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Affronta la tua giornata con una sana risata

Pochi capelli fronte altissima, sguardo pacioccone, occhiali da professore sorride sempre

Carlo Verdone

(1950 – vivente) attore e regista italiano.

Aforismi di Carlo Verdone

  • Una volta Alberto Sordi mi disse che l'arte della commedia era sempre più in crisi. Secondo lui il motivo era che tra la gente era sparito il senso del ridicolo. Nessuno si stupiva più per nulla. Aveva perfettamente ragione.
  • Sono un curioso; e nonostante il successo mi piace girare per strada.
  • Credo che ci sia troppa superficialità, troppa presunzione e una spaventosa mancanza di memoria storica. 
  • Viviamo solo di presente, ma è un presente fatto di attimi sconnessi con ciò che è accaduto prima. Se fossi stato più furbo, in alcuni film avrei scelto finali diversi. Ma sarebbe stato un errore. 
  • La Chiesa non ha bisogno di Baglioni per accostarsi ai giovani, o di Jovanotti o di Celentano. Né i giovani riscoprono il cristianesimo per un concerto. 
  • La mia vita artistica si fonda sull'osservazione, sul captare elementi, umori della gente, e trasferirli in pellicola. 
  • Alla fine degli anni Sessanta c'era una grande fame di cultura, voglia di condividere sempre con gli altri. Oggi invece c'è la tendenza a stare da soli, a casa con il computer.
  • Mi dia un succo d'arancio... Ma questa lattina è del '78! Me ne dia un'altra! (...) Ma questa è dell'83! Ma dove le compri 'ste lattine? A Cartagine? (C'Era Un Cinese In Coma)
  • Lo sai che c'hai n'soriso verticale da favola? Je manca solo a parola! Ma chi te l'ha scolpito, Michelangelo? Stava in forma quel giorno! (Gallo Cedrone)
  • Di Carlo Verdone: (Rita Cirio, critico teatrale) Verdone fa ridere senza battute, senza giochi di parole, senza smorfie, senza costruire situazioni ridicole o equivoche; fa ridere per la precisione sociologica dei suoi rimandi alla realtà di tutti i giorni.

bambino che ride

A scuola di religione

"Luigino fammi un esempio di una bugia?"
"Il mio maestro dice che quando mi interroga si mette le mani nei capelli, ma non è vero perché è completamente calvo..."

Crittografìa (o criptografìa)

Etimologia

Termine coniato da G. Selenus (1624) composto da due parole greche:"kryptós" nascosto, e "graphía" scrittura. Sostantivo.

Significato

E' la branca della crittologia che tratta delle "scritture nascoste", cioè dei metodi per rendere un messaggio offuscato in modo tale da non essere comprensibile/intelligibile a persone non autorizzate a leggerlo.
Un tale messaggio si chiama comunemente crittogramma e le tecniche usate tecniche di cifratura.

  1. Crittografia come scrittura segreta: cioè tale da non poter essere letta se non da chi conosce l’artificio usato nel comporla; mediante scrittura invisibile, cifrata, convenzionale.
  2. Crittografia come insieme di teorie (manuali, meccaniche o elettroniche) che permettono di cifrare un testo in chiaro.
  3. In enigmistica: tipo di rebus letterale.
  4. Per estensione: scritto o testo oscuro di non facile interpretazione.
Sostantivo

Crittografo: esperto di crittografia. Macchina che traduce un testo in chiaro in un testo cifrato e viceversa.

Sinonimi

Cifra, codice, crittogramma.

 Latine loqui

Petronio

(Satyricon, 44,14)

Nunc populus est domi leones, foras vulpes

Il popolo è costituito da leoni in casa e da volpi fuori

Il detto indica che la gente a parole è coraggiosa, ma nei fatti è alquanto vigliacca

donna stupita che ride

Un onorevole chiama di domenica un idraulico a casa sua per una piccola riparazione urgente


Effettuata la riparazione l'idraulico chiede 2.500 euro.
L'onorevole vorrebbe reagire in malo modo, ma poi con un certo autocontrollo dice: 
"Però mi permetta di dirle che questi sono soldi rubati"
E l'idraulico: "Guardi, della provenienza dei suoi soldi non mi interessa niente!"

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