Ci parla e capisce semplici comandi vocali, ma non è finita: senza locale macchine, ad elevato risparmio energetico, dispone sempre dell'energia necessaria per garantire il normale funzionamento anche in caso di prolungato BLACK-OUT, va in stand-by se non usato, mentre scende recupera energia.
Le cabine degli ascensori non sono più grigie e asettiche, ma diventano dei microspazi dotati di sensori che quando captano gli spostamenti emettono suoni; o giardini con rami e fiori, per distrarre anche il più fobico dei passeggeri; o ancora uno spazio di intrattenimento, grazie a led che riproducono graficamente i moviventi di chi è all'interno dell'ascensore, ma in futuro potrebbero rappresentare infografiche e immagini virtuali.
Il visitatore attraversa fisicamente uno spazio che si espande, grazie agli espedienti della microelettronica, ma anche alla profondità di materiali, come le texture di ceramica di Lea Ceramiche o il legno di Abet laminati, lamiere e griglie sovrapposte di Costacurta Vico. L'ascensore si trasforma così da casuale mezzo di trasporto in ambiente di soggiorno ricco di stimoli visivi, tattili e uditivi.