bilancia commerciale. Almeno per l'attuale periodo perfezionerei un famoso detto popolare: "Moglie, cibi e buoi...", comprendendo in questi ultimi soprattutto quelli destinati a bistecche.
- Nella sua semplicità popolare il cittadino non sofisticato, passando dinanzi al parlamento o ai ministeri, è talora indotto a porre il dubbio se sia proprio lì che si governi l'Italia.
- Amo talmente tanto la Germania che ne preferivo due.
- Aveva spiccatissimo il senso della famiglia. Era infatti bigamo ed oltre.
- Ci sono pazzi che credono di essere Napoleone e pazzi che credono di poter risanare le ferrovie dello Stato.
- Ho visto nascere la Prima Repubblica, e forse anche la Seconda. Mi auguro di vedere la Terza.
- I miei amici che facevano sport sono morti da tempo.
- Meglio tirare a campare che tirare le cuoia.
- Vi è un genere pericoloso di numismatici: i collezionisti di moneta corrente.
- I Verdi sono come i cocomeri: verdi fuori ma rossi dentro.
- Preferisco andare ai battesimi piuttosto che ai funerali.
- Cosa vorrei sulla mia epigrafe? Data di nascita, data di morte. Punto. Le parole delle epigrafi sono tutte uguali. A leggerle uno si chiede: ma scusate, se sono tutti buoni, dov'è il cimitero dei cattivi?
- So di essere di media statura, ma non vedo giganti intorno a me.