La ricerca fotografa le abitudini alimentari degli italiani oggi, segnalando come a una percezione rigorosa dell’alimentazione non corrisponda una reale dieta sana: la maggioranza degli intervistati infatti non riesce a rispettare, attraverso la composizione del menù quotidiano, le dosi raccomandate necessarie di frutta e verdura, ma soprattutto non è consapevole di quali siano queste dosi (7 italiani su 10).
Mentre il corretto apporto consigliato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è pari ad almeno cinque porzioni di frutta e verdura, il consumo medio quotidiano è limitato a circa tre porzioni.
In questo scenario il rischio che si corre è quello delle cosiddette sub-carenze di vitamine o minerali. Come spiega Michele Carruba, direttore del Centro Studi e Ricerche sull’Obesità dell’Università degli Studi di Milano:
Oggi, nelle popolazioni occidentali, le carenze nutrizionali gravi e conclamate, un tempo responsabili delle classiche sindromi da malnutrizione, quali xeroftalmia, scorbuto, pellagra, beri-beri, sono ormai superate, mentre il problema attuale e ad oggi ancora ampiamente sottostimato è quello delle manifestazioni sub-cliniche dovute alle carenze.
Quando i livelli di vitamine e minerali non sono ottimali il rischio di malattie croniche nella popolazione adulta e anziana aumenta. Fra i problemi cui si può andare incontro sono inclusi l’obesità, l’ipertensione, malattie cardiovascolari e metaboliche, diabete, cataratta, degenerazione maculare senile, demenza senile, osteoporosi e alcune neoplasie.
Per questo anche carenze lievi, soprattutto se durature nel tempo, non devono essere trascurate e vanno risolte prima che sfocino in disturbi più seri. Per affrontare la situazione in modo adeguato è fondamentale farsi guidare dal proprio medico che, insieme al farmacista, svolge un ruolo chiave nella promozione di messaggi e consigli di educazione alimentare e sull’eventuale opportunità di utilizzare integratori alimentari.