I sogni del nuoto azzurro, di cominciare i Giochi di Londra subito con una medaglia, muoiono nel giro di un quarto d'ora di una grigia serata britannica: è il tempo che trascorre tra il settimo posto di Fabio Scozzoli nei 100 metri rana e il quinto di Federica Pellegrini nei 400 stile libero.
E in entrambi i casi la delusione è cocente: perché per il ranista, vicecampione mondiale della specialità, le aspettative di salire sul podio erano tante e accreditate dal secondo tempo ottenuto in qualifica, dalla divina della piscina, nonostante il settimo tempo in batteria, ci si aspetta sempre il massimo. Ma al di là dell'amarezza per il deludente piazzamento forse fanno più male le dichiarazioni rese a fine gara dall'azzurra: la confermata volontà di concedersi un anno sabbatico gettano, infatti, un'ombra sul futuro dell'atleta.
Che l'azzurra avesse qualcosa in meno delle avversarie, in particolare della francese Camille Muffat che poi si è aggiudicata l'oro, lo si era capito già in mattinata quando l'atleta italiana non è riuscita ad andare oltre un settimo tempo di qualifica che non prometteva nulla di buono. Sensazioni che la finale non è riuscita a ribaltare con una Pellegrini che ha illuso all'inizio girando terza ai 150 metri per poi perdere progressivamente contatto con le altre scivolando al sesto posto prima di finire quinta.
Adesso per Federica rimane la possibilità di un riscatto nella sua specialità preferita, i 200 stile libero: il suo coach Claudio Rossetto prova a mostrarsi fiducioso. "E' la sua gara, nella quale fa meno fatica rispetto ai 400.