Cominciamo col dire che la realtà spesso è complicata e anche se, come disse Sherlock Holmes (almeno come gli fece dire il suo ideatore) la verità spesso è molto semplice, è appurato che non è unica. Esistono almeno tre verità: quella dei media, quella giudiziaria e quella dei fatti.
Confusi? Se siete riusciti a seguire questo paragrafo, lo concludiamo facendovi riflettere sulla realtà che i fatti quasi mai sono inopinabili, quindi questa verità, spesso, è diversa nella testa di ognuno di noi.
il carbone vegetale attivo non è altro che una polvere derivante dalla carbonizzazione senza fiamme della legna da coltivazione biologica di pioppo, di salice o di altre varietà. Per ottenerla, si porta il legname tritato ad una temperatura molto elevata – anche di oltre 600 gradi – in assenza però di ossigeno. Per uso medico, poi, vi è un'ulteriore raffinazione: per selezione si distinguono i granelli, più il materiale è poroso, maggiore la sua capacità di adsorbire atomi e molecole.
Detto questo, demoliamo le bugie una ad una.
Cominciamo col dire che il carbone vegetale, è usato in medicina, quindi fa male solo in dosi molto elevate, credeteci: non siete in grado di ingerirne abbastanza. Le lavorazioni della panificazione non alterano né le sue proprietà né la sua struttura quindi non sono in grado di renderlo tossico, velenoso o cancerogeno.
Il carbone vegetale attivo viene utilizzato in ambito medico d'emergenza per il trattamento delle intossicazioni più comuni: proprio per la sua capacità di trattenere elementi nei suoi pori, riduce o prevenire l'assorbimento a livello sistemico di composti potenzialmente dannosi, per non dire letali, per l'individuo. Le sue caratteristiche non si limitano, tuttavia, a questa unica funzione salvavita: è indicato per la stessa proprietà anche nel trattamento di problemi come aerofagia, meteorismo, gonfiore di stomaco, cattiva digestione e dissenteria.
Il carbone vegetale attivo è un additivo consentito nell'alimentazione umana sia a livello comunitario che italiano, infatti è codificato con la sigla E153. Allora qual'è il problema? Perché i panificatori denunciati sono stati incriminati?
Lo spiega il Ministero della Salute con la nota 1307 del 20 gennaio 2014.
Come sapete una arancia è una arancia, una pera è una pera e un panino è un panino. Tutto questo, non perché è così, ma solo perché c'è una normativa che definisce questi prodotti. Se nella normativa che definisce il pane non esistono additivi, e voi ce li mettete, allora il pane non esiste. Cioè, quello che avete prodotto non è pane per verità di legge, quindi, se lo vendete come pane, state truffando il consumatore.
Ma allora, benedetto Corpo Forestale dello Stato, perché ha sequestrato, pane, pizza, focaccia e bruschette? Non poteva elevare una multa e correggere il fornaio? NO! Il corpo del reato va sequestrato come prova. Certo, con la lentezza della giustizia in Italia, c'è da chiedersi come sarà conservato e come sarà presentato al magistrato: grattugiato, come sasso lavico o come ossidiana con ramature di muffa verde.
Tutto chiaro fin qui? A questo punto manca solo un mistero: il carbone vegetale attivo ha effetti benefici in questi prodotti?
Acquistando una confezione di capsule leggiamo sul bugiardino che esistono delle precise e illuminanti controindicazioni all'assunzione, delle quali va tenuto debito conto e, suggeriscono, da vagliare con l'aiuto del medico curante.
Ottimo inizio.
Innanzitutto, il prodotto può interferire non solo con l'assunzione di sostanze nutritive (vitamine, sali minerali ecc), ma anche e soprattutto con qualsiasi farmaco, riducendone gli effetti. Di conseguenza, la somministrazione dovrebbe avvenire lontano dai pasti o dagli orari di assunzione dei farmaci.
Accipicchia!
Inoltre, la somministrazione di carbone vegetale attivo non è compatibile durante blocchi intestinali, appendicite o altre patologie occlusive di stomaco e intestino.
Inoltre, l'assunzione in gravidanza o sotto i 12 anni d'età è da escludersi per via precauzionale.
Inoltre, un trattamento prolungato, può determinare feci molto scure, quasi nere: è una naturale conseguenza. Ma perché avvisare di questa cosa senza dire che è del tutto priva di pericoli per la salute? Semplice, perché le feci nere sono un probabilissimo sintomo di una emorragia interna, quindi non è bene mascherare un sintomo di un problema così importante.
Allora basta al nerissimo? Perché questi prodotti non sono vietati? Lo spiega sempre la nota del Ministero della Salute: l’effetto benefico si ottiene con l’assunzione di 1g almeno 30 minuti prima del pasto e di 1g subito dopo il pasto.
In questi prodotti il colorante (ci eravamo scordati di dirlo: è solo un colorante) E153 viene usato in dosi veramente minime. Asciugatevi la fronte... e tornate a mangiare i prodotti integrali.