Il motore delle cellule staminali è un aminoacido chiamato L-Prolina, uno dei tanti "mattoni" che compongono le proteine cellulari. È una scoperta importante perché questo fenomeno non è innescato da alterazioni genetiche o da un fattore di crescita, bensì dalla proprietà dell’aminoacido L-Prolina di modificare l’espressione dei geni, senza alterare, mutare né modificare la sequenza del Dna delle cellule.
Al momento la scoperta non mostra di poter portare in tempi brevi a nuove terapie, ma per i ricercatori è "entusiasmante" dal punto di vista scientifico perché apre nuove prospettive per la comprensione dei meccanismi che sono alla base della progressione tumorale.