La notizia di Sport
Archiviata la delusione per il flop dell'altro ieri nei 400 stile libero donne, Federica Pellegrini si prende la rinvincita nei 200. Dopo aver dominato la sua batteria, Fede nuota bene anche in semifinale e con il quarto tempo, si classifica per la finale.
Ieri all'ora di pranzo, un grandissimo Niccolò Campriani ha conquistato la medaglia d'argento nella carabina 10 metri.
I sogni del nuoto azzurro, di cominciare i Giochi di Londra subito con una medaglia, muoiono nel giro di un quarto d'ora di una grigia serata britannica: è il tempo che trascorre tra il settimo posto di Fabio Scozzoli nei 100 metri rana e il quinto di Federica Pellegrini nei 400 stile libero.
E in entrambi i casi la delusione è cocente: perché per il ranista, vicecampione mondiale della specialità, le aspettative di salire sul podio erano tante e accreditate dal secondo tempo ottenuto in qualifica, dalla divina della piscina, nonostante il settimo tempo in batteria, ci si aspetta sempre il massimo. Ma al di là dell'amarezza per il deludente piazzamento forse fanno più male le dichiarazioni rese a fine gara dall'azzurra: la confermata volontà di concedersi un anno sabbatico gettano, infatti, un'ombra sul futuro dell'atleta.
Che l'azzurra avesse qualcosa in meno delle avversarie, in particolare della francese Camille Muffat che poi si è aggiudicata l'oro, lo si era capito già in mattinata quando l'atleta italiana non è riuscita ad andare oltre un settimo tempo di qualifica che non prometteva nulla di buono. Sensazioni che la finale non è riuscita a ribaltare con una Pellegrini che ha illuso all'inizio girando terza ai 150 metri per poi perdere progressivamente contatto con le altre scivolando al sesto posto prima di finire quinta.
Adesso per Federica rimane la possibilità di un riscatto nella sua specialità preferita, i 200 stile libero: il suo coach Claudio Rossetto prova a mostrarsi fiducioso. "E' la sua gara, nella quale fa meno fatica rispetto ai 400.
Settanta giorni di viaggio. Tanto ci ha messo la torcia ad arrivare da Atene fino a Londra. Un percorso lungo 12.900 chilometri, durante il quale il simbolo della pace olimpica ha attraversato luoghi e simboli, da Stonehenge ai punti caldi della Capitale, passando di mano in mano, da un tedoforo all'altro, fino allo Stadio londinese, che apre i cancelli, per iniziare ad accogliere gli spettatori che assisteranno allo spettacolo.
Saranno 176 gli italiani incaricati di rappresentare i nostri colori. Scenderanno nell'arena guidati da Valentina Vezzali, scelta come portabandiera. Tra di loro anche 34 altre persone tra tecnici e dirigenti.
(Il Giornale)
Si parte, è tempo di sogni: il presidente Giorgio Napolitano sbarca a Londra e va a cena con gli azzurri al Villaggio Olimpico mentre domani sarà in tribuna vip per l'inaugurazione (ci saranno anche i ministri Passera e Gnudi). Poi, le medaglie. Il ranking mondiale ce ne accredita di 32. Difficile. Difficilissimo. Forse impossibile. L'importante è restare nel G10 (magari con 27 medaglie come a Pechino), anche se stavolta la Cina ci sorpasserà nel numero totale degli ori ai Giochi estivi.
Le Federazioni sportive hanno lavorato duro, in questi anni di crisi. Il Coni pure. Ci sono proiezioni e studi segreti. Ecco chi ci potrebbe-dovrebbe dare le medaglie d'oro (sì, perchè è vero che sono tutte importanti ma quelle d'oro pesano di più, e valgono 140.000 di premio ciascuna). La scherma non tradirà, come al solito: tre d'oro arriveranno. Il fioretto a squadre femminile, una ciascuna dai due fioretti individuali maschili e femminili. Poi una da tiro a segno (Cambriani) e una da tiro a volo (Falco, Pelliello o la Cainero hanno tutti grosse chances). Nel ciclismo su strada femminile Giorgia Bronzini è la favorita. Nel pugilato, un oro ce lo dovrebbero portare Russo o Cammarelle. Così come Daniele Molmenti nella canoa slalom e le "farfalle" della ginnastica ritmica (qui c'è il problema delle giurie). Pallanuoto e volley, maschi come femminile, sono tornati ai vertici mondiali.
di FULVIO BIANCHI (repubblica.it)
L'Inter si è imposto per 3-2 nell'amichevole giocata al "Sinigaglia" contro il Como del tecnico Silvio Paolucci. I nerazzurri, questa sera in completa tenuta rossa, vedono schierati Castellazzi tra i pali, in difesa Mbaye, Silvestre, Ranocchia e Nagatomo, linea media composta da Mudingayi e Guarin; Jonathan, Sneijder, Coutinho a giostrare alle spalle dell'unica punta Palacio.
Duro colpo allo spread ieri. Trionfo di Alonso in Germania sul podio con Vettel poi penalizzato per un sorpasso all'ultimo minuto con tutte e quattro le ruote fuori dalla pista a Button quindi il secondo posto.