Studiando più di duemila persone gli scienziati inglesi hanno scoperto che coloro che avevano una particolare mutazione di un gene chiamato KSR2, erano più affamati e bruciavano un numero inferiore di calorie rispetto a coloro che avevano una variante normale dello stesso gene.
Sadaf Farooqi, che ha condotto la ricerca spiega: "Un'alimentazione migliore e l'attività fisica aiutano a tenere sotto controllo il peso tuttavia alcune persone non ci riescono, continuano a ingrassare, e il nostro studio dimostra che questo e' dovuto in parte a fattori genetici".
Una possibile cura per questo tipo di problemi potrebbe venire in futuro dalla metformina, un principio attivo utilizzato per la cura del diabete.
Nel nostro cervello, c'è un gruppo di cellule nervose che, quando funziona correttamente, ha il compito di frenare l'appetito dopo i pasti o quando non è sano mangiare, come durante una malattia o quando nel cibo si avverte la presenza di tossine.
La scoperta è stata condotta su topi geneticamente modificati in modo che i loro neuroni potessero essere attivati artificialmente colpendoli con la luce emessa da fibre ottiche impiantate nel cervello.
L'attività delle cellule, invece, è stata bloccata a comando iniettando nei topi una sostanza. In questo modo si è scoperto che attivando questo gruppo di neuroni i topi non avevano più appetito, al contrario, spegnendoli, mangiavano di più. E' stata identificata anche la molecola espressa da queste cellule, il peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP).